I 4 trucchi per avere i bonus edilizi se si è incapienti

Patrizia Del Pidio

17 Febbraio 2025 - 16:11

Anche agli incapienti possono spettare i bonus edilizi, ma per goderli devono mettere in atto qualche trucco (perfettamente legale). Vediamo come fare.

I 4 trucchi per avere i bonus edilizi se si è incapienti

Per gli incapienti godere dei bonus edilizi è molto difficile, ma esistono 4 trucchi perfettamente legali per averli comunque. Lo stop definitivo alla cessione del credito e allo sconto in fattura ha reso fruibili i bonus edilizi solo attraverso le detrazioni fiscali. La cosa, ovviamente, crea un problema non indifferente per chi è incapiente, ha poca capienza fiscale o versa imposte sostitutive all’Irpef non avendo diritto alle detrazioni. Ecco, quindi, che per contribuenti forfettari e incapienti fiscali è diventato quasi impossibile poter avere diritto agli sconti che i bonus edilizi offrono.

In questi casi l’Irpef versata (o non versata) impedisce di avere diritto alle detrazioni fiscali e pone nell’impossibilità di recuperare parte delle spese sostenute con lo sconto d’imposta.

A essere colpiti maggiormente dal venire meno dello sconto in fattura e cessione del credito sono gli incapienti e coloro che hanno una capienza fiscale non sufficiente ad ammortizzare tutto il bonus. Vediamo quali sono le soluzioni in questi casi e come sfruttare, grazie a 4 trucchi legali, i bonus edilizi.

I 4 trucchi per sfruttare i bonus edili da incapienti

Le stringenti norme entrate in vigore tra il 2023 e il 2024 complicano la situazione per chi deve richiedere i bonus edilizi e non ha la giusta capienza fiscale. Non potendo contare più su sconto in fattura e cessione del credito, alcuni soggetti (incapienti e forfettari) rischiano di non poter richiedere i bonus edilizi sotto forma di detrazione di imposta. Il problema si pone anche per chi ha un’imposta di importo inferiore a quello delle detrazioni edilizie spettanti: in questo caso il rischio è quello di perdere parte del bonus.

Come fare per non perdere il beneficio? I trucchi per averlo in ogni caso ci sono e sono 4:

  • far sostenere le spese a un familiare convivente;
  • locazione;
  • comodato;
  • cessione.

Andiamo a vedere come fare caso per caso.

Far pagare le spese a un familiare convivente

La detrazione spetta a chi sostiene le spese e farle pagare a un soggetto terzo potrebbe essere la soluzione applicabile per chi non ha diritto alle detrazioni. Ovviamente è importante che non siano stati effettuati ancora pagamenti e che tutte le fatture siano intestate a chi, poi, richiede la detrazione.

Se il soggetto che sostiene le spese e a cui sono intestate le fatture è un familiare convivente con la giusta capienza fiscale, il problema è risolto, visto che in questo caso la detrazione spetta, visto che si tratta di un familiare convivente del proprietario per l’immobile a disposizione del nucleo familiare (coniuge e figli, ad esempio, possono chiedere le detrazioni anche se non proprietari dell’immobile a patto avere l’immobile a disposizione ed essere conviventi con il proprietario).

Il caso si complica, invece, nel caso che i familiari conviventi non abbiano la giusta capienza fiscale.

Cessione dell’immobile

Nel caso non ci siano familiari che possano sfruttare la detrazione, una soluzione è quella della cessione dell’immobile. Questa pratica, come chiarito anche dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 17/2023, è possibile anche a lavori già iniziati e prevede che il committente ceda l’immobile a un soggetto più capiente per l’ottenimento del bonus.

La cessione funziona a patto che le opere non siano state già pagate perché, come detto, la detrazione spetta a chi sostiene le spese e nel caso specifico “a condizione che i soggetti possiedano o detengano, sulla base di un titolo idoneo, gli immobili oggetto degli interventi e ne sostengano le relative spese”.

Se si dona, vende o concede l’usufrutto legale dell’immobile, anche a lavori già iniziati, per le spese ancora non sostenute il bonus si sposta al soggetto che acquista, riceve o diventa usufruttuario dell’immobile. La cosa interessante è che il bonus è garantito a prescindere dalla quota di proprietà che si possiede: la donazione o la vendita, quindi, possono riguardare anche solo l’1% del totale garantendo la possibilità di detrazione (sostenendo le spese) a chi la possiede.

Locazione e comodato

Gli ultimi due scenari che permettono di godere delle detrazioni del bonus edilizio prevedono comodato e locazione. In questo caso, però, la detrazione può essere goduta sono se si diventa detentori dell’immobile prima dell’inizio dei lavori. A godere delle detrazioni, infatti, sono coloro che possono vantare il diritto sull’immobile a qualsiasi titolo, quindi anche comodatari o inquilini.

La circolare delle Entrate, in questo caso, però, chiarisce che il bonus spetta “ai detentori dell’immobile, a condizione che siano in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario e che la detenzione dell’immobile risulti da un atto regolarmente registrato al momento di avvio dei lavori e sussista al momento del sostenimento delle spese”.

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