Bonus Meloni (in aggiunta all’ex bonus Renzi) in busta paga, ecco quanto spetta

Simone Micocci

4 Novembre 2024 - 13:49

Arriva il bonus Meloni in busta paga. Ecco quanti soldi spettano in base al guadagno percepito.

Bonus Meloni (in aggiunta all’ex bonus Renzi) in busta paga, ecco quanto spetta

Dopo il bonus Renzi ecco arrivare il bonus Meloni in busta paga. Con la legge di Bilancio 2025, e il passaggio da un taglio del cuneo contributivo a uno di tipo fiscale, ecco arrivare in busta paga un nuovo bonus che si aggiunge a quanto aveva già fatto Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio, quando con il decreto legge n. 66 del 24 aprile 2014 introdusse un contributo esentasse del valore di 80 euro.

Oggi il bonus Renzi non esiste più, sostituito dal trattamento integrativo disciplinato ai sensi della legge n. 21 del 2020, dove l’importo viene portato a 100 euro netti al mese per coloro che hanno un reddito da lavoro superiore a 8.174 euro e non superiore a 15.000 euro (in realtà sopra questa soglia spetta ma non più in busta paga e in misura parziale, tenendo però conto delle altre detrazioni percepite e comunque fino a un reddito di 28.000 euro, come potete approfondire qui).

A questo contributo dal prossimo anno si aggiunge anche il bonus Meloni che per i redditi fino a 20.000 euro si configura come un vero e proprio trattamento integrativo (senza alcuna esclusione per gli incapienti) mentre sopra questa soglia viene comunque riconosciuto ma sotto forma di un incremento della detrazione per redditi da lavoro dipendente.

Va detto comunque che il nuovo bonus Meloni, che viene confermato per i prossimi 5 anni, sostituisce il taglio dei contributi in busta paga applicato per tutto il 2024 (con l’eccezione della tredicesima) a coloro che hanno un reddito annuo fino a 35.000 euro (più precisamente per le buste paga di importo non superiore a 2.692 euro lordi).

Gli importi che seguono non si configurano quindi come un vero e proprio aumento della busta paga di gennaio rispetto a quella messa in pagamento a dicembre: anzi ci sono casi in cui l’introduzione del bonus Meloni persino penalizza il lavoratore, facendogli guadagnare di meno di netto a parità di lordo.

Bonus Meloni per i redditi fino a 20.000 euro

Come anticipato, oggi chi ha un reddito superiore a 8.174 euro ma non supera i 15.000 euro può chiedere in busta paga il pagamento di 100 euro netti in più. Si tratta del trattamento integrativo che ha sostituito il bonus Renzi, soldi che fanno molto comodo a quei lavoratori che non percepiscono stipendi elevati (in genere siamo sotto i 1.153 euro lordi al mese).

Dal prossimo anno a questi 100 euro si aggiunge un ulteriore importo, calcolato in misura percentuale in base a qual è lo stipendio annuo percepito:

  • 7,1%, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;
  • 5,3%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non
  • a 15.000 euro;
  • 4,8%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.

Ironia della sorte, considerando che il bonus dovrebbe spettare solamente su 12 mensilità - come vale appunto per il trattamento integrativo - la misura massima sarà di 80 euro al mese, esattamente quanto era stato riconosciuto dal governo Renzi.

Reddito annuo lordo Reddito mensile lordo Aumento annuale Aumento mensile lordo (diviso per 12 mensilità)
5.000 384,62 355,00 29,58
7.000 538,46 497,00 41,42
9.000 692,31 477,00 39,75
11.000 846,15 583,00 48,58
13.000 1.000,00 689,00 57,42
15.000 1.153,85 795,00 66,25
17.000 1.307,69 816,00 68,00
19.000 1.461,54 912,00 76,00
20.000 1.538,46 960,00 80,00

Come anticipato questi importi vanno a sostituire il risparmio generato dallo sgravio contributivo che oggi per i redditi sotto i 20.000 euro l’anno è pari al 7%. Di fatto non ci dovrebbero essere grandi differenze sullo stipendio netto, con il passaggio dall’una all’altra misura che sarà quasi irrilevante.

Bonus Meloni da 1.000 euro l’anno

Ma il bonus Meloni non si limita a un importo di 80 euro mensili. Per coloro che guadagnano più di 20.000 euro l’anno ma non più di 32.000 euro, infatti, si applica una maggiorazione della detrazione da lavoro dipendente che viene incrementata di 1.000 euro l’anno.

Se dividiamo sempre per 12 mensilità, sono 83,33 euro in più al mese. Per quanto si tratti di una cifra più alta, però, in questo caso non è detto che il nuovo bonus Meloni sia migliore rispetto allo sgravio contributivo che verrà applicato fino al 31 dicembre 2024. Se consideriamo quanto oggi si risparmia di contributi, infatti, il bonus di 1.000 euro riuscirà solo in parte a compensare quanto si perde con l’addio allo sgravio, con una perdita in busta paga che va dai 2 ai 12 euro a seconda dello stipendio. E con lo svantaggio di avere minore capienza fiscale per beneficiare di altre detrazioni.

Bonus per i redditi fino a 40.000 euro

Il trattamento integrativo spetta oggi fino a 15.000 euro (o in misura ridotta sopra questa soglia ma non oltre i 28.000 euro). Il governo Meloni fa meglio estendendo la maggiorazione della detrazione da lavoro dipendente fino a 40.000 euro, applicando per i redditi sopra i 32.000 euro la seguente formula:

1.000 * [(40.000 - Reddito complessivo)]/8.000

Ad esempio, per chi guadagna 35.000 euro l’anno sono 52 euro circa in più in busta paga. Si tratta però di circa 45 euro in meno rispetto a quanto oggi previsto con lo sgravio contributivo, con cui si arriva a un risparmio netto appena inferiore a 100 euro, con il rischio quindi che questi lavoratori vengano notevolmente penalizzati dal nuovo bonus.

Va meglio invece a chi guadagna più di 35.000 euro, oggi esclusi dallo sgravio contributivo ma che con il nuovo bonus Meloni beneficeranno di un incremento che nel migliore dei casi è di circa 50 euro netti al mese, che si riducono fino ad arrivare a zero al raggiungimento della soglia di 40.000 euro (ad esempio 20,83 euro al mese per chi guadagna 38.000 euro).

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