Bonus 200 e 150 euro, via libera alle richieste per gli autonomi privi di P.Iva. Le istruzioni Inps per farne domanda (entro il 30 aprile prossimo).
Al via la procedura per la richiesta del bonus 200 euro - come pure per quello da 150 euro - introdotto dal governo Draghi contro il caro energia. A darne notizia l’Inps con la circolare n. 30 del 2023, in attuazione della modifica contenuta nel decreto interministeriale del ministero del Lavoro e di quello dell’Economia in merito alla possibilità che ne possano avere diritto anche i lavoratori autonomi privi di Partita Iva.
Alla luce delle ultime novità l’Inps ha riaperto la procedura per la domanda dei bonus da 200 e 150 euro dando così la possibilità di richiederlo anche a coloro che fino a oggi non lo hanno potuto ricevere in quanto per l’appunto rientrano nella suddetta categoria. Va detto che si tratta di un numero circoscritto di persone, circa 80 mila secondo le stime del ministero del Lavoro, le quali devono però affrettarsi se non vogliono perdere - questa volta per sempre - la possibilità di godere del contributo.
Si conclude così l’ultima tranche di pagamento dei suddetti bonus: va detto che difficilmente ce ne saranno altri di questo tipo, anche perché Giorgia Meloni ha più volte detto di voler evitare qualsiasi bonus concentrandosi su misure strutturali.
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A chi si rivolge la procedura per la nuova domanda del bonus da 350 euro
Per capire quanto successo dobbiamo fare un passo indietro e tornare all’approvazione del decreto Aiuti, il n. 50 del 2022, avvenuta nel maggio scorso, con il quale appunto è stato introdotto un bonus una tantum di 200 euro per dare a lavoratori, pensionati e disoccupati la possibilità di godere di un contributo con cui far fronte al caro energia.
A tal proposito, l’articolo 32, comma 15, riservava il diritto a tale indennità ai lavoratori autonomi privi di partita Iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, nel 2021 titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del Codice civile, con almeno un contributo mensile accreditato.
Non avere una P.Iva non era però sufficiente per avere diritto al bonus, in quanto era richiesto appunto l’aver avuto nel corso dell’anno precedente dei contratti autonomi occasionali. E neppure il successivo Decreto Ministeriale del 19 agosto 2022 li comprese, in quanto con quel provvedimento vennero fornite le istruzioni per il pagamento del bonus 200 e 150 euro solamente ai lavoratori autonomi e liberi professionisti con regolare Partita Iva e con un limite di reddito rispettivamente di 35.000 euro e 20.000 euro.
Ma è proprio al Decreto del 19 agosto 2022 che riferisce la modifica in oggetto: dal momento che la Partita Iva non è requisito essenziale per essere identificati come lavoratori autonomi, il ministero del Lavoro il 7 dicembre 2022 ha aggiunto l’articolo 2-bis al suddetto provvedimento, riconoscendo l’indennità una tantum di 200 euro - e di conseguenza anche quella introdotta successivamente di 150 euro - anche ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps, nonché a favore dei professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, privi di P.Iva.
Nel dettaglio, i requisiti da soddisfare, indipendentemente dal possesso della Partita Iva, sono i seguenti:
- avere percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021 per il bonus 200 euro, 20.000 euro per quello da 150 euro;
- essere già iscritti alla gestione autonoma con posizione attiva alla data del 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto Aiuti
- attività lavorativa avviata al 18 maggio 2022
- avere effettuato entro il 18 maggio 2022, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità
- non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022
Inoltre, ovviamente, non bisogna aver percepito dell’indennità in oggetto per altro titolo, ad esempio perché nel contempo si è anche lavoratori dipendenti.
Secondo le stime del ministero del Lavoro sono circa 80 mila i lavoratori autonomi esclusi perché privi di P.Iva che potranno accedere a questa nuova tranche di pagamento: circa 50 mila i professionisti, tra cui figurano anche 30 mila specializzandi in medicina e chirurgia.
Come fare domanda
Chi ne soddisfa i requisiti dovrà inviare la domanda entro il 30 aprile 2023, esclusivamente in via telematica. Ad esempio, facendo l’accesso all’area personale del sito Inps, precisamente alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” (seguendo il percorso “Sostegni, sussidi ed indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione Strumenti > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”).
Qui basterà selezionare la voce di appartenenza, che appunto è quella appena aggiunta dall’Inps “Indennità una tantum - Autonomi Senza Partita Iva”. A seconda della categoria di appartenenza, poi, ci sono diverse opzioni:
- “Indennità una tantum per i lavoratori autonomi senza Partita IVA iscritti alla Gestione speciale degli Esercenti attività Commerciali, titolari nonché coadiuvanti e coadiutori degli stessi”;
- “Indennità una tantum per i lavoratori autonomi senza Partita IVA iscritti alla Gestione speciale per i Coltivatori diretti, Coloni e Mezzadri dell’Inps, imprenditori agricoli professionali, titolari attivi e coadiuvanti coltivatori diretti, coloni e mezzadri degli stessi”;
- “Indennità una tantum per i pescatori autonomi senza Partita Iva”;
- “Indennità una tantum per i liberi professionisti senza Partita Iva”.
In alternativa è possibile inviare la domanda chiamando l’Inps al numero verde oppure avvalendosi del supporto di un patronato. Ovviamente questa procedura vale solo per coloro che sono iscritti anche all’Inps; diversamente, i professionisti iscritti esclusivamente agli enti gestori di forme obbligatorie devono presentare domanda direttamente a questi, nei termini e nelle modalità previsti.
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