Boccia indagata, rischia il carcere? Le chat con Sangiuliano spaventano anche il governo

Alessandro Cipolla

23/09/2024

Maria Rosaria Boccia è indagata per violenza o minaccia a corpo politico e lesioni aggravate dopo la denuncia di Gennaro Sangiuliano: rischia fino a 7 anni di carcere, ma le chat preoccupano il governo.

Boccia indagata, rischia il carcere? Le chat con Sangiuliano spaventano anche il governo

Maria Rosaria Boccia rischia il carcere? Dopo la denuncia da parte dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, l’imprenditrice campana è indagata per il reato di violenza o minaccia a corpo politico e lesioni aggravate.

A seguito della denuncia, i pm romani che stanno seguendo l’inchiesta hanno inviato i carabinieri del Nucleo investigativo a Pompei presso l’abitazione di Maria Rosaria Boccia: durante la perquisizione è stato acquisito materiale informatico, il cellulare della donna e sarebbero stati trovati anche i celebri occhiali smart utilizzati per realizzare i video alla Camera dei Deputati.

Chi pensava che la vicenda relativa a Boccia fosse finita con le dimissioni di Sangiuliano probabilmente presto dovrà ricredersi, visto che dalle chat tra la donna e l’ex ministro potrebbe uscire fuori qualcosa di imbarazzante anche per il governo.

L’imprenditrice dopo il sequestro ha fatto sapere di essere tornata “operativa” mostrando una foto di nuovi cellulari, il tutto con la canzone di Io non ho paura di Fiorella Mannoia a fare da sottofondo.

Stando alle accuse ipotizzate dagli inquirenti di Roma, Maria Rosaria Boccia rischierebbe fino a sette anni di carcere per i reati a lei contestati, senza contare l’accusa di lesioni aggravate per avere colpito Gennaro Sangiuliano in testa.

Maria Rosaria Boccia indagata: rischia il carcere?

Dopo essersi dimesso dalla carica di ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano ha aspettato alcuni giorni prima di presentare una denuncia nei confronti di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice con cui avrebbe avuto una relazione durante l’estate.

I pm di Roma che stanno conducendo l’inchiesta nei confronti di Maria Rosaria Boccia hanno ipotizzato due capi di accusa nei confronti della donna: violenza o minacce a corpo politico e lesioni aggravate.

Il reato di violenza o minaccia a corpo politico è disciplinato dall’articolo 338 del codice penale, con la pena prevista in caso di condanna che è la reclusione da uno a sette anni.

C’è poi il reato di lesioni aggravate: stando a quanto si apprende a seguito della denuncia, a Sanremo nella notte tra il 16 e il 17 luglio Boccia avrebbe colpito Sangiuliano ferendolo alla testa. L’ex ministro infatti è comparso poi con un vistoso cerotto in testa.

Se Maria Rosaria Boccia dovesse finire a processo, nel caso in cui dovesse essere riconosciuta colpevole delle accuse a lei mosse rischierebbe una condanna anche superiore ai sette anni di carcere, ma ovviamente si tratta solo di una possibilità visto che l’indagine è appena iniziata.

Dopo la perquisizione e il sequestro del materiale, gli inquirenti ora stanno verificando il contenuto di due cellulari, un tablet, due pc, numerose schede sim e gli occhiali spia. Finito questo lavoro, tra alcuni giorni potrebbe scattare l’avviso a comparire per Maria Rosaria Boccia che nel caso verrebbe sentita in Procura.

Le chat di Boccia preoccupano il governo

Oltre al possibile aspetto penale di questa indagine nei confronti di Maria Rosaria Boccia, c’è anche la questione di cosa possa spuntare fuori dai device sequestrati dagli inquirenti all’imprenditrice di Pompei.

Dalle parti del governo infatti ci sarebbe il timore che nei dispositivi ora nelle mani dei pm ci possano essere delle chat in qualche modo compromettenti, un’ipotesi più volte fatta nelle scorse settimane.

Del resto Gennaro Sangiuliano è sotto indagine con le accuse di peculato e rivelazione di segreto, in quanto l’ex ministro potrebbe aver condiviso con la donna informazioni riservate che non avrebbe potuto diffondere.

Insomma la vicenda Boccia-Sangiuliano sembrerebbe essere solo all’inizio, con quello che è emerso finora che potrebbe essere solo la punta di un proverbiale iceberg.

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