Bonus 500 euro insegnanti esteso ai precari, è ufficiale: a chi spetta e da quando

Simone Micocci

23/06/2023

Bonus 500 euro, Carta del Docente esteso ai precari ma solo se con contratto in scadenza al 31 agosto 2023.

Bonus 500 euro insegnanti esteso ai precari, è ufficiale: a chi spetta e da quando

Buone notizie per i docenti supplenti: siamo vicini all’epilogo per l’annosa questione riferita al riconoscimento del bonus 500 euro ai precari.

Com’è noto, infatti, la normativa fino a oggi ha riconosciuto il bonus - da utilizzare ogni anno per l’acquisto di beni o servizi utili alla propria formazione professionale - solamente agli insegnanti assunti a tempo indeterminato, escludendo tutte le migliaia di precari che ogni anno vengono chiamati per coprire una supplenza.

I precari hanno lamentato una disparità di trattamento, facendo appello, e facendo anche ricorso in tribunale, ai vari governi affinché potessero estendere anche a loro il diritto al bonus 500 euro (Carta del Docente). La svolta c’è stata però con la recente sentenza della Corte di Giustizia europea che - su richiesta del Tribunale di Vercelli - si è espressa in favore degli insegnanti supplenti.

A tal proposito, per adeguarsi alla pronuncia, il governo Meloni ha deciso di tendere la mano agli insegnanti supplenti (ma non a tutti) riconoscendo anche a loro il diritto al bonus 500 euro per l’anno scolastico 2022-2023.

Bonus docenti 500 euro, la sentenza della Corte di Giustizia

La normativa europea da anni vieta qualsiasi forma di disparità di trattamento e discriminazione nei confronti dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato: per questo motivo la Corte di Giustizia, interpellata dal Tribunale di Vercelli - si è espressa in favore degli insegnanti precari ritenendo i criteri di assegnazione della Carta del Docente discriminanti, in quanto la loro esclusione non è motivata dalle mansioni effettivamente svolte tra le due categorie.

Gli insegnanti precari hanno lo stesso diritto formativo dei loro colleghi assunti a tempo indeterminato e di conseguenza l’accesso al bonus 500 euro non può essere precluso solamente per una differenza di mero tipo contrattuale.

Una sentenza che di fatto ha imposto al governo Meloni di prendere dei provvedimenti (altrimenti il rischio è di una procedura d’infrazione ai nostri danni); ed è per questo che con il decreto legge n. 69 del 13 giugno 2023, “recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”, spunta una norma “salva precari” che riconosce a una platea ristretta di precari il diritto al bonus per l’anno in corso.

Chi avrà diritto al bonus docenti da 500 euro

A percepire il bonus non saranno tutti i docenti precari ma solo quelli con contratto in scadenza al 31 agosto 2023, quindi con contratto annuale su posto vacante e disponibile.

Secondo le stime del Ministero si tratta di 67.497 docenti annuali a tempo determinato a cui vanno aggiunti 16.470 docenti di religione. Un totale di 83.967 insegnanti che per lo Stato avrà un costo di 42 milioni di euro.

Per il momento la norma si limita all’anno scolastico corrente, ma presto ci sarà un nuovo intervento normativo con il quale verrà resa strutturale la suddetta novità, estendendo, anche per gli anni a venire, a tutti i supplenti con contratto annuale il diritto al bonus 500 euro.

Da quando si potrà utilizzare?

Per il momento siamo ancora lontani dal poter dire quando effettivamente i supplenti interessati potranno accedere all’apposita piattaforma de La Carta del Docente per utilizzare il plafond di 500 euro a loro disposizione, da utilizzare - ricordiamo - per beni e servizi che rientrano nel seguente elenco:

  • libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
  • hardware e software;
  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione;
  • iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  • titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

Come prima cosa, infatti, bisognerà attendere la conversione in legge del decreto legge n. 69/2023, nonché la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Poi spetterà al ministero dell’Istruzione svelare modalità e scadenze per il riconoscimento del bonus, nonché per il suo utilizzo.

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