A ottobre si è registrato un calo del prezzo del gas sul mercato tutelato del 12,9%, ma il costo delle bollette secondo governo e Arera tornerà presto a salire: l’inverno, insomma, sarà duro.
Il caro bollette non è un problema da archiviare. Il calo di ottobre del prezzo del gas per le famiglie “protette” dal mercato tutelato aveva fatto pensare a un trend invertito rispetto all’ultimo anno e mezzo. A rendere ancor più serena la situazione c’erano le previsioni su un inverno più mite del solito e la speranza che una rapida attuazione dell’accordo europeo con al centro il price cap potesse avere effetti significativi.
E invece, purtroppo, le previsioni per i prossimi mesi invernali non sono rosee, almeno per il governo e Arera, che si attendono nuovi aumenti, sia sul metano, sia sulla luce. Il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, lo ha scritto chiaro e tondo nella premessa alla Nota di aggiornamento del Def. “Per quanto i prezzi dell’energia siano recentemente diminuiti - si legge nel documento - vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali”.
Bollette, le previsioni di governo e Arera
Il governo Meloni, quindi, è consapevole che la crisi energetica non è certo finita, motivo per cui ha “messo da parte” 30 miliardi per intervenire tra il decreto Aiuti quater e la prossima legge di Bilancio, proprio per calmierare il prezzo di gas e luce alle famiglie meno abbienti e alle imprese (soprattutto le più energivore).
Il punto, sottolineato da Giorgetti, è sempre lo stesso: a prescindere dalle dinamiche climatiche, che comunque contano, restano sul piatto i dubbi sulle mosse europee e il fatto che “l’approvvigionamento di gas dell’Italia si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell’attuale contesto geopolitico”.
Stefano Besseghini, presidente di Arera, invita quindi a non abbassare la guardia, perché ci saranno “bollette più impegnative con il crescere dei consumi della stagione invernale, con prezzi che sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi”. L’invito dell’Autorità per l’energia resta quindi quello a fare attenzione ad efficienza e risparmio energetico.
Gas e luce, quando possono aumentare di nuovo i prezzi
Gli aumenti potrebbero arrivare quindi in concomitanza con temperature più fredde, soprattutto nelle bollette di dicembre e gennaio. Per ora, nonostante non faccia più il caldo innaturale visto in gran parte d’Italia fino alla fine d’ottobre, le temperature sono infatti ancora leggermente sopra la media.
Tuttavia arrivano già da ora segnali negativi dal mercato di Amsterdam. Dal 2 novembre a oggi la consegna immediata ha triplicato i prezzi sul listino Ttf: da 22 a 68 euro per il quantitativo di 1 Mwh. Vari operatori segnalano che la domanda sta schiacciando l’offerta e questo riguarda anche l’indice Psv italiano a cui si è legato Arera per il mercato tutelato.
La fine del mercato tutelato dell’energia
Questi rincari, poi, spaventano ancor di più perché arriverebbero in concomitanza con la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica per microimprese e condomini e del gas per le famiglie. Lo stop scatta dal 1° gennaio 2023. Assoutenti fa notare, che vista la crisi energetica, le offerte sul mercato libero non sono più competitive come a inizio 2021. Quindi l’associazione ha chiesto al governo di prorogare per tutti di un anno la durata del regime tutelato.
Le variabili sull’andamento del prezzo
Le previsioni di aumenti cozzano con quanto pronosticato solo 20 giorni fa da Davide Tabarelli. Il presidente di Nomisma Energia si è detto convinto che “gli effetti positivi sull’elettricità si vedranno dal primo gennaio: con estrema probabilità non ci saranno più aumenti”. Anzi, ci potrebbe essere “un calo dell’ordine del 15/20%”. Quanto al gas, “a novembre, rispetto ottobre ci sarà un calo”.
Un’eventuale rapida applicazione da parte dell’Unione europea dell’accordo trovato in Consiglio Ue sul gas, potrebbe poi far risparmiare subito qualche decina d’euro a famiglia in bolletta e qualche migliaia per le imprese. Tutto, però, dipenderà dai tempi di messa a terra e dalla formula effettiva con cui entrerà in vigore il price cap.
In ogni caso i mercati potrebbero essere scossi da nuovi shock esterni (come sono stati i sabotaggi del Nord Stream e le decisioni di Vladimir Putin rispetto alla guerra o come potrebbero essere ritardi nelle forniture di gas da parte di Paesi come l’Algeria) oppure da temperature invernali più basse del previsto.
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