Bonus affitto, cessione del credito al palo per i canoni di locazione da luglio a dicembre 2020. Il software dell’Agenzia delle Entrate non è stato ancora aggiornato.
Bonus affitto, cessione del credito ferma a giugno. L’Agenzia delle Entrate non ha ancora recepito, nel programma telematico, le novità in materia di credito d’imposta sui canoni di locazione ed affitto d’azienda.
È ancora bloccata la procedura che consente di optare per la cessione del credito d’imposta per i canoni dovuti da luglio a dicembre 2020.
Prima il decreto agosto e poi i decreti Ristori, hanno esteso la durata del bonus affitto per le partite IVA, il credito d’imposta che oltre a poter essere utilizzato direttamente dal beneficiario, può essere ceduto a soggetti terzi, tra cui il proprietario dell’immobile in locazione.
Una mossa che consente di ridurre l’importo del canone d’affitto, grazie alla possibilità di richiedere l’applicazione di uno sconto sulla somma dovuta, pari all’importo del credito d’imposta spettante.
Se da un lato la misura è una delle più apprezzate tra quelle introdotte per l’emergenza Covid-19, i ritardi per l’implementazione del software per la comunicazione della cessione del credito ne compromettono inevitabilmente l’efficacia.
Bonus affitto, cessione del credito bloccata per i canoni da luglio a dicembre 2020
È accedendo al software disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate che è possibile constatare l’impossibilità, ad oggi, di effettuare la cessione del credito per le mensilità del bonus affitto da luglio a dicembre 2020. Un blocco che è dovuto al mancato aggiornamento del modulo per la comunicazione dell’opzione, e che impedisce lo “scambio” tra inquilino e proprietario dell’immobile.
La ratio della cessione del credito al proprietario è di consentire al titolare di partita IVA di evitare l’esborso monetario relativo al pagamento dell’affitto.
In cambio di uno sconto di pari ammontare, il titolare di partita IVA beneficiario del credito d’imposta del 60% può optare per la cessione al conduttore.
Tutto è filato liscio per il bonus affitto previsto dal decreto Rilancio, ma ora la procedura è in panne.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate si legge infatti che i titolari di partita IVA beneficiari del credito d’imposta sui canoni di locazione possono attualmente comunicare l’opzione per la cessione dei crediti di cui all’articolo 28 del Decreto Rilancio e dell’articolo 65 del Cura Italia.
In sede di compilazione del modello telematico, la schermata evidenzia la possibilità di cessione esclusivamente per i canoni di locazione dovuti fino al mese di giugno 2020.
C’è da specificare che l’articolo 28 del decreto Rilancio già contiene l’estensione prevista fino a dicembre 2020 per le imprese del settore turistico, e che quindi la via per la cessione del credito dovrebbe essere facilitata. La misura, prevista dal decreto Agosto, è stata introdotta modificando ed ampliando quanto disposto dal decreto n. 34/2020.
Resta però obbligatorio l’aggiornamento delle istruzioni e del software da parte dell’Agenzia delle Entrate, chiamata ad adeguare la prassi vigente alle novità introdotte negli ultimi mesi.
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Nell’attesa del lancio del portale aggiornato alle novità introdotte negli ultimi mesi, si ricorda che la cessione del credito per il bonus affitti rientra tra le novità introdotte per consentire di monetizzare gli sconti fiscali riconosciuti a professionisti ed imprese nel periodo d’emergenza.
È l’articolo 122 del decreto Rilancio ad aver coniato la moneta fiscale. I crediti d’imposta ammessi alla cessione del credito sono il bonus botteghe e negozi, il bonus affitto, il bonus per l’adeguamento e la sanificazione degli ambienti di lavoro.
Il provvedimento relativo alla cessione dei crediti d’imposta sui canoni di locazione è stato pubblicato il 1° luglio 2020. La comunicazione, che consente di cedere il credito d’imposta anche al proprietario dell’immobile, può essere inviata dal 13 luglio fino al 31 dicembre 2021.
Il credito può essere ceduto in tutto o in parte, e tra i soggetti ai quali è possibile trasferire la somma spettante vi sono anche banche ed intermediari finanziari.
Così come previsto anche per il superbonus del 110%, la ratio della cessione del credito è garantire liquidità a partite IVA e non solo. Un obiettivo che viene purtroppo minato dalle criticità derivanti dal passaggio dalla teoria alla pratica.
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