Via libera alle domande per il bonus 1.000 euro per i nuovi nati nel 2025. Ecco la guida Inps.
Via libera dell’Inps alla domanda per una delle nuove misure di sostegno alle famiglie introdotte dalla legge di Bilancio 2025, il bonus nuovi nati, o nuove nascite, una sorta di ex bonus bebè ma pagato in un’unica soluzione.
Quest’anno quindi non c’è solo l’Assegno unico, che al suo interno prevede anche un premio nascita, a sostenere chi diventa genitore: con il bonus nuovi nati si aggiunge infatti un contributo economico, una tantum, del valore di 1.000 euro, spettante per i figli nati, adottati o affidati in via preadottiva a partire dall’1 gennaio 2025.
A tal proposito, con la circolare Inps n. 47 del 10 aprile 2025, l’Inps ha fornito tutti i dettagli in merito a requisiti, modalità di richiesta e tempistiche per l’erogazione del bonus, per il quale già da oggi - giovedì 17 aprile - è possibile inoltrare la domanda.
Cos’è il bonus nascite 2025
Il bonus consiste in un assegno di 1.000 euro una tantum, erogato dall’Inps per sostenere le spese legate all’arrivo di un nuovo figlio, sia in caso di nascita, sia in caso di adozione o affido preadottivo.
La misura non sostituisce altre forme di sostegno, come l’Assegno unico universale, ma si aggiunge ad esse, risultando quindi cumulabile con altri benefici. Il bonus non è soggetto a tassazione e non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef.
A chi spetta il bonus, tutti i requisiti
Il bonus nuovi nati spetta ai genitori che, alla data di presentazione della domanda, risiedono in Italia e rientrano in specifiche categorie di cittadinanza. In particolare:
- cittadini italiani;
- cittadini dell’Unione Europea o loro familiari con diritto di soggiorno o soggiorno permanente;
- cittadini extra Ue titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o di permesso unico di lavoro o permesso per motivi di ricerca con validità superiore a sei mesi;
- cittadini extra Ue con altri permessi di soggiorno di durata non inferiore a un anno, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 286/1998;
- rifugiati politici, apolidi e titolari di protezione internazionale, equiparati ai cittadini italiani;
- cittadini britannici residenti in Italia prima del 31 dicembre 2020, che non devono presentare ulteriori titoli di soggiorno.
Il genitore richiedente deve essere residente in Italia in modo continuativo dalla data dell’evento (nascita, adozione, affido) fino alla data di presentazione della domanda.
Per accedere al bonus, il valore dell’Isee minorenni del nucleo familiare non deve superare i 40.000 euro annui. Una novità importante, la stessa prevista anche per il bonus Nido, è quella per cui nel calcolo dell’Isee non si tiene conto degli importi percepiti a titolo di Assegno unico universale, il che dovrebbe rendere più semplice rientrare nella soglia.
Ad esempio, se una famiglia ha un Isee di 40.400 euro e riceve 1.500 euro di Assegno unico, con un parametro di scala di equivalenza pari a 2,5, l’importo da neutralizzare è di 600 euro (1.500 diviso 2,5), e quindi l’Isee utile sarà di 39.800 euro, entro i limiti richiesti.
Quando spetta il bonus
Il bonus spetta per tutti i figli nati, adottati o affidati in via preadottiva a partire dal 1° gennaio 2025.
In caso di adozione, si considera la data dell’ingresso del minore nel nucleo familiare con provvedimento del Tribunale per l’affido preadottivo. Per le adozioni internazionali, la data di riferimento è quella della trascrizione del provvedimento nei registri dello stato civile.
In fase di prima applicazione, il bonus può essere riconosciuto anche nei casi in cui l’affido preadottivo sia avvenuto prima del 1° gennaio 2025, a patto che la sentenza di adozione sia stata emessa successivamente a tale data.
Quando e come presentare domanda
La domanda deve essere presentata entro 60 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del figlio. Se invece l’evento si è verificata prima dell’attivazione del servizio online, quindi del 17 aprile, la scadenza di 60 giorni decorre dalla stessa data.
La domanda può essere inviata attraverso:
- il portale Inps, accedendo con Spid, Cie, Cns o eIdas;
- l’app mobile “Inps”;
- il Contact Center, chiamando il numero verde;
- i patronati.
Attenzione, ai fini della richiesta è necessario avere un Isee minorenni valido oppure aver già presentato la Dsu per il suo calcolo, in cui sia presente il minore per cui si richiede il contributo.
Nel caso di genitori non conviventi, la richiesta può essere inoltrata dal genitore convivente con il figlio. Laddove invece il genitore è minorenne o incapace di agire, la domanda può essere presentata da chi esercita la responsabilità genitoriale.
Come avviene il pagamento
Il contributo verrà versato nel mese successivo alla presentazione della domanda, una volta verificato il possesso dei requisiti. Per questo motivo al momento della domanda il richiedente dovrà indicare un Iban intestato o cointestato, già registrato nel sistema Inps o da inserire al momento della domanda. In alternativa è possibile optare per il bonifico domiciliato.
Per i pagamenti su Iban esteri (area SEPA), va allegato l’apposito modulo “MV70” disponibile sul sito dell’Inps.
L’erogazione avverrà in ordine cronologico sulla base della data e ora di arrivo delle domande e nei limiti delle risorse disponibili per l’anno di riferimento. La misura è infatti finanziata con 330 milioni di euro per il 2025, che diventeranno 360 milioni annui a partire dal 2026. Sarà l’Inps a monitorare mensilmente l’andamento della spesa e invierà report al ministero del Lavoro e al Mef, e in caso di scostamenti significativi rispetto alle previsioni, un decreto potrà modificare l’importo del bonus o la soglia Isee necessaria per l’accesso.
Compatibilità con altri aiuti
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il bonus non sostituisce l’Assegno unico universale, ma lo integra.
A tal proposito, ricordiamo che grazie alla maggiorazione del 50% prevista per il primo anno di vita del bambino, l’Assegno unico può raggiungere anche 300 euro al mese. Inoltre, è possibile beneficiare di due mensilità anticipate per gli ultimi mesi di gravidanza.
Se si sommano i 1.000 euro del bonus nuove nascite, le mensilità dell’AUU e le maggiorazioni, il sostegno economico per i neogenitori può superare i 1.900 euro nei primi mesi. Rispetto all’ex bonus bebè, che prevedeva un massimo di 1.440 euro annui per chi aveva un Isee basso, il nuovo sistema risulta quindi più vantaggioso.
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