Bonus 150 euro, cosa succede l’8 novembre e perché è importante

Luna Luciano

28/10/2022

L’8 novembre avrà inizio la conversione del decreto “Aiuti-ter” in legge e qualcosa potrebbe cambiare anche per il bonus di 150 euro. Ecco cosa potrebbe cambiare e perché non sarà rinnovato

Bonus 150 euro, cosa succede l’8 novembre e perché è importante

Primo banco di prova per il Governo Meloni con la conversione del decreto Aiuti ter in legge. L’8 novembre, infatti, avrà inizio alla Camera l’esame del disegno di legge per la conversione del precedente decreto approvato dal Governo Draghi per sostenere imprese e famiglie contro caro-energia.

In sede di esame è poi possibile che siano apportati dei cambiamenti, cosa che potrebbe accadere ad esempio per il bonus di 150 euro che è in erogazione per lavoratori e pensionati che si trovano con un reddito inferiore ai 20mila euro.

Modifiche che sarebbero state promesse da alcuni esponenti del centrodestra in campagna elettorale. Eppure, non bisogna dimenticare che l’esecutivo della premier Meloni si prepara ad affrontare un inverno quanto mai complicato con una legge di Bilancio da approvare mentre deve fronteggiare i primi problemi economici, con il rischio di non poter mantenere tutte le promesse, come la riforma delle pensioni.

A causa di queste difficoltà economiche è ormai dato per certo che non ci sarà un altro bonus 150 euro oltre a quello attuale. È quindi più che mai opportuno approfondire cosa potrebbe cambiare durante l’iter di conversione del decreto Aiuti ter per il bonus attuale. Ecco tutto quello che si sa a riguardo.

Bonus 150 euro: cosa aveva promesso il nuovo Governo?

Durante la campagna elettorale Fratelli d’Italia ha presentato alcune proposte per poter far comunque fronte all’aumento del caro energia.

Come spiegato da Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, in un’intervista rilasciata a Money.it, uno dei possibili provvedimenti era il rinnovo e aumento del bonus 150 euro. Non solo. Come dichiarato da Leo, era quanto mai necessario:

Valutare un aumento del nuovo bonus, che oggi è quantificato in 150 euro, per i redditi più bassi, se possibile portando più in alto anche il tetto di reddito.

Maurizio Leo aveva infatti spiegato che, se ci fossero state le risorse, sarebbe stato quanto mai necessario anche rivedere i limiti di reddito, che a oggi prevedono l’erogazione del bonus solo per chi ha un reddito inferiore ai 20mila euro.

Bonus 150 euro, cosa può cambiare veramente l’8 novembre?

Dall’8 novembre si potrebbe quindi assistere alla modifica del bonus 150 euro.

Stando a quanto supposto più volte, le possibilità sono principalmente due:

  • si suppone che il bonus possa essere ampliato ed elargito anche a stagisti e tirocinanti;
  • altra possibilità è che siano rivisti i limiti di reddito per erogare il bonus, ampliando il bacino dei beneficiari.

In realtà sembra al quanto difficile che le modifiche siano attuate. Per poterlo fare infatti è necessario che il governo trovi delle risorse in più, mentre sta affrontando le prime difficoltà economiche: è infatti dato per certo che il bonus non sarà rinnovato. Per poter avere una certezza su cosa cambierà effettivamente con il bonus 150 bisognerà attendere la conversione del decreto Aiuti.

Bonus 150 euro: perché l’8 novembre potrebbe non essere rinnovato?

Come anticipato nei precedenti paragrafi, nel caso in cui siano apportate delle modifiche al bonus 150 euro è da escludersi che queste possano riguardare il rinnovamento del bonus.

Infatti, se Fratelli d’Italia voleva rinnovare la misura a sostegno delle persone con un reddito inferiore ai 20mila euro, al momento la replica del bonus sembra difficile. Benché la Nadef abbia lasciato 9,4 miliardi in eredità al nuovo governo, questi saranno necessari non solo per poter prorogare dei crediti d’imposta ma anche per la Legge di Bilancio. Come anticipato infatti sarà difficile attuare una manovra senza scostamento di bilancio, soprattutto adesso che mancano le risorse.

Il governo punterà quindi probabilmente a conservare più soldi possibili per la legge di Bilancio evitando un eccessivo aumento del deficit nel 2023.

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