Per le primarie dei Democratici negli Stati Uniti è ufficiale la presenza di Beto O’Rourke: sarà lui lo sfidante di Donald Trump alle elezioni del 2020?
La storia spesso ci ha insegnato come una sconfitta a volte possa valere più di una vittoria. Alle Midterm Election del novembre 2018 il democratico Beto O’Rourke ha soltanto sfiorato la conquista del seggio al Senato del Texas, storica roccaforte dei Repubblicani.
Da quel momento il suo astro però invece che offuscarsi ha preso sempre più lustro, tanto che O’Rourke viene adesso etichettato come la più grande speranza dei Democratici: dopo un periodo di attesa, ora è ufficiale che sarà presente alle primarie dem per scegliere lo sfidante di Donald Trump in vista delle elezioni 2020 negli Stati Uniti.
La biografia di Beto O’Rourke
Anche se mancano poco meno di due anni, negli Stati Uniti sono già da tempo iniziate le grandi manovre in vista delle elezioni presidenziali del 2020. In casa Democratici da tempo molte attenzioni sono riservate a Beto O’Rourke.
Nato il 26 settembre 1972 a El Paso, storica cittadina texana proprio al confine con il Messico, O’Rourke di fede cattolica viste anche le sue origini irlandesi è sposato con Amy Hoover Sanders, con la coppia che ha tre figli.
Da ragazzo oltre che girare per la città con lo skateboard, suona anche come bassista in una band punk del luogo insieme a Cedric Bixler Zavala, ora componente dei Mars Volta.
Dopo la laurea nel 1995 alla Columbia University, insieme a un amico decide di fondare un’azienda di consulenza informatica. La svolta per lui però è nel 2005, quando entra in politica con i Democratici e viene eletto consigliere comunale a El Paso.
Rieletto per una seconda volta, lascia però il posto di consigliere a El Paso per tentare l’elezione alla Camera dei Rappresentanti. Nel 2012 così alle primarie dem sconfigge di misura lo sfidante Silvestre Reyes, vincendo poi il seggio con il 65% dei voti e sbarcando così al Congresso.
Come deputato a Washington viene rieletto anche nel 2014 e nel 2016, mentre nel 2018 decide di tentare l’approdo al Senato. Il suo sfidante è Ted Cruz, in lizza contro Trump alle primarie repubblicane del 2016 e senatore in Texas dal 2013.
In quello che è da sempre considerata una roccaforte repubblicana, Beto O’Rourke riesce in pochi mesi a raccogliere 2,1 milioni di dollari di fondi per la sua campagna elettorale. Alle urne sfiora l’impresa, arrivando al 48,3% dei voti contro il 50,1% di Ted Cruz.
La sconfitta però non sembrerebbe aver fermato l’ascesa dell’ex deputato: in vista delle elezioni presidenziali del 2020, il suo nome viene dato in pole position per le primarie dei Democratici.
Prossimo sfidante di Trump?
Beto O’Rourke in questo momento gode di grande popolarità negli Stati Uniti grazie anche alle tante attenzioni che gli riservano i media, specie ora che il dibattito politico Oltreoceano è tutto incentrato sul muro al confine con il Messico.
Emblematico è stato lo scontro ravvicinato con Donald Trump: a El Paso il Presidente ha tenuto un discorso sulla necessità del muro, mentre poco distante Beto O’Rourke ha radunato i suoi sostenitori proprio vicino all’attuale barriera per chiedere uno stop alla militarizzazione dei confini.
Nonostante la sua posizione sui migranti e le battaglie sui diritti della comunità LGBT, O’Rourke viene considerato all’interno dei Democratici un elemento appartenente alla corrente più moderata e liberale. Non è un caso che al Congresso spesso abbia votato in linea con i Repubblicani nei scorsi due anni.
Alle primarie dem la parte più a sinistra del partito sarà rappresentata dalle senatrici Kamala Harris, Kirsten Gillibrand ed Elizabeth Warren oltre all’ever green Bernie Sanders.
Altro candidato ufficiale è Joe Biden, ex Vice Presidente durante l’amministrazione Obama. Dopo un periodo di attesa, adesso O’Rourke ha sciolto le sue riserve, puntando in queste primarie a intercettare i voti della parte più moderata del partito e far breccia poi tra i repubblicani più progressisti.
Non sembrerebbero mancare quindi le carte in mano all’ex deputato per essere tra i protagonisti alle prossime elezioni negli Stati Uniti. Non sarà facile però avere la meglio alle primarie vista la tanta concorrenza.
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