Quanto paga lo Stato alle famiglie di genitori disoccupati con un figlio? Fino a 1.600 euro al mese, ecco come si arriva a questo importo.
Una famiglia composta da due genitori, dove entrambi sono disoccupati, e un figlio arriva a prendere dallo Stato anche 1.150 euro al mese, importo che tuttavia, come abbiamo già avuto modo di spiegare, non è sufficiente per uscire dallo stato di povertà assoluta.
Nel dettaglio, questo importo è dovuto alla somma tra tre delle misure più importanti tra quelle con cui oggi lo Stato sostiene i cittadini che sono in una condizione di difficoltà economica: l’Assegno di inclusione, il Supporto per la formazione e il lavoro e l’Assegno unico.
E non è detto poi che questo importo non possa aumentare: ad esempio per chi vive in affitto sono previsti altri 280 euro al mese, mentre nel caso di mamme con meno di 21 anni si aggiungono altri 23 euro circa. Senza dimenticare poi della maggiorazione che viene riconosciuta nel primo anno del figlio, con l’aggiunta di altri 100 euro. Sommando questi incrementi, quindi, si arriva ad altri 400 euro in più al mese, 1.600 euro complessivi.
A tal proposito, vediamo come si arriva a questi importi, quali devono essere le caratteristiche che ognuno dei componenti del nucleo familiare deve soddisfare per poter arrivare a un tale importo.
Dai 500 ai 780 euro al mese con l’Assegno di inclusione
Partiamo dall’Assegno di inclusione, misura che a decorrere da quest’anno ha preso il posto del Reddito di cittadinanza. Si tratta di un sostegno che viene riconosciuto esclusivamente a quei nuclei familiari che a fronte di un Isee non superiore a 9.360 euro presentano almeno un componente minore, disabile oppure over 60.
Una famiglia composta da due genitori (entrambi disoccupati) e un figlio minore, quindi, rientra perfettamente in questo identikit, in quanto si presuppone che abbiano anche un Isee molto basso. Va detto però che ci sono altri requisiti da osservare, che potete approfondire qui.
A tal proposito, in tal caso con un reddito pari a zero spettano di Assegno di inclusione:
- 500 euro per il genitore che ne fa richiesta
- 100 euro per il figlio di età superiore a 2 anni, 150 euro per i più piccoli.
A questo importo si aggiungono 280 euro per chi vive in affitto, arrivando così fino a un massimo di 880 euro per chi ha figli più grandi di 2 anni, 930 euro quando invece non superano questa età.
Il Supporto per la formazione e il lavoro
A differenza del Reddito di cittadinanza, però, l’Assegno di inclusione non include nel parametro di scala di equivalenza l’altro genitore se disoccupato ma occupabile, ossia nel caso in cui questo non presenti quelle condizioni che gli impediscono di poter intraprendere una nuova attività lavorativa (ad esempio se invalido civile).
In tal caso però si può fare richiesta per un’altra misura, interamente cumulabile con l’Assegno di inclusione. Si tratta del Supporto per la formazione e il lavoro, sostegno di 350 euro riconosciuto agli occupabili di età compresa tra i 18 e i 59 anni che prendono parte alle attività di formazione e orientamento utili ad aumentare le possibilità di reimpiego.
Tuttavia, il Supporto per la formazione e il lavoro spetta solamente per il periodo in cui si prende parte alle suddette attività, e comunque per non più di 12 mesi.
L’Assegno unico
Altra differenza tra il Reddito di cittadinanza e l’Assegno di inclusione è che quest’ultima misura è interamente cumulabile con l’Assegno unico, il sostegno mensile che lo Stato riconosce ai figli a carico il cui importo dipende dall’Isee.
Nel 2024, con un Isee inferiore a 17.090 euro spetta a chi ha un solo figlio un importo base di 199,40 euro, con due possibilità di incremento:
- +50% per il figlio di età inferiore a 1 anno, quindi altri 99,70 euro;
- 22,80 euro quando la mamma non ha compiuto 21 anni.
Ci sono poi specifiche maggiorazioni per i figli con disabilità, da un minimo di 96,90 a un massimo di 119,60 euro per quelli non autosufficienti.
Riepilogando
Di fatto, una famiglia dove entrambi i genitori sono disoccupati che vive in affitto, prende nel primo anno di vita del figlio:
- 930 euro di Assegno di inclusione;
- 350 euro di Supporto per la formazione e il lavoro;
- 299,10 euro di Assegno unico.
Quindi, poco meno di 1.580 euro al mese, 1.600 euro nel caso delle mamme con meno di 21 anni.
Tra 1 e 2 anni di età del figlio, invece, prende:
- 930 euro di Assegno di inclusione
- 350 euro di Supporto per la formazione e il lavoro;
- 199,40 euro di Assegno unico.
Dunque, poco meno di 1.480 euro al mese, 1.500 per le mamme con meno di 21 anni.
Infine, sopra i 2 anni di età del figlio l’importo complessivamente spettante si riduce:
- 880 euro di Assegno di inclusione;
- 350 euro di Supporto per la formazione e il lavoro;
- 199,40 euro di Assegno unico.
In totale sono 1.430 euro al mese, 1.450 euro per le mamme under 21. Il tutto tenendo bene in mente che il Supporto per la formazione e il lavoro spetta per un massimo di 12 mesi e che per le famiglie che non vivono in affitto vanno sottratti i relativi 280 euro di rimborso riconosciuti con l’Assegno di inclusione.
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