In arrivo un bonus di 1.000 euro per i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Premio e incentivo per l’attuazione del Pnrr, come pure della riforma fiscale.
Serve correre con il Pnrr: il governo Meloni lo sa e per incentivare le procedure per il via libera ai progetti ha deciso di premiare tutti quei lavoratori dipendenti della Pubblica amministrazione che ricoprono un ruolo di primo piano nelle operazioni.
Ci riferiamo ai lavoratori della Pubblica amministrazione impiegati nell’Agenzia delle Entrate e in quella delle Dogane e dei Monopoli, per i quali a sorpresa è spuntato un nuovo bonus dall’importo medio di circa 1.000 euro lordi. Una novità introdotta dal governo con il decreto taglia incentivi, quello dove per intenderci è stata autorizzata una nuova stretta al Superbonus.
Ma non ci sono stati solo tagli appunto: la buona notizia è che per tutti quei lavoratori impiegati nei settori chiave per l’avvio dei progetti del Pnrr, come pure per l’avvio della riforma fiscale attuata quest’anno (e che dovrebbe proseguire il nel 2025 per quanto al momento non ce n’è traccia nel Def in approvazione la prossima settimana), viene riconosciuto un premio per quanto fatto fino a oggi.
E non solo: il bonus 1.000 euro sarà anche un incentivo all’attuazione del piano anti evasione che solamente quest’anno vedrà l’invio ai contribuenti di 3 milioni di lettere per spingere gli adempimenti spontanei.
Insomma, nell’attesa del rinnovo di contratto - che per i lavoratori del “Fisco” dovrebbe arrivare solamente nel 2025 - il governo ha scelto di premiare, e allo stesso tempo incentivare, quei lavoratori impiegati in uno dei settori più strategici del pubblico impiego, specialmente di questo periodo.
Bonus 1.000 euro, cosa sappiamo a riguardo
Come si legge nel provvedimento, il governo ha ritenuto fosse necessario procedere con una valorizzazione economica per tutti quei lavoratori che hanno contribuito, e continuano a farlo, ad attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la riforma fiscale. Due progetti che si stanno portando avanti nonostante le carenze di organico, merito quindi dell’impegno e della dedizione messi in campo dai lavoratori interessati.
D’altronde, oggi la pianta organica dell’Agenzia delle Entrate prevede che dovrebbero essere 43 mila i lavoratori impiegati: in realtà ce ne sono poco più di 29 mila. Per questo motivo a breve ci sarà un nuovo concorso volto a reclutare - tra dirigenti di seconda fascia, funzionari e altri - 11.657 dipendenti.
Nel frattempo viene premiato chi già c’è. Nel dettaglio, secondo i calcoli effettuati dalla relazione tecnica della Ragioneria di Stato, l’importo medio del bonus - da riparametrare quindi in base all’inquadramento e al livello contrattuale - è di 1.047 euro lordi. E la buona notizia è che spetterà tanto per il 2024 quanto per l’anno successivo.
Per maggiori dettagli dovremo attendere le prossime settimane, ma quel che è certo è che un aumento di stipendio è in arrivo.
Ma chi paga?
Ovviamente non possiamo che interrogarci su dove il governo andrà a recuperare le risorse - circa 51 milioni di euro l’anno, 38 per l’Agenzia delle Entrate e 13 per quella delle Dogane e dei Monopoli - per riconoscere il bonus 1.000 euro.
Nel dettaglio, si attinge dal Fondo per l’attuazione della delega fiscale, quello che per intenderci è servito a tagliare l’aliquota applicata nel secondo scaglione Irpef, quest’anno passata dal 25% al 23% con un bonus fino a 260 euro per i lavoratori con stipendio superiore a 15 mila euro l’anno.
Se da una parte non è chiaro quante risorse per lo stesso fondo ci saranno a disposizione per il 2025, visto che nel Def al momento non vengono fatte promesse sulla riforma fiscale da attuare il prossimo anno, per il 2024 ci sono ancora dei fondi da cui poter attingere, anche perché è stato finanziato con circa 3 miliardi di euro recuperati dall’abolizione dell’Ace (l’aiuto rivolto alle imprese per favorirne la crescita economica). E sempre qui finiranno le risorse del bando per la concessione del Lotto.
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