Bonus 200 euro e non solo: quali sono gli sconti da migliaia di euro a rischio

Giacomo Andreoli

14/09/2022

A dicembre sono in scadenza vari bonus, a partire da superbonus sulle case unifamiliari, bonus benzina e bonus facciate: i soldi nelle casse dello Stato sono pochi e i margini di spesa sono ridotti.

Bonus 200 euro e non solo: quali sono gli sconti da migliaia di euro a rischio

Bonus facciate, mobili, prima casa: sono diversi i contributi statali in scadenza a fine anno. A questi si aggiungono gli aiuti una tantum, come il bonus 200 euro: tutti sostegni che, viste le difficoltà di bilancio e le emergenze da affrontare tra inflazione e caro-bollette, rischiano di saltare.

Dopo le elezioni del prossimo 25 settembre, infatti, il prossimo governo dovrà affrontare una situazione economica difficile, cercando di confermare i sostegni dati dall’esecutivo di Mario Draghi a favore di famiglie e imprese e contemporaneamente rispondere alle nuove esigenze, mentre rimane sullo sfondo la possibile interruzione totale delle forniture di gas russo.

Su molti bonus, poi, il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia Daniele Franco avevano espresso perplessità e il prossimo governo potrebbe far proprie, anche per necessità, le loro indicazioni. Vediamo nel dettaglio la situazione finanziaria dello Stato e quali bonus sono a rischio di mancato rinnovo.

Legge di Bilancio, servono almeno 25 miliardi

Per la prossima finanziaria i conti non tornano. Di sicuro il governo Draghi ha messo da parte un tesoretto di 5-6 miliardi, inizialmente previsto per la riduzione del cuneo fiscale. Per la rivalutazione delle pensioni l’anticipo di ottobre al 2% è costato 1,4 miliardi: con questa inflazione, secondo i conti del Sole 24 Ore, confermare tutto l’intervento a gennaio potrebbe costare fino a 6 miliardi aggiuntivi.

Confermare invece lo sgravio contributivo del 2% per i redditi fino a 35mila euro per tutto il prossimo anno costa 4,5 miliardi. A questi si aggiungono i circa 8 per prorogare bonus e sconti in bolletta e almeno 4 per rinnovare nel triennio 2022-2024 i contratti degli statali.

E ancora: serviranno almeno un altro paio di miliardi per confermare gli aiuti all’Ucraina. In tutto per la prossima legge di Bilancio servono quindi almeno 25 miliardi di euro, che difficilmente si troveranno senza fare nuovo deficit, praticamente indispensabile se si vuol fare un più corposo taglio del cuneo fiscale e aiutare le famiglie e le imprese ad affrontare i nuovi rincari attesi su gas e luce.

Bonus 200 euro

Quasi sicuramente non sarà rinnovato nella formula prevista finora il bonus 200 euro: tutti i partiti propongono forme strutturali di aumento degli stipendi, agendo per lo più sul cuneo fiscale o sul minimo contrattuale. Pertanto non ci dovrebbero essere altri interventi solo una tantum (questo è costato più di 3 miliardi) per contrastare l’inflazione.

Bonus facciate

Si potrebbe poi dire addio da gennaio al bonus facciate (arrivato a costare in tutto 13,6 miliardi di euro). Si tratta della detrazione Irpef del 60% che spetta per chi fa spese per il rifacimento della facciata esterna (visibile) della propria casa, compresa la sola tinteggiatura o pulitura. Vale anche per gli edifici strumentali, ma devono essere ubicati nelle zone A e B del decreto ministeriale 1444/68. Draghi voleva eliminarlo, ma alla fine è stato tenuto solo per l’insistenza del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, in quota Pd, supportato dal Movimento 5 stelle.

Se non venisse confermato per gli interventi in casa si potrà ricorrere agli altri contributi che continueranno ad essere sicuramente in vigore nel 2023. Rimarrà il bonus ristrutturazioni al 50% e l’ecobonus fino al 75% per gli interventi che portano ad un risparmio energetico. Quest’ultimi due bonus, però, possono essere usati per sostituire i condizionatori solo fino al 31 dicembre 2022.

Bonus Draghi sulla prima casa

Con la fine del suo governo scade il 31 dicembre anche il cosiddetto ’bonus Draghi’ sulla prima casa per gli under 36 (costato 1,4 miliardi). Questo contributo consiste nell’azzeramento delle imposte di registro (assieme a quelle di bollo, ipotecarie-catastali e le tasse sulle concessioni governative) e, di fatto, sul valore aggiunto.

Il bonus prevede anche una garanzia pubblica per i prestiti. Il finanziamento, infatti, copre una quota maggiore del valore dell’immobile con la garanzia del Fondo statale. Per i finanziamenti con limite superiore all’80%, la misura massima della garanzia è elevata all’80% della quota capitale. Per i beneficiari con meno di 36 anni, però, l’Isee non deve superare i 30mila euro.

Superbonus 110% sulle unifamiliari

Scade poi nei prossimi mesi anche il Superbonus 110% per gli edifici unifamiliari, le cosiddette ’villette’ (con investimenti programmati finora per 15 miliardi). Si può usufruire dello sconto a patto che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Bonus animali domestici

Ha poi bisogno di un’apposita proroga oltre fine anno il bonus animali domestici. Si tratta di una detrazione. Più che di un vero e proprio bonus si tratta di una detrazione fiscale pensata per i padroni di cani, gatti o altro animale domestico. A essere detraibili sono pertanto le spese veterinarie per esempio, ma a determinate condizioni, vale a dire che devono essere tracciate.

Corrisponde al 19% della spesa sostenuta per gli amici a quattro zampe e può raggiungere la cifra di 80 euro. Si può detrarre infatti nel momento in cui si eccede la franchigia di 129,11 euro, con una spesa massima di 550 euro.

Bonus benzina e tv

E ancora: sono in scadenza bonus rottamazione tv, decoder e benzina. Il primo non è un contributo per cui si fa domanda: sono i datori di lavoro privati che scelgono se erogare o meno ai propri dipendenti questo aiuto, fino a un massimo di 200 euro esentasse. Il sostegno è valido per la benzina e gli altri tipi di carburanti, come gasolio, metano e gpl.

Quanto al bonus rottamazione tv si può raggiungere il 20% del costo dell’apparecchio, con un tetto massimo di 100 euro. I requisiti da soddisfare sono: essere residenti in Italia, aver rottamato un apparecchio «obsoleto» (acquistato prima del 22 dicembre 2018) e avere l’attestazione del pagamento del canone Rai. Senza aver dismesso una vecchia tv o non pagando il canone televisivo, quindi, è impossibile accedere al contributo. Sono però ammessi gli over 75 esonerati dall’imposta.

Infine il bonus decoder consiste in uno sconto fino a 50 euro per comprare un decoder esterno compatibile con il nuovo standard di trasmissione Dvbt-2-T2, se si ha un Isee fino a 20mila euro annui.

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