La rincorsa all’inflazione degli istituti centrali ha fatto scattare un riprezzamento di tutto l’obbligazionario globale.
Il ritorno dell’inflazione ha, nel giro di un anno, completamente ribaltato la struttura di mercato imposta dalla fine della Grande Crisi Finanziaria. Le politiche monetarie delle maggiori banche centrali (BC), composte da tassi a zero (o negativi) e dall’acquisto di trilioni di asset finanziari, sono giunte al termine.
Fino a poco tempo fa molti si attendevano, o forse hanno preferito credere, che l’inflazione fosse “transitoria”, poiché si riteneva che buona parte di essa fosse dovuta a “colli di bottiglia” delle catene di approvvigionamento causati dall’evoluzione della pandemia nelle diverse aree geografiche globali.
Tuttavia, l’inizio della guerra in Ucraina e lo spettro di una crisi energetica hanno generato un rialzo vertiginoso dei prezzi delle materie prime. Le riaperture delle maggiori economie globali avvenute con la fine della pandemia hanno dato ulteriore boost alle aspettative del mercato perché, finalmente, la situazione stava tornando alla normalità. [...]
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