Bonus INPS e contributi a fondo perduto del decreto Ristori sono cumulabili: la novità arriva dall’Agenzia delle Entrare, che con la risposta all’interpello n. 104 dell’11 febbraio 2021, fornisce chiarimenti sui beneficiari degli aiuti per l’emergenza Covid. Risposte che però arrivano fuori tempo massimo: non si può più fare domanda.
Bonus INPS di 600 e 1000 euro e contributi a fondo perduto del decreto Ristori sono cumulabili.
La novità emerge da una risposta ad interpello dell’Agenzia delle Entrate, la numero 104, pubblicata in data 11 febbraio 2021.
Il dubbio di molti titolari di partita IVA sorge dal rimando, nel decreto Ristori e Ristori bis, ai requisiti per i contributi a fondo perduto del decreto Rilancio n. 34/2020, che stabiliva il divieto di cumulo del bonus INPS con i fondo perduto erogato dall’Agenzia delle Entrate.
Una regola che tuttavia non si applica al fondo perduto del decreto Ristori. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate arrivano però fuori tempo massimo: era fissata al 15 gennaio 2021 la scadenza per presentare domanda, ed il caos normativo rischia di lasciare senza aiuti chi ha atteso i chiarimenti del Fisco.
Bonus INPS e fondo perduto decreto Ristori cumulabili: novità dall’Agenzia delle Entrate
A chiedere chiarimenti all’Agenzia delle Entrate è un lavoratore autonomo, che ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019 ha subito un calo di fatturato pari ad oltre il 90%.
I liberi professionisti titolari di partita IVA hanno beneficiato, nel mese di marzo e aprile 2020, di un bonus INPS di 600 euro, successivamente portato a 1.000 euro per il mese di maggio dal decreto Rilancio.
Il decreto Rilancio n. 34/2020 ha inoltre dato il via ai contributi a fondo perduto, che per espressa previsione normativa non spettavano ai titolari di partita IVA destinatari delle indennità INPS previste dal decreto Cura Italia.
Il divieto di cumulo tra bonus INPS e fondo perduto non si applica però anche ai ristori. Come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 104 dell’11 febbraio 2021, il decreto n. 137/2020 richiama alle sole disposizioni previste dall’articolo 25, commi da 7 a 14 del decreto Rilancio, in cui non è richiamato alcun divieto di cumulo, ma vengono bensì specificati i requisiti d’accesso.
Contributi a fondo perduto anche ai beneficiari del bonus Covid-19 INPS: chiarimenti sui ristori fuori tempo massimo
L’Agenzia delle Entrate specifica quindi che il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Ristori rappresenta “un ulteriore beneficio di natura monetaria”, riconosciuto in conseguenza del perdurare dell’emergenza Covid-19.
Al verificarsi di tutte le altre condizioni di legge, anche il professionista beneficiario del bonus INPS per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020 può richiedere i ristori, aiuti che risultano quindi cumulabili.
Quella fornita dall’Agenzia delle Entrate è però una risposta tutt’altro che scontata. Il rimando ai requisiti del decreto Rilancio, ai fini dell’erogazione dei contributi a fondo perduto del decreto Ristori, ha indotto nel dubbio molti titolari di partita IVA.
Il caos normativo, unito alla pesante disciplina sanzionatoria prevista in caso di percezione indebita del bonus erogato dall’Agenzia delle Entrate, potrebbe aver indotto molti potenziali beneficiari ad evitare di presentare domanda, in attesa di chiarimenti specifici.
La possibilità di cumulo tra bonus INPS e fondo perduto del decreto Ristori viene però resa palese ormai fuori tempo massimo, considerando che la scadenza per presentare domanda era fissata al 15 gennaio 2021.
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