Da febbraio sarà possibile presentare la domanda per il bonus acqua potabile per ottenere il rimborso delle spese sostenute nel 2023, a chi spetta?. Per il 2024 il beneficio non è stato rinnovato.
Il bonus acqua potabile è stato previsto anche per le spese sostenute nel 2023, per le quali la domanda potrà essere presentata a partire dal 1° febbraio 2024, ma non è stato prorogato per l’anno in corso. Le spese sostenute nel 2024 per il filtraggio, la mineralizzazione e il raffreddamento dell’acqua potabile non potranno godere dell’agevolazione perché la Legge di Bilancio 2024 non ha previsto una proroga di questo beneficio.
Per le spese sostenute nel 2023, in ogni caso, le risorse saranno molto poche: 1,5 milioni di euro (contro i 5 milioni previsti per gli anni precedenti) e questo comporterà sicuramente il rischio di un taglio sugli importi spettanti.
Con il provvedimento dell’Agenzia delle entrate 3921/2024 sono stare fornite le prime indicazioni sul bonus acqua potabile.
Il bonus viene detto anche idrico o rubinetti, perché consiste nel rimborso delle spese sostenute per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.
Le domande si possono presentare solo online, dal 1° febbraio fino alla fine del mese. Le spese rimborsabili sono quelle relative al 2023, fatte per l’acquisto di sistemi adatti a migliorare la qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti di case e aziende. Vediamo a chi spetta il rimborso, a quanto ammonta e come fare domanda.
Bonus acqua potabile: come fare domanda e scadenza
La domanda per il bonus idrico si può presentare dal 1° al 28 febbraio del’anno successivo a quello di sostenimento della spesa, in questo caso, quindi 2024.
La domanda può essere trasmessa tramite:
- il servizio web disponibile nell’area riservata del sito delle Entrate;
- i canali telematici dell’Agenzia.
Una volta inviata la comunicazione bisogna attendere il via libera alla fruizione dell’agevolazione. Ma come si usa il bonus? I beneficiari potranno spendere il bonus in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e agli anni successivi fino al completo utilizzo dell’incentivo.
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Bonus acqua potabile: a chi spetta e per quali spese
Il bonus idrico può essere richiesto da:
- persone fisiche;
- esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
- enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore;
- enti religiosi civilmente riconosciuti.
Le spese che danno diritto al bonus riguardano l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
Un altro elemento fondamentale è come pagare per avere diritto al bonus: solo pagamenti tracciabili consentono di avere il rimborso. Le spese, quindi, devono essere documentate con fattura elettronica o documento commerciale (in cui deve esserci il codice fiscale di chi ha effettuato il pagamento).
A quanto ammonta il rimborso del bonus idrico
Il bonus idrico consiste in un credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile, pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di:
- mille euro per le persone fisiche;
- 5mila per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
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