Una vergogna al punto da gridare vendetta quella situazione in cui la BCE dimostrasse di non aver imparato nulla dal “decennio perduto dell’Europa”.
Ma adesso anche basta: la BCE di Christine Lagarde dìa una vera prova di coraggio, tagliando i tassi di interesse, nella ormai imminente riunione del Consiglio direttivo di dopodomani, giovedì 17 ottobre, di 50 punti base. Basta con quei mini tagli in stile contentino annunciati dalla Banca centrale europea.
L’Eurozona sta male e, più che temere il rischio di una nuova impennata dell’inflazione, deve avere paura dell’altra minaccia, diametralmente opposta: quella che porta il nome di deflazione.
Stavolta non è il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini a parlare. E non è neanche l’altro vicepremier, ministro degli Affari esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, che ha già suonato diverse volte la sveglia alla BCE, invitando l’istituzione proprio a dare prova di coraggio. In vista dei prossimi e imminenti verdetti che saranno annunciati sui rating dei BTP da Fitch e S&P Global e dopo la bocciatura degli OAT francesi annunciata da Fitch venerdì scorso, c’è qualcuno che chiede all’Eurotower anche di blindare i Paesi più in difficoltà: come, per l’appunto, l’Italia e la Francia. [...]
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