I rincari sulle bollette di luce e gas già registrati a fine 2021 potrebbero ripresentarsi nei primi mesi del 2022: a lanciare l’allarme è l’Arera, chiedendo al governo un nuovo intervento.
A inizio 2022 potrebbe arrivare un nuovo aumento delle bollette di luce e gas. A lanciare l’allarme è l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera). Chiedendo anche nuovi correttivi al governo per evitare che ci siano rincari nel primo quadrimestre del 2022.
Le preoccupazioni vengono espresse dal presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, in audizione in commissione Attività produttive alla Camera. Besseghini ricorda che il governo è già intervenuto negli scorsi mesi per attenuare l’aumento delle bollette e ridurre gli effetti per gli italiani. Ma non basta, perché probabilmente servirà presto un ulteriore stanziamento da parte del governo.
In particolare il primo intervento del governo risale a fine luglio, con lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro per finanziare la riduzione della componente relativa allo sviluppo delle rinnovabili. A questo si sono affiancati ulteriori interventi dell’Autorità per dimezzare l’aumento del costo delle bollette.
Il governo ha poi dovuto stanziare altri 3,5 miliardi di euro a settembre per attenuare gli aumenti di luce e gas per circa 29 milioni di persone, azzerando inoltre l’impatto degli aumenti sui beneficiari del bonus sociale.
Aumento bollette, Arera lancia l’allarme
L’Arera sottolinea che i prezzi dell’energia elettrica in Europa continuano a seguire il corso del mercato del gas naturale. Le quotazioni, nonostante un lieve ribasso rispetto ai livelli massimi raggiunti nelle scorse settimane, si attestano ancora su prezzi medi intorno ai 170 euro per megawattora per l’inverno. E scenderanno sui 110 euro solamente a partire da aprile 2022.
Nuovi aumenti in bolletta a inizio 2022
Per il primo quadrimestre del 2022 Arera prevede un “ulteriore, potenzialmente significativo, aumento dei prezzi per i servizi di tutela” con le quotazioni del gas naturale del primo trimestre 2022 superiori all’ultimo aggiornamento trimestrale del 2021.
Si ripresenterà, quindi, la stessa situazione degli scorsi mesi e anche stavolta servirà un intervento del governo. E non basta il fondo ad hoc di 2 miliardi introdotto in manovra per fronteggiare nuovi rincari: se gli aumenti saranno quelli previsti l’intervento dovrà essere molto più ingente.
Le proposte di Arera contro i rincari
Arera, nella memoria presentata dopo l’audizione, sottolinea come sia “indifferibile l’esigenza di valutare con urgenza il finanziamento strutturale di misure di politiche pubbliche in campo sociale e industriale, attualmente coperte tramite il gettito di componenti tariffarie degli oneri generali (elettricità e gas), con trasferimenti dalla fiscalità generale”.
L’Autorità propone alcune soluzioni per trovare copertura nella fiscalità generale per le voci degli oneri generali e conclude segnalando la necessità di rendere strutturali alcune misure introdotte di recente contro i rincari. Come, per esempio, “la stabile destinazione del gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di Co2 alla riduzione degli oneri generali di sistema, nonché di impiegare strutturalmente fondi del bilancio dello Stato per finanziare gli oneri generali non strettamente afferenti al sistema energetico”.
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