Buone notizie per gli allevatori, arriva il sostegno al reddito della politica Agricola Comune: bonus agricoltura fino a 300 euro per ogni capo di bestiame allevato.
Gli allevatori possono avere un bonus agricoltura fino a 300 euro per ogni capo di bestiame allevato, la misura è prevista nella PAC 2023-2027, Politica Agricola Comune. Si tratta di bonus agricoltura, erogati sotto forma di contributi diretti, al fine di sostenere il reddito delle imprese agricole.
Ma quali sono le condizioni per ottenere 300 euro per ogni capo di bestiame?
La PAC prevede diverse misure di sostegno all’agricoltura, sicuramente i contributi diretti sono uno degli aiuti all’agricoltura più apprezzati. Questi si dividono in diverse tipologie, vi sono i titoli base e i contributi diretti erogati in base alla tipologia di attività condotta.
Per le varie misure della PAC vi è un’impronta comune: vengono aiutate soprattutto le imprese che fanno innovazione, adottano accorgimenti per inquinare meno e, come in questo caso, riducono l’uso di antibiotici a favore di un maggiore benessere dell’animale e dei consumatori stessi.
Ecco come richiedere il bonus agricoltura di 300 euro per ogni capo di bestiame.
Contributi diretti in agricoltura per Eco-schema 1
Per gli allevatori, come anticipato, vi è la possibilità di ottenere un bonus agricoltura fino a 300 euro per capo di bestiame, rispettando però alcuni parametri. Fin da subito diciamo che non vi sono condizioni impossibili, ma solo delle maggiori attenzioni al benessere dell’animale.
Nella nuova PAC gli Eco-schemi sono distinti in 5 tipologie, la prima tipologia prevede pagamenti diretti per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e per il benessere animale. Le risorse stanziate per questa tipologia di aiuti all’agricoltura sono 376 milioni di euro all’anno.
Come vengono suddivise le risorse del bonus agricoltura?
Per aumentare la resistenza ai microbi è necessario ridurre l’uso di antibiotici negli allevamenti. Proprio per questo vengono premiate le aziende agricole che adottano un percorso di riduzione dell’uso di antibiotici.
La PAC in questo caso prevede 2 livelli. Il primo livello riconosce il bonus agricoltura agli allevamenti, concesso per tutte le Uba, Unità di Bestiame Adulto, che riducono l’uso di antibiotici in riferimento alla mediana regionale.
In questo caso si ottengono:
- 66 euro per ogni caso di bovino da latte
- Bovini da carne 54 euro;
- bovini a duplice attitudine 54 euro;
- bufalini da latte e da carne 66 euro;
- vitelli a carne bianca 24 euro;
- Suini 24 euro;
- ovini 60 euro;
- caprini 60 euro.
Per il secondo livello, gli importi aumentano, ma vi sono maggiori impegni da parte dell’agricoltore che deve aderire al sistema Sqnba, Sistema di Certificazione di Qualità Nazionale per il Benessere Animale e adempiere agli obblighi del relativo disciplinare. Tra i principali “oneri” del secondo livello vi è il pascolamento. Naturalmente è più semplice ottenere il secondo livello per i piccoli allevamenti situati in zone che consentono il pascolo.
Chi è in regime di biologico è esentato dall’adesione al sistema Sqnba, ma naturalmente deve seguire il rigido protocollo per ottenere la certificazione di allevamento biologico.
In questo caso i contributi diretti previsti sono:
- bovini da latte e duplice attitudine 240 euro a capo;
- bovini da carne 240 euro;
- suini 300 euro.
Come ottenere i contributi PAC
Per ottenere i contributi PAC le domande devono essere presentate annualmente entro il 15 maggio. Le domande devono essere consegnate direttamente agli organismi pagatori.
Se le Regioni hanno attivato gli appositi sportelli, la domanda può essere presentata presso questi. In alternativa la stessa può essere presentata direttamente ad AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Infine, le istanze per ottenere i contributi diretti si possono presentare attraverso un CAA (Centro Assistenza Agricola).
Con la stessa domanda si possono richiedere sia i contributi base, sia i contributi per capitoli specifici.
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