Decreto Fiscale 2020, un emendamento propone il bonus ripetizioni private, ma solo con ISEE fino a 50.000 euro e per lezioni svolte da docenti di cattedra. Vediamo come funziona la detrazione del 19% e perché è una misura antievasione.
Tra gli emendamenti presentati al Decreto Fiscale ce n’è uno che riguarda le ripetizioni private.
La proposta della relatrice Carla Ruocco prevede una detrazione del 19% per le spese sostenute per le ripetizioni private di studenti e studentesse fino a 18 anni.
Il bonus ripetizioni private però non è per tutte le famiglie. Sono due le condizioni necessarie per ottenere l’agevolazione: l’ISEE fino a 50.000 euro e scegliere, come insegnante, un docente titolare di cattedra.
Inoltre, il pagamento delle lezioni deve essere tracciabile. Il bonus ripetizioni quindi è tra le detrazioni in base al reddito che potrebbero far parte della Legge di Bilancio 2020.
Questo tipo di emendamento è un passo in avanti sia nella lotta all’evasione fiscale nel settore ripetizioni che nel contrasto di interessi avviato con la finanziaria dello scorso anno, che ha introdotto la flat tax al 15% per le lezioni private.
Bonus ripetizioni private ma non per tutti, novità del Decreto Fiscale 2020
Tra le novità previste nei numerosi emendamenti presentati al Decreto Fiscale, c’è anche una proposta per una nuova agevolazione: il bonus ripetizioni private.
L’emendamento è stato proposto da Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 Stelle, e prevede la detrazione del 19% delle spese sostenute per le ripetizioni private dei propri figli fino a 18 anni.
Il bonus ripetizioni private però non è per tutti: si tratta di un’agevolazione fiscale destinata solo ai nuclei familiari con un ISEE fino a 50.000 euro.
L’agevolazione quindi, se dovesse essere approvato l’emendamento, sarebbe tra le detrazioni in base al reddito che faranno parte della Legge di Bilancio 2020 attualmente al vaglio in Senato.
Naturalmente, per essere detraibile, la spesa deve essere tracciabile.
In base all’emendamento proposto, non è previsto un tetto di spesa massimo e per l’attuazione del bonus ripetizioni private sarebbero stati stanziati 10 milioni di euro per il 2020.
Bonus ripetizioni private tra le misure antievasione del Decreto Fiscale 2020
Per poter avere accesso alla detrazione del 19% delle spese sostenute per le ripetizioni private non basterà avere un ISEE fino a 50.000 euro: il bonus, se rientrerà nella legge di conversione del DL Fiscale 2020, sarà concesso solo se le lezioni vengono svolte da un docente titolare di cattedra.
Infatti, l’emendamento proposto dalla relatrice pentastellata Carla Ruocco prevede che vadano in detrazione:
“le spese sostenute per ciascun figlio a carico, minore di età, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati, per la fruizione di lezioni private e ripetizioni da parte di docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado”
La detrazione del 19% quindi non scatta se le ripetizioni vengono svolte dagli studenti universitari, che da sempre si affidano alle lezioni private per guadagnare qualcosa (purtroppo spesso in nero) durante i corsi.
Questo tipo di agevolazione si può inserire tra le misure antievasione che il Governo Conte prova ad effettuare sia in Legge di Bilancio che nel Decreto collegato, il 124/2019.
Oltre ad essere un’altra misura di contrasto all’evasione fiscale, che colpisce in particolar modo studenti fuori sede e maestre in pensione, è anche un passo in avanti nel contrasto di interessi avviato l’anno scorso.
La Legge di Bilancio 2019 infatti ha introdotto la flat tax del 15% sui compensi derivanti da lezioni private per i professori e le professoresse che danno ripetizioni.
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