Bonus Sud 2021: la decontribuzione 30% è autorizzata fino al 31 dicembre dalla Commissione europea. Vediamo quali sono i requisiti e come richiederlo secondo le istruzioni della circolare INPS del 22 febbraio e i successivi chiarimenti nel messaggio n° 831 del 25.
Bonus Sud 2021: la decontribuzione al 30 % confermata dalla Legge di Bilancio a chi spetta?
INPS nella circolare n° 33 del 22 febbraio riepiloga i requisiti e fornisce le indicazioni per accedere all’agevolazione per le assunzioni al Sud in termini di sgravio contributivo. Con il messaggio n°831 del 25 febbraio INPS torna sul bonus Sud 2021 per un chiarimento a seguito di dubbi da parte dei beneficiari della misura.
La decontribuzione Sud al 30%, più comunemente detta bonus Sud, è stata introdotta dal decreto Agosto e poi riconfermata fino al 2029 con la Legge di Bilancio in vigore dal 1° gennaio partendo dal 2021, con la percentuale del 30% che poi si assottiglia nel tempo, per le aziende che assumono nel Mezzogiorno.
Vediamo nel dettaglio sulla base delle indicazioni INPS fornite nella circolare a chi spetta il bonus Sud 2021 e quali sono quindi i requisiti per accedervi.
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Bonus Sud 2021: come funziona la decontribuzione al 30%
Il bonus Sud 2021, la decontribuzione al 30% funziona esattamente come quella prevista dal decreto Agosto per il 2020, fino al 31 dicembre di quest’anno e confermata con la Legge di Bilancio fino al 2029 sebbene la percentuale vada poi diminuendo.
Come chiarisce infatti INPS nella circolare del 22 febbraio la Legge di Bilancio estende il bonus Sud fino al 2029 e prevede però una diversa modulazione dell’intensità della misura. Infatti la percentuale della decontribuzione Sud è pari:
- al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, sino al 31 dicembre 2025;
- al 20% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2026 e 2027;
- al 10% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2028 e 2029.
Il bonus Sud anche nel 2021 continua a spettare in riferimento ai rapporti di lavoro subordinato, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, laddove “la sede di lavoro sia situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale”
Le regioni sono pertanto quelle del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
INPS ha specificato che l’accesso al Bonus Sud 2021, come per il 2020, è subordinato all’autorizzazione della Commissione europea. La stessa Commissione, informa INPS, ha autorizzato la decontribuzione Sud al 30 per cento fino al 31 dicembre 2021 e pertanto la circolare del 22 febbraio fornisce le indicazioni e le istruzioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla predetta misura di esonero contributivo limitatamente al periodo 1° gennaio 2021 – 31 dicembre 2021. Per i periodi che vanno dal 2022 al 2029 il bonus Sud deve essere sempre preventivamente autorizzato dalla Commissione UE.
Bonus Sud 2021 a chi spetta: requisiti
Il bonus Sud 2021 che si determina come decontribuziona al 30% spetta nel dettaglio ai datori di lavoro privati anche non imprenditori, con esclusione del settore agricolo e dei datori di lavoro che stipulino contratti di lavoro domestico. Il bonus Sud 2021, ricorda INPS, non si applica come stabilito dalla Legge di Bilancio 2021:
- agli enti pubblici economici;
- agli istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici;
- agli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico;
- agli ex IPAB trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato ed iscritte nel registro delle persone giuridiche;
- alle aziende speciali costituite anche in consorzio (ai sensi degli artt. 31 e 114 del D.Lgs. 267/2000, Testo unico sugli enti locali);
- ai consorzi di bonifica e industriali;
- agli enti morali;
- agli enti ecclesiastici.
A seguito della decisione della Commissione europea sono escluse anche le imprese operanti nel settore finanziario.
Il bonus Sud 2021 può essere richiesto anche dai datori di lavoro che abbiano sede legale in una delle regioni che non rientrano tra quelle del Mezzogiorno a patto che le unità produttive per cui si chiede la decontribuzione al 30% siano collocate nelle 8 regioni che abbiamo sopra elencato.
Le Strutture territoriali INPS devono verificare quindi che il lavoro dell’azienda che vuole accedere al bonus Sud 2021 si svolge in una sede di che si trova all’interno delle regioni ammesse all’agevolazione e che l’unità produttiva risulti regolarmente associata al datore di lavoro e registrata all’interno dell’apposita sezione del “Fascicolo elettronico aziendale”, possono attribuire o prorogare il codice di autorizzazione “0L” con data di inizio della sua validità dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021.
Nel caso invece di un rapporto di lavoro in somministrazione si può ottenere il bonus Sud 2021?
Solo nel caso in cui, specifica INPS, l’Agenzia per il lavoro con la quale il lavoratore ha stipulato il contratto di somminsitrazione sia ubicata in una delle 8 regioni del Mezzogiorno.
Il bonus Sud con il contratto di somministrazione, anche se il lavoratore presta servizio presso un’azienda ubicata al Sud, non può essere riconosciuto se l’Agenzia con la quale ha effettivamente il contratto si trova nelle altre regioni per le quali la decontribuzione al 30% non è prevista.
Bonus Sud 2021: altre condizioni
INPS elenca anche le altre condizioni per accedere alla decontribuzione Sud del 30% per il 2021. Il datore di lavoro per accedere al bonus Sud 2021 :
- in assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;
- nel rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
La decontribuzione Sud non ha natura di incentivo all’assunzione, specifica INPS, pertanto spetta “in relazione a tutti i rapporti di lavoro subordinato, sia instaurati che instaurandi, diversi dal lavoro agricolo e domestico, purché sia rispettato il requisito geografico della sede di lavoro.”
Il datore di lavoro deve essere in regola con i versamenti contributivi per poter accedere al bonus Sud 2021.
Come ottenere il bonus Sud 2021
Per ottenere il bonus Sud 2021 i datori di lavoro devono esporre fino al mese di dicembre 2021 nel flusso Uniemens i lavoratori per i quali spetta l’agevolazione valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento «Imponibile» e l’elemento «Contributo» della sezione «DenunciaIndividuale».
In particolare, nell’elemento «Contributo» deve essere indicata la contribuzione piena calcolata sull’imponibile previdenziale del mese.
Per esporre il beneficio spettante dovranno essere valorizzati all’interno di «DenunciaIndividuale», «DatiRetributivi», elemento «Incentivo» i seguenti elementi:
- nell’elemento «TipoIncentivo» dovrà essere inserito il valore “ACAS”, avente il significato di “Agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate - Decontribuzione Sud rt.27 D.L n.104/2020 e art.1, commi da 161 a 168, della L. 178/2020”;
- nell’elemento «CodEnteFinanziatore» dovrà essere inserito il valore “H00” (Stato);
- nell’elemento «ImportoCorrIncentivo» dovrà essere indicato l’importo posto a conguaglio relativo al mese corrente;
- nell’elemento «ImportoArrIncentivo» dovrà essere indicato l’importo dell’esonero relativo al solo mese di gennaio 2021.
INPS sottolinea che la valorizzazione del predetto elemento può essere effettuata esclusivamente nel flusso Uniemens di competenza febbraio 2021.
Su questo ultimo punto arriva il messaggio INPS n°831 del 25 febbraio a seguito della richiesta di chiarimenti da parte delle aziende, specie quelle che utilizzano il calendario sfasato.
Chiarisce quindi l’Istituto che:
“che nell’elemento «ImportoArrIncentivo» potranno essere indicati gli importi dell’esonero relativi sia al mese di gennaio 2021 che di febbraio 2021. La valorizzazione del predetto elemento potrà essere effettuata esclusivamente nei flussi Uniemens di competenza febbraio 2021 e marzo 2021.”
I dati sopra esposti nell’Uniemens saranno poi riportati, a cura dell’Istituto, nel DM2013 “VIRTUALE” ricostruito dalle procedure come segue:
- con il codice “L540”, avente il significato di “Agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate - Decontribuzione Sud art.27 D.L n.104/2020 art.1, commi da 161 a 168, della L. 178/2020”.;
- con il codice di nuova istituzione “L543”, avente il significato di “Arretrato Agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate - Decontribuzione Sud art.27 D.L n.104/2020 e art.1, commi da 161 a 168, della L. 178/2020 - mese di gennaio/febbraio 2021”.
I datori di lavoro iscritti alla Gestione pubblica esporranno i lavoratori nel flusso Uniemens, ma nella sezione Lista PosPA per i periodi da gennaio 2021 a dicembre 2021.
Per esporre il beneficio spettante dovrà essere compilato l’elemento «RecuperoSgravi» di «GestPensionistica», secondo le modalità di seguito indicate:
- nell’elemento «Importo» dovrà essere indicato l’importo del contributo oggetto dello sgravio;
- nell’elemento «AnnoRif» dovrà essere inserito l’anno di riferimento dello sgravio;
- nell’elemento «MeseRif» dovrà essere inserito il mese di riferimento dello sgravio;
- nell’elemento «CodiceRecupero» dovrà essere inserito il valore “17”, avente il significato di “Agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate - Decontribuzione Sud art.27 D.L n.104/2020 e art.1, commi da 161 a 168, della L. 178/2020”.
Sul Bonus Sud 2021 conclude INPS:
“Il recupero del beneficio spettante per il mese di gennaio 2021 dovrà essere esposto esclusivamente nella denuncia del mese di febbraio 2021, valorizzando i suddetti elementi con i dati relativi a tale primo mese. Si ricorda che l’agevolazione riguarda esclusivamente la contribuzione dovuta ai fini pensionistici e inoltre che la stessa, come già evidenziato in occasione di precedenti circolari, non si applica nei confronti della pubblica Amministrazione, individuabile assumendo a riferimento la nozione e l’elencazione recate all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.
Per maggiori dettagli sulla decontribuzione al 30% anche detto bonus Sud rimandiamo al testo completo della circolare INPS che alleghiamo di seguito.
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