Bonus 600 euro, il nuovo decreto prevede un limite di reddito a 35.000 euro per accedere all’indennità. Il limite è pensato per evitare abusi da parte di chi ha fatto richiesta ma non ne avrebbe diritto: vediamo le novità in arrivo e quando potrebbero entrare in vigore.
Bonus 600 euro confermato per i prossimi mesi, ma ci saranno nuovi requisiti da soddisfare. Nel nuovo decreto, previsto per aprile ma ormai slittato a maggio sia per l’approvazione che per la pubblicazione, si lavora a novità per poter limitare gli abusi.
Aggiornare i criteri di selezione si è reso indispensabile, visto che ad aprile ha fatto richiesta dei 600 euro all’INPS anche chi ha un reddito alto, e che quindi ha tolto la possibilità di ricevere un aiuto economico a chi invece era davvero in difficoltà.
Per evitare ulteriori prevaricazioni quindi il Governo sta lavorando per inserire la soglia di reddito di 35.000 euro come limite massimo per accedere all’indennità, che nei prossimi mesi sarà potenziata fino ad arrivare a 800 euro.
Ma le novità ci sono anche per i bonus dei professionisti iscritti agli Ordini, per i quali si vuole eliminare l’esclusività di appartenenza a una sola Cassa, basandosi però sempre su determinati limiti di reddito.
Vediamo dunque quali sono le novità in arrivo col nuovo decreto sul bonus 600 euro.
Bonus 600 euro con limite di reddito. Le novità del nuovo decreto
Il decreto del Presidente del Consiglio atteso per la fine di aprile, ma ormai slittato a maggio, cambierà vari aspetti del bonus 600 euro.
L’indennità introdotta dal decreto Cura Italia e destinata a varie categorie di lavoratori autonomi (liberi professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alle Gestioni speciali dell’AGO; stagionali del turismo e degli stabilimenti termali; del settore agricolo e dello spettacolo) è stata richiesta da migliaia di contribuenti.
Non tutti quelli che ne hanno fatto domanda all’INPS, però, ne avevano realmente bisogno. Lo sottolinea Pierpaolo Baretta, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze durante un’intervista a Radio Capital:
“abbiamo avuto qualche fastidioso abuso; alcune persone con alto reddito ne hanno usufruito. Quindi c’è una discussione per valutare se mettere una soglia di reddito, ovviamente alta.”
Nel bonus di aprile quindi potrebbero entrare nuovi fattori, legati alla soglia di reddito. Questo è il momento, continua Beretta, di lottare contro l’evasione e semplificare la burocrazia.
Il limite di reddito a cui il Governo sta lavorando dovrebbe essere posto a 35.000 euro. Le informazioni però qui sembrano non essere coerenti tra loro, visto che è stato dichiarato da Conte stesso, durante la conferenza stampa di presentazione delle misure della Fase 2, che il rinnovo del bonus sarà automatico per il mese di aprile, con l’erogazione dell’importo maggiorato a 800 euro.
C’è quindi la possibilità che il nuovo requisito possa entrare in vigore per l’indennità di maggio, forse anche considerando che varie attività apriranno proprio dal 4.
Lo scopo però rimane quello di fermare i “furbetti dei 600 euro” iscritti all’INPS, e che nonostante un reddito alto abbiano comunque fatto domanda. Ancora non è chiaro però il nuovo (probabile) limite di reddito, che forse si aggirerà sui 35.000 euro.
Bonus 600 euro, novità in arrivo anche per i professionisti iscritti agli Ordini
Col nuovo decreto potrebbero esserci novità anche per i professionisti iscritti agli Ordini. Baretta ha spiegato a ItaliaOggi che il MEF sta lavorando per correggere ulteriormente i requisiti per accedere all’indennità erogata dal Fondo di ultima istanza (e anticipata dalle Casse previdenziali).
Le modifiche interesserebbero l’iscrizione esclusiva alla Cassa di appartenenza: il limite imposto dal decreto Liquidità ha infatti causato l’esclusione di migliaia di professionisti dall’indennità, compresi i medici.
La correzione quindi riguarderà l’esclusività dell’iscrizione a un Ente previdenziale basandosi comunque su stabiliti limiti di reddito. Un primo miglioramento è arrivato già con le FAQ del Ministero del Lavoro, che hanno chiarito come l’indennità di 600 euro sia destinata anche ai neo-iscritti alle Casse.
Nel frattempo, l’indennità arriverà a 1.000 euro per i consulenti del lavoro iscritti all’Enpacl e anche per una parte dei medici e i dentisti iscritti all’Enpam che hanno fatto richiesta del contributo integrato.
Si tratta infatti di una possibilità riservata a chi ha subito una riduzione del fatturato di almeno il 30%, cumulabile con l’indennità delle Casse ma su cui grava una tassa statale del 20% -una doppia tassa sugli aiuti che si spera che il Governo elimini con il prossimo decreto-.
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