Dal 1° gennaio 2020 la prescrizione per le bollette dell’acqua sarà ridotta a due anni, invece dei cinque previsti. Sarà l’utente però a doversene accorgere e a comunicare al gestore la propria intenzione di non pagare. Tutti i dettagli e le novità della delibera ARERA del 19 dicembre.
Bollette dell’acqua, dal 2020 la prescrizione sarà ridotta a due anni, invece degli attuali cinque.
La novità, che partirà dal prossimo anno, costituisce l’ultimo step della riforma della prescrizione portata avanti da ARERA e iniziata circa due anni fa.
A marzo 2018 si cominciò dall’elettricità, dal gennaio 2019 si è passati al gas e da inizio 2020 toccherà alle bollette dell’acqua.
La delibera approvata da ARERA il 19 dicembre 2019 stabilisce anche una frequenza minima mensile delle fatturazioni, per evitare bollette troppo ravvicinate.
La nuova durata della prescrizione si applicherà nei casi in cui il gestore abbia accumulato anni di ritardo nella fatturazione dei consumi, ma non sarà automatica: dovrà essere l’utente a chiedere di pagare solo gli ultimi due anni.
Per trasparenza, il gestore dovrà emettere una fattura separata con i soli importi prescrivibili, o comunque evidenziarli nella bolletta complessiva.
Bollette acqua, dal 2020 la prescrizione sarà ridotta a due anni: le novità da ARERA
Tante le novità per i consumatori a partire dal prossimo anno che interessano le bollette.
In particolare, dal 1° gennaio 2020 entrerà in vigore la nuova durata della prescrizione delle bollette dell’acqua, ridotta da cinque a due anni.
Questa riforma della prescrizione delle bollette era iniziata nel 2018 con l’elettricità, proseguita con il gas e dal 2020 anche l’acqua.
L’ARERA, con il comunicato stampa del 19 dicembre 2019, ha informato gli utenti che nei casi di rilevanti ritardi nella fatturazione del gestore, l’utente può pagare solo i consumi degli ultimi due anni.
Inoltre, l’ARERA ha approvato la delibera 547/2019/R/idr, con la quale ha stabilito una frequenza minima mensile, con lo scopo di evitare bollette troppo ravvicinate.
Un’altra novità contenuta nella suddetta delibera è l’instaurazione di un meccanismo che prevede premi e penalità per migliorare:
- il servizio nei confronti dell’utenza: attivazione/disattivazione fornitura, lavori di manutenzione, tempi di intervento per le segnalazioni di malfunzionamento dei contatori;
- i rapporti contrattuali tra gestori, sia grandi che piccoli, e utenti, fissando obiettivi annuali di performance sulla gestione del contratto, il rispetto degli appuntamenti, le verifiche dei contatori e del livello di pressione, le risposte a richieste scritte.
Bolletta acqua, cosa cambia nel 2020 con la prescrizione ridotta?
Sono tante le novità con cui inizia il 2020, a partire dal bonus bollette fino ad arrivare alla fine del mercato tutelato, slittata al 1° gennaio 2022.
La riduzione della prescrizione da cinque a due anni è stata introdotta dalla Manovra del 2018 e, in attuazione della Legge di Bilancio di due anni fa, si applica alle bollette dell’acqua che scadono dopo il 1° gennaio 2020.
Ma cosa cambia nella bolletta dell’acqua?
Per trasparenza, i gestori saranno tenuti a evidenziare gli importi degli ultimi due anni. Avranno due modi per farlo:
- con l’emissione di una fattura contenente solo gli importi per consumi risalenti a più di 2 anni;
- facendo risaltare gli importi prescrivibili nella bolletta complessiva.
I gestori sono tenuti, in ogni caso, a informare gli utenti della possibilità di contestare gli importi della bolletta considerando la nuova durata della prescrizione.
Inoltre, i gestori devono fornire un format che renda semplice la comunicazione da parte dell’utente della sua volontà di non pagare, con l’indicazione dei recapiti a cui inviare la richiesta.
Tale format dovrà essere reso disponibile sia sul sito internet del gestore che presso gli sportelli aperti al pubblico.
La prescrizione, quindi, non viene applicata automaticamente, ma è l’utente che deve accorgersene e fare richiesta al proprio gestore affinché debba pagare il giusto importo.
In caso di presunta responsabilità dell’utente, invece, il gestore dovrà indicare la motivazione che ha determinato la presunta responsabilità e la possibilità di inviare un reclamo, come farlo e dove indirizzarlo.
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