Il nuovo modello 730/2025 porta importanti novità su bonus e rimborsi, anche se le stesse non vanno a impattare nella presentazione della dichiarazione dei redditi. Vediamo cosa cambia.
Quali sono le novità per quel che riguarda bonus e agevolazioni nel nuovo 730/2025? Da premettere subito che tutto ciò che è contenuto nella Legge di Bilancio 2025 non va a incidere nella dichiarazione dei redditi 2025: taglio al cuneo fiscale, novità sull’Irpef, bonus e nuove modalità di tassazione previsti in Manovra, infatti, pur andando fin da subito a cambiare le buste paga dei lavoratori, riguardano il periodo di imposta 2025 ed entreranno solo nella dichiarazione dei redditi 2026.
Il 730/2025, invece, recepisce tutte le novità che ha portato la Legge di Bilancio 2024 e che sono, appunto, entrate in vigore lo scorso anno.
Quando si parla di bonus 2025 non si deve pensare solo a erogazioni economiche, ma anche a benefici di cui si può fruire grazie alla presentazione del modello 730/2025 per la dichiarazione dei redditi del 2024. Anche se nella dichiarazione non sono presenti grandi novità che riguardano nuove detrazioni o deduzioni, è stato apportato un cambiamento fondamentale che potrebbe essere ben visto da molti contribuenti.
Rispetto al modello dell’anno precedente le voci detraibili e deducibili restano invariate. Ovviamente la dichiarazione presenta importanti novità, ma non si tratta sicuramente di agevolazioni.
Vediamo, quindi, le novità che interessano maggiormente i cittadini da cui possono avere una reale convenienza economica.
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Quali bonus nel modello 730/2025?
Nel 2024 ai lavoratori dipendenti è stato erogato il bonus tredicesima. La maggior parte dei lavoratori lo ha richiesto e ottenuto insieme alla tredicesima mensilità: si tratta di 100 euro una tantum che potevano essere richiesti in presenza di specifici requisiti.
Alcuni lavoratori non lo hanno richiesto, magari per dimenticanza, ma altri si sono trovati proprio nell’impossibilità di richiederlo: parliamo dei lavoratori domestici per i quali il datore di lavoro non è anche sostituto di imposta e, quindi, non anticipa pagamenti e bonus (neanche il trattamento integrativo).
Questi lavoratori potranno recuperare il bonus da 100 euro in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi. Nella Sezione V al rigo C14, infatti insieme al trattamento integrativo è stato aggiunto anche il bonus tredicesima.
Nello stesso modo chi non ha fruito del trattamento integrativo spettante nel corso del 2024, potrà recuperarlo in sede di dichiarazione dei redditi. Per quel che riguarda il trattamento integrativo, poi, c’è anche una novità nel calcolo: dal 2024, infatti la no tax area che è passata da 8.174 a 8.500 euro. Per non penalizzare coloro che nel 2023 percepivano il trattamento integrativo e che nel 2024 si sono ritrovati nella no tax area (redditi tra 8.174 e 8.500 euro) è cambiato anche il calcolo per la spettanza del trattamento integrativo per redditi fino a 15.000 euro che spettava se l’imposta dovuta era superiore alla detrazione spettante diminuita di 75 euro. Tutti coloro che non hanno fruito il trattamento integrativo in busta paga, quindi, presentando la dichiarazione dei redditi (anche nei casi in cui non c’è l’obbligo) potranno recuperare 1.200 euro.
Le altre novità 2025 del 730
Altra novità la si trova per quel che riguarda gli affitti brevi. La novità prevede che la tassazione per chi decide di locare il proprio immobile con finalità turistiche e per brevi periodi è che la cedolare secca si debba applicare con aliquota al 26%. La novità si applica solo dal secondo immobile in poi e, quindi, chi ha solo un immobile locato con affitti brevi continuerà ad applicare l’aliquota al 21%. Per chi ha più di una casa con gli affitti brevi, in sede di 730 si dovrà scegliere per quale immobile applicare l’aliquota al 21% e per quali quella più alta.
Un altro bonus riguarda i lavoratori dipendenti che hanno lavorato all’estero, in zona frontaliera, pur risiedendo in Italia: solo l’importo che eccede i 10.000 euro dei redditi da lavoro (prestato in zona frontaliera) concorre alla formazione di reddito imponibile.
Rimborsi 730/2025
Il 730 senza sostituto di imposta a partire dal 2024 può essere presentato da tutti, anche da coloro che sono assunti e un sostituto di imposta ce l’hanno.
Fino al 2023 la cosa era consentita solo a lavoratori domestici (che anche se assunti non hanno un datore di lavoro che fa da sostituto di imposta) e da coloro che risultavano disoccupati. Dal 2024, però, le cose cambiano.
Anche se potrebbe sembrare un cambiamento di poco conto così non è perché prima erano moltissimi i lavoratori che avrebbero preferito non passare per il datore di lavoro per il rimborso del 730. Le motivazioni sono le più disparate:
- il datore di lavoro, in base alla capienza fiscale, può restituire il rimborso anche a rate;
- il sostituto di imposta senza capienza fiscale potrebbe non liquidare il rimborso nell’anno di spettanza.
Anche se il punto forte del 730 è proprio quello di pagare le imposte e ricevere il rimborso direttamente in busta paga dal mese di luglio (e, quindi, in maniera molto veloce), in molti casi è più conveniente attendere il rimborso di fine anno da parte dell’Agenzia delle Entrate in un’unica soluzione. Un rimborso a rate, infatti, potrebbe non impattare più di tanto sullo stipendio e soprattutto lavoratori il cui sostituto di imposta potrebbe non avere capienza fiscale non vogliono rischiare di dover attendere la dichiarazione dell’anno venturo per avere il rimborso fiscale spettante.
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