La Bank of England ha lasciato i tassi UK fermi al 4,75%. Ultimo annuncio di politica monetaria del 2024.
La Bank of England (BoE) ha annunciato oggi, giovedì 19 dicembre 2024, di aver lasciato i tassi di interesse del Regno Unito invariati al 4,75%.
Nessun regalo di Natale dalla banca centrale, che ha fatto in ogni caso quanto gli analisti della City avevano previsto.
Detto questo, tre esponenti della Commissione di politica monetaria dell’istituzione avevano chiesto un calo dei tassi al 4,5%, contro la maggioranza dei sei esponenti della BoE che hanno optato per un nulla di fatto.
Bank of England lascia tassi invariati al 4,75%, tarlo inflazione anche nel Regno Unito
Così si legge nel comunicato con cui la Bank of England ha fatto l’ultimo annuncio sui tassi dell’anno.
“Dal precedente meeting della Commissione di politica monetaria, l’inflazione misurata dall’indice CPI è salita a novembre al 2,6%, rispetto al +1,7% di settembre. Si tratta di un valore lievemente superiore alle nostre precedenti previsioni, dovuto in gran parte all’inflazione più forte registrata nei prezzi dei beni core e dei beni alimentari. Nel settore servizi l’inflazione è rimasta elevata”.
Guardando avanti, la Bank of England ha aggiunto che le stime sono di “un’inflazione CPI che continuerà nel breve termine ad aumentare in modo lieve”.
Di fatto, “sebbene le aspettative sull’inflazione delle famiglie si siano ampiamente normalizzate, alcuni indicatori hanno registrato di recente un rialzo ”.
“In media, la crescita dei salari settimanali del settore privato è salita su base annua in modo piuttosto significativo nel trimestre terminato a ottobre”; detto questo, la dinamica si è confermata più volatile rispetto ad altri indicatori relativi ai salari.
In generale, “permane una incertezza significativa sugli sviluppi che interesseranno il mercato del lavoro”.
Lo staff della Bank of England ha avvertito però anche che è possibile che il PIL UK relativo alla fine del 2024 si confermi più debole di quanto previsto nel mese di novembre.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro del Regno Unito, la Commissione ha riferito di credere che al momento la situazione sia di equilibrio.
La Bank of England oggi ha annunciato il suo ultimo verdetto sui tassi del 2024 dopo gli ultimi annunci dell’anno arrivati anche dalle altre banche centrali: ieri, dalla Fed di Jerome Powell, il cui ultimo atto ha sconvolto i mercati; e una settimana fa dalla BCE di Christine Lagarde che, pur cancellando una frase clou riferita ai tassi, ha infiammato lo spread BTP-Bund, mettendo in difficoltà i BTP e gli altri titoli di Stato dell’area euro.
Idem ha fatto la Federal Reserve di Jerome Powell che ieri, con la carrellata di dichiarazioni e previsioni, ha scatenato vendite sui Treasury, che hanno contagiato oggi i titoli di Stato italiani e dell’area euro.
Le altre decisioni sui tassi annunciate oggi dalla BoJ e dalle banche centrali di Svezia e Norvegia
Hanno lasciato oggi i tassi invariati anche la Bank of Japan e la Banca centrale della Norvegia, in attesa evidentemente di capire anch’esse, come la Bank of England, la BCE e la Federal Reserve, l’impatto sull’economia del mondo delle politiche economiche che saranno annunciate dall’imminente amministrazione di Donald Trump.
Nel caso della Bank of Japan guidata dal governatore Kazuo Ueda, l’istituzione ha annunciato di avere confermato i tassi allo 0,25%.
Ueda ha confermato contestualmente l’intenzione della BOJ di continuare ad alzare i tassi dai livelli decisamente bassi attorno ai quali continuano a oscillare oggi, sempre che i prezzi e l’economia del Giappone seguano i trend previsti dai suoi economisti.
Nulla di fatto anche dalla Banca centrale della Norvegia Norges Bank, che ha lasciato i tassi di interesse al record degli ultimi 16 anni, ovvero al 4,5%, precisando che taglierà i tassi tre volte nel corso del 2025, una quantità inferiore rispetto ai quattro che aveva stimato in precedenza.
“La Commissione ritiene che ci sia ancora bisogno di una politica monetaria restrittiva, per riportare l’inflazione attorno al target, e allo stesso tempo di iniziare però anche a rallentare la politica monetaria”, ha dichiarato la governatrice della banca centrale norvegese, Ida Wolden Bache. “Sulla base della valutazione corrente dell’outlook della commissione, i tassi saranno molto probabilmente tagliati nel marzo del 2025”, per scendere poi fino al 3,75% entro la fine del 2025, ha precisato l’istituzione, livello più alto rispetto al 3,5% che gli analisti interpellati da Reuters avevano detto di stimare.
L’impressione è che tutte le banche centrali che hanno iniziato ad allentare le restrizioni monetarie precedentemente imposte taglieranno i tassi in misura meno importante del previsto nel corso del 2025, temendo l’effetto Trump: sicuramente tra queste la Fed, dopo lo shock del dot plot di ieri.
Attenzione oggi anche alla Banca centrale svedese, ovvero alla Riksbank, che ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al valore minimo record degli ultimi due anni, pari al 2,5%.
Sterlina rema contro Bank of England, dà una interpretazione dovish
Tornando alla Bank of England, la banca centrale ha chiarito nel comunicato che “rimane appropriato un approccio graduale nel rimuovere la restrizione monetaria ”.
Per ora la reazione della sterlina va tuttavia nella direzione opposta rispetto a quanto emerso dal comunicato della BoE.
Dopo l’annuncio sui tassi la valuta del Regno Unito, che alle 13 ora italiana era scambiata a quota $1,263 nei confronti del dollaro USA, è scesa infatti fino a $1,2595.
Daniela Sabin Hathorn, analista senior dei mercati presso Capital.com, ha commentato il trend della sterlina facendo notare che è possibile che la decisione non unanime della Commissione di politica monetaria della BOE sia stata interpretata dai trader come un segnale dovish.
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