La domanda che più interessa l’Eurozona è quando la Bce comincerà finalmente a tagliare i tassi. Finora, una data precisa non esiste, ma ci sono alcune interessanti indicazioni.
La prossima mossa della Bce sarà un taglio dei tassi di interesse, ma quando Francoforte diminuirà il costo del denaro è la vera incognita dei mercati e degli analisti per il 2024.
Durante la conferenza stampa di giovedì 14 dicembre, Lagarde ha sottolineato che la riunione non si è proprio occupata della riduzione dei tassi, mostrando un atteggiamento prudente e più aggressivo della Fed. Powell, infatti, il giorno prima aveva annunciato con il dot plot 75 punti base di diminuzione del costo del denaro l’anno prossimo.
Solo qualche settimana fa, i mercati scontavano addirittura tassi di interesse al 2,5% in Eurozona a fine 2024. Oggi, nonostante l’approccio cauto della Bce, le scommesse sono ancora per un taglio del costo del denaro di 1,5 punti percentuali nel corso del prossimo anno. Conoscere quando Francoforte inaugurerà una politica monetaria finalmente accomodante è quello che i mercati - e anche l’economia - aspettano più di ogni altra certezza.
La Bce ha finito di alzare i tassi, ma quando inizierà i tagli? Una risposta
All’indomani delle parole di Lagarde, il membro del Consiglio direttivo Francois Villeroy de Galhau ha dichiarato che il prossimo intervento degno di nota della Banca Centrale Europea sarà un taglio dei tassi di interesse, ma la banca sarà paziente e guidata dai dati piuttosto che dai mercati o da date specifiche.
In sostanza, l’unica risposta che finora hanno avuto i mercati sul tema è che l’Eurotower non ha alcuna intenzione di azzardare i tempi della riduzione del costo del denaro.
“Salvo shock o sorprese, gli aumenti dei tassi sono finiti, ma ciò non significa un rapido taglio dei tassi”, ha detto Villeroy in un’intervista radiofonica a Ecorama. “Non siamo guidati da un calendario, siamo guidati dai dati.”
La posizione del funzionario francese concorda con quella di Christine Lagarde. Dopo che giovedì i costi di finanziamento sono rimasti invariati, ha messo in guardia contro l’autocompiacimento a seguito del recente freno dell’inflazione verso il 2%, segnalando che le scommesse degli investitori su imminenti riduzioni dei tassi sono premature.
Madis Muller dell’Estonia è della stessa opinione, definendo le opinioni del mercato “un po’ ottimistiche” quando ha parlato la settimana scorsa.
La Bce è ancora preoccupata che accordi salariali che saranno stipulati all’inizio del prossimo anno possano dare nuova spinta all’inflazione, ha detto la presidente della banca Christine Lagarde durante la sua conferenza stampa.
Precedentemente, la governatrice aveva suggerito che per almeno i prossimi due trimestri non ci sarebbero stati tagli ai tassi di interesse. Il 2024, in sostanza, dovrebbe iniziare con un costo del denaro ancora fermo ed elevato per l’Eurozona.
Mercati e analisti economici, ma anche i governanti dei Paesi europei, stanno però pressando la Bce affinché dia indicazioni più precise sui tagli ai tassi.
Tassi di interesse più bassi, infatti, sostengono l’economia e rendono meno oneroso prendere in prestito per investire (per esempio nell’acquisto di una casa). Inoltre, riducono il costo del debito esistente e così liberano denaro per risparmiare o spendere. Ciò avvantaggia i governi, che attualmente pagano pesantemente per onorare i loro enormi debiti, così come i proprietari di case con mutui e le aziende con esigenze di investimenti.
In un’Europa sull’orlo della recessione, una diminuzione del costo del denaro è avvertita come urgente poiché potrebbe frenare il declino della crescita. Per ora, rimane l’incertezza su quando la Bce darà il via alla svolta.
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