Bonus mobili, dietrofront del Senato su cessione credito e sconto in fattura

Rosaria Imparato

06/05/2021

Le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura non si applicheranno anche al bonus mobili per arredi ed elettrodomestici: il Senato boccia l’emendamento al DL Sostegni dopo nemmeno 24 ore.

Bonus mobili, dietrofront del Senato su cessione credito e sconto in fattura

Addio cessione del credito e sconto in fattura per il bonus mobili: dopo nemmeno 24 ore, il Senato ha bocciato l’emendamento al DL Sostegni.

La novità avrebbe ampliato le modalità di fruizione del bonus arredi ed elettrodomestici, in alternativa alla detrazione in dichiarazione dei redditi, da effettuare in 10 anni con altrettante quote di pari importo.

La modifica al DL Sostegni sarebbe intervenuta sulla normativa del decreto Rilancio: il provvedimento, oltre a essere “padre” del superbonus, si occupa infatti anche della cessione del credito e dello sconto in fattura come modalità di fruizione aggiuntive alla detrazione.

Bonus mobili, dietrofront del Senato su cessione credito e sconto in fattura

Il pacchetto delle agevolazioni per la casa avrebbe potuto evolversi con gli emendamenti approvati al DL Sostegni, e invece la situazione rimane identica a prima.

L’emendamento bocciato dal Senato riguardava il bonus mobili, la detrazione del 50% delle spese sostenute fino a 16.000 euro per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici (da comprare, lo ricordiamo, solo dopo l’inizio dell’intervento di ristrutturazione).

Il bonus mobili rimane, insieme all’incentivo per la sistemazione di terrazze e giardini, a non poter usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito.

Bonus mobili 2021, dietrofront del Senato: rimangono le vecchie regole

L’emendamento al DL Sostegni avrebbe aggiunto le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura. Visto il dietrofront del Senato, in termini pratici non cambia nulla per il bonus mobili, che quindi si può usufruire solo tramite detrazione in 10 anni.

Le regole generali di funzionamento del bonus mobili sono le stesse, con l’incentivo per gli arredi legato al bonus ristrutturazioni.

Il meccanismo su cui si basa il bonus mobili è a scalare, ovvero:

  • se i lavori sono iniziati dal 2019, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2020;
  • se sono iniziati dal 2018, rientrano gli acquisti effettuati fino a fine 2019;
  • se sono iniziati dal 2017, gli acquisti fino a fine 2018.

Questo significa che i contribuenti che hanno avviato un intervento edilizio entro il 31 dicembre 2019 oggi sono tagliati fuori dal bonus mobili, ma potranno usufruire dell’agevolazione per gli interventi nuovi avviati da ora alla fine dell’anno.

Nessun vincolo di priorità per i pagamenti: una volta che l’intervento di ristrutturazione è partito, i bonifici al mobilificio possono anche precedere quelli all’imprese edile.

Da non perdere su Money.it

Iscriviti a Money.it