La biografia di Luca Casarini, storico leader dei No Global al G8 di Genova e ora capo missione della nave Mare Jonio ora sotto sequestro dopo aver sbarcato a Lampedusa i migranti a bordo.
“Questa è la nave dei centri sociali”. Così Matteo Salvini ha definito la Mare Jonio, imbarcazione battente bandiera italiana ferma nei pressi di Lampedusa, per quello che potrebbe essere un nuovo caso Diciotti, in attesa di sbarcare 49 migranti soccorsi mentre stavano naufragando a bordo di un gommone.
A capo della Mare Jonio c’è Luca Casarini, un nome certamente non nuovo che dopo essere salito agli onori della cronaca durante il G8 di Genova del 2001, era uno dei capi del movimento No Global, ha tentato successivamente la carriera politica prima di decidere di dedicarsi al soccorso in mare degli immigrati nel Mediterraneo.
La biografia di Luca Casarini
Nato a Mestre l’8 maggio del 1967, Luca Casarini insieme alla sua famiglia (ha due figli) da tempo si è però stabilito a Palermo dove lavora, con tanto di partita IVA, nel campo della consulenza sul marketing e sul design pubblicitario.
Figlio di operai, dopo essersi diplomato come perito termotecnico si iscrive a Scienze Politiche non portando però a termine gli studi. Fin da ragazzo frequenta gli ambienti dei centri sociali, in particolare a Padova e Porto Marghera.
Nel 1999 si candida come indipendente a sindaco di Padova prendendo l’1,4% mentre, in precedenza, è uno dei collaboratori dell’allora ministro Livia Turco durante il primo governo Prodi.
Fondatore del movimento delle Tute Bianche, poi diventati i Disobbedienti, che diventano famose per le loro azioni di protesta, specie nel 2001 in occasione del G8 di Genova, tanto che Luca Casarini viene subito etichettato come uno dei leader mondiali dei No Global.
Autore di alcuni libri, tra cui anche La parte della fortuna edito da Mondadori cosa che gli ha portato diverse critiche, dopo le lotte e le proteste avviene però il ritorno alla politica con la candidatura alle elezioni europee del 2014 tra le fila di L’Altra Europa per Tsipras.
Nonostante i quasi 12.000 voti ricevuti non viene però eletto. L’anno successivo entra a far parte della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà. Dopo la fine di quello che era il partito di Nichi Vendola, è uno dei promotori nel 2017 della nascita di Sinistra Italiana di cui attualmente è segretario per quanto riguarda la Sicilia.
La vicenda della nave Mare Jonio
Dopo che si è trasferito in Sicilia, da tempo Luca Casarini si era detto pronto a scendere in campo in prima persona nel salvataggio dei migranti in mare. Quando nasce la ong Mediterranea Saving Humans, l’ex disobbediente assume il capo della missione della nave Mare Jonio.
Nella giornata di lunedì 18 marzo 2019, l’imbarcazione battente bandiera italiana ha tratto in salvo a 42 miglia dalla costa della Libia 49 migranti, tra cui 12 minori, che stavano naufragando a bordo di un gommone.
Mentre si trovava in acque internazionali, le Fiamme Gialle hanno intimato alla Mare Jonio di non entrare in acque territoriali italiane.
A causa delle cattive condizioni meteo, con onde alte tre metri, la nave per garantire la sicurezza dei migranti e del proprio equipaggio, ha però deciso di proseguire ugualmente alla volta di Lampedusa dove attualmente si trova, a poche miglia dalla costa, in attesa di poter sbarcare i migranti a bordo.
“Non hanno rispettato le regole - ha sentenziato Matteo Salvini - Possono essere curati, vestiti, nutriti. Gli possiamo dare ogni genere di conforto ma in Italia con il mio permesso non mettono piede”.
“Ci stiamo dirigendo verso Nord, verso il nostro Paese, perché noi battiamo bandiera italiana – ha però ribadito Luca Casarini - Andiamo verso Nord per dare un porto sicuro a questi naufraghi, come dice la nostra legge, e come dice anche l’umanità”.
Con Luigi Di Maio che ha subito spiegato come questa vicenda “non sarà un nuovo caso Diciotti”, alla fine la Mare Jonio ha sbarcato a Lampedusa i migranti a bordo con la nave che però è subito stata messo sotto sequestro.
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