Il Supporto per la formazione e il lavoro partirà da settembre: ma i tempi per l’arrivo del bonus 350 euro rischiano di essere molto più lunghi.
Dopo il Reddito di cittadinanza ci sarà il Supporto per la formazione e il lavoro per tutti quegli occupabili che nonostante l’addio al sostegno statale si dimostreranno volenterosi nel formarsi al fine di acquisire nuove competenze che potranno essergli utili ai fini della ricerca di un lavoro.
Il Supporto per la formazione e il lavoro rappresenta quindi una valida alternativa per coloro che dopo il pagamento in programma oggi perderanno il Reddito di cittadinanza. Anche perché per chi soddisfa determinate condizioni è previsto anche un bonus mensile di 350 euro, del quale possono goderne anche più componenti nello stesso nucleo familiare.
Non bisogna pensare, però, che una volta partito il programma di Supporto per la formazione e il lavoro scatterà immediatamente il pagamento del bonus 350 euro: le tempistiche, almeno stando a quanto indicato dal Decreto Lavoro che istituisce la misura, sembrano essere più lunghe.
Supporto per la formazione e il lavoro, quando partirà?
È l’articolo 12 del testo del decreto legge n. 48 del 2023, convertito di recente dalla legge n. 85 del 2023, a indicare requisiti e modalità di fruizione del bonus da 350 euro riconosciuto ai sensi del programma Supporto per la formazione e il lavoro, nonché a fissarne la data di partenza.
Questo va inteso come una misura di attivazione al lavoro mediante la partecipazione a progetti di:
- formazione;
- qualificazione e riqualificazione professionale;
- orientamento;
- accompagnamento al lavoro;
- politiche attive del lavoro comunque denominate.
La sua partenza è prevista dal 1° settembre 2023, quindi già prima di questa data dovrebbero arrivare le istruzioni utili per farne domanda.
Chi ne avrà diritto
A poter accedere a questa misura saranno tutti i componenti dei nuclei familiari di età compresa tra i 18 e i 59 anni che sono nella condizione di poter lavorare. È essenziale non beneficiare del Reddito di cittadinanza: ne potranno avanzare richiesta, quindi, coloro che fanno parte di un nucleo familiare che nel mese di luglio hanno ricevuto l’ultima mensilità del sostegno.
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Ma non tutti: il Supporto per la formazione e il lavoro, infatti, richiede un Isee più basso rispetto a quello previsto per il Reddito di cittadinanza. Non più 9.360 euro, ma 6.000 euro, soglia che tuttavia va moltiplicata per il corrispondente parametro di scala di equivalenza con la possibilità quindi che sia più alta per i nuclei maggiormente numerosi.
Come se ne potrà fare richiesta
Attenzione: la richiesta riguarda la possibilità di prendere parte al Supporto per la formazione e il lavoro, il che non significa che automaticamente spetterà il bonus di 350 euro.
In primo luogo, infatti, l’interessato invierà la richiesta attraverso la modalità telematica che verrà messa a disposizione sul sito dell’Inps, con la quale bisognerà:
- dare prova d’iscrizione ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello (per chi non ha assolto all’obbligo di istruzione);
- rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did);
- autorizzare espressamente la trasmissione dei dati relativi alla richiesta ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione, nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro.
Una volta accolta la domanda il richiedente è convocato presso il servizio per il lavoro competente per la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, con il quale il beneficiario dovrà indicare, con idonea documentazione, di essersi rivolto ad almeno 3 agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione. Nel patto potrà anche prevedere l’adesione ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia accusabilità dei lavoratori (Gol).
Dopo la firma del patto di servizio potrà:
- ricevere offerte di lavoro e proposte di partecipazione a servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro;
- essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. I corsi potranno essere suggeriti oppure potranno essere individuati autonomamente.
La partecipazione, una volta sottoscritto il patto di servizio, alle attività sopra indicate (progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione
professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di
politiche attive del lavoro) darà diritto al bonus 350 euro che spetterà direttamente a chi ha sottoscritto il patto per tutto il tempo in cui prenderà parte alle suddette attività ma comunque per un massimo di 12 mesi.
Questi soldi verranno accreditati per mezzo di bonifico, quindi non saranno soggetti ai vincoli di spesa che erano previsti per il Reddito di cittadinanza.
Quando arriva il bonus 350 euro?
Mentre il Supporto per la formazione e il lavoro partirà da settembre, per l’arrivo del bonus 350 euro i tempi potrebbero essere molto più lunghi. Lo dimostra la procedura sopra indicata: prima dell’erogazione del beneficio, infatti, bisognerà essere convocati dal centro per l’impiego, sottoscrivere il patto di servizio ed essere avviati formalmente alle attività necessarie ai fini dell’attivazione al lavoro.
Una procedura che di fatto potrebbe far slittare di qualche mese l’arrivo del bonus 350 euro, con coloro che stanno per perdere il Reddito di cittadinanza che rischiano di dover aspettare più tempo del previsto prima di poter accedere alla normativa.
Molto, infatti, dipenderà dal tempo impiegato dai servizi per l’impiego per la presa in carico dei beneficiari, tempistiche che come il Reddito di cittadinanza ha dimostrato potrebbero essere piuttosto lunghe tanto che la convocazione potrebbe arrivare molto tempo dopo dall’accoglimento della domanda.
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