Analisi Bitcoin: quella certezza nascosta a quota 93.415 dollari

Stefano Masa

26 Novembre 2024 - 11:40

Nonostante la debolezza delle ultime ore per Bitcoin il traguardo dei 100.000 dollari appare (ancora) concreto. Attenzione, però, alle prossime giornate.

I dati intraday e in tempo reale del Grafico BTC/USD sono tratti dalle quotazioni di prodotti OTC.

L’euforia per i recenti acquisti di Bitcoin da parte di MicroStrategy sembra essersi attenuata e anche “l’effetto Trump” potrebbe scontare un fisiologico affievolimento che, solo da gennaio, riporterebbe in auge il neoeletto Tycoon con le sue probabili esortazioni a favore dell’intero universo Crypto. Neppure la paventata proposta del presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha inciso in queste ultime ore. Iniziano, quindi, a prospettarsi alcuni timori sulla possibile debolezza di Bitcoin & Co, ma, nonostante questo comprensibile scenario, in sede operativa, gli elementi a favore di un potenziale approdo oltre 100.000 dollari rimangono.

BITCOIN
Importante flessione giornaliera quella riportata da Bitcoin che, nella sola giornata di ieri, ha vanificato gran parte dell’intero uptrend messo a segno nell’arco della trascorsa ottava.

BITCOIN BITCOIN Grafico giornaliero con Pivot Point, Moving Average (200) e indicatore RSI (14)

A livello grafico, “una certezza”, può essere ricondotta al livello di prezzo 93.415 dollari che, al momento, sembra poter rappresentare il pivot sul quale poter definire ogni plausibile strategia operativa. Nello specifico, quest’ultima area coincide con l’importante massimo conseguito a metà novembre che, a seguire, ha visto concretizzare una lateralità giornaliera interrotta dal successivo massimo storico in prossimità della tanto attesa soglia dei 100.000 dollari. Ipotizzare un’effettiva inversione di tendenza appare prematuro, ma, approfondendo l’analisi sul fronte algoritmico appare innegabile la debolezza che in queste ultime ore ha interessato i più reattivi e sensibili leading indicators. Nel brevissimo termine, per scongiurare un potenziale downside di maggiore entità, è necessario assistere ad un consolidamento delle quotazioni ad un livello non inferiore a quota 87.118 dollari: se quest’ultima soglia fosse violata, di fatto, l’intero impianto grafico subirebbe una immediata compromissione con obiettivo in direzione di area 81.520 dollari. Diverso, invece, un ritorno degli scambi oltre soglia 95.780 dollari che, con buone probabilità, vedrebbe prima la prosecuzione del rialzo con approdo oltre 97.250 e, dopo, nuovi record oltre la soglia psicologica posto a 100.000 dollari.

ETHEREUM
Per la titolata piattaforma decentralizzata Ethereum il rally iniziato a novembre potrebbe non essere esaurito. Le ultime giornate hanno registrato una accentuata volatilità intraday con valori di ATR (Average True Range) superiori alla media contestualizzata al periodo agosto-ottobre.

ETHEREUM ETHEREUM Grafico giornaliero con Bollinger Bands, Price Channel e Moving Average (200) e indicatore RSI (14)

Tecnicamente è individuabile il principale obiettivo grafico ovvero area 3.564. Qualora le quotazioni dovessero oltrepassare quest’ultima soglia di prezzo ed assestarsi lateralmente senza ulteriori cedimenti, fin da oggi, non sembra poter essere azzardata l’ipotesi di vedere il principale sottostante decentralizzato destinare il proprio futuro a quota 4.000 entro i prossimi 45 giorni di contrattazione. A inficiare questa ambiziosa e positiva view, invece, ci può essere un solo elemento: il ritorno del livello dei prezzi al di sotto dell’attuale e fondamentale supporto in corrispondenza di soglia 3.035.

RIPPLE
Il noto protocollo non trova molta diffusione nella recente cronaca finanziaria, ma, oggettivamente, la performance conseguita nel mese in corso dovrebbe favorire, invece, un più ampio seguito ancor più se paragonata al principale attore Bitcoin.

RIPPLE RIPPLE Grafico settimanale con Pivot Point, Moving Average (200) e indicatore RSI (14)

Guardando ai numeri, infatti, ad inizio novembre le quotazioni di Ripple gravitavano in area 0,5128 mentre quelle di BTC vedevano quota 69.470 dollari. A distanza di quattro settimane, senza nulla togliere al Re della Cryptovalute, il distacco messo a segno da XRP è decisamente degno di nota: soglia 1,54 è stato il recente massimo raggiunto che, se paragonato ai pressochè 100.000 dollari di Bitcoin, marca un netto divario in sede di performance attribution. Complice la repentina ascesa dei corsi, prudenzialmente, non è auspicabile un ingresso long su Ripple che, viceversa, potrebbe invece favorire una strategia operativa short in caso di violazione del livello posto a quota 1,265 con obiettivo a 1,058.

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