Secondo l’Istat nel 2022 i prezzi delle case sono aumentati del 3,8% e anche nel 2023 potrebbe essere poco conveniente acquistare un immobile: tutto dipenderà da quanto calerà l’inflazione.
Le case costano sempre di più in Italia. Secondo l’Istat nel 2022 i prezzi degli immobili sono cresciuti del 3,8%, continuando sulla scia degli aumenti del 2021, in linea con l’inflazione generale.
In media, lo scorso anno, i prezzi delle abitazioni nuove fanno registrare un aumento del 6,1% e quelli delle abitazioni esistenti crescono del 3,4%. L’Istat precisa tuttavia che rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell’Ipab, nel 2022 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 9,5% (aumento del 14,2% per le abitazioni nuove e calo del 17,1% per le esistenti).
Il costo delle case continua a salire
Secondo le stime preliminari, nel quarto trimestre dello scorso anno l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, rimane invariato rispetto al trimestre precedente e aumenta del 2,8% nei confronti dello stesso periodo del 2021 (era in aumento del 2,9% nel terzo trimestre 2022).
Per l’Istituto la crescita tendenziale dell’Ipab si deve sia ai prezzi delle abitazioni nuove (aumento del 4,6%, in accelerazione rispetto al progresso del 2,9% del trimestre precedente), sia a quelli delle esistenti, che aumentano del 2,4%, decelerando lievemente rispetto al terzo trimestre 2022 (era in crescita del 2,9%).
Questi andamenti, aggiunge l’Istat, si manifestano in un contesto di rallentamento dei volumi di compravendita (in calo del 2,1% nel quarto trimestre 2022, secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, dopo l’aumento del 1,6% nel trimestre precedente).
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Dove salgono di più i prezzi degli immobili
Su base congiunturale la stabilità dell’Ipab è frutto di dinamiche opposte: da una parte i prezzi delle abitazioni nuove aumentano (in progresso del 2,7%), mentre, dall’altra, quelli delle abitazioni esistenti diminuiscono ( in discesa dello 0,6%).
La crescita dei prezzi nel quarto trimestre è particolarmente sostenuta nel Nord (in aumento del 3,4% nel Nord-Ovest e del 4,2% nel Nord-Est) e più contenuto nel Centro e nel Sud e Isole (rispettivamente in crescita dell’1,9% e dello 0,6%) dove tuttavia si registra, per le abitazioni nuove, la variazione tendenziale più alta del paese (in aumento del 7,8%).
Si registrano tassi di crescita positivi dei prezzi delle abitazioni per tutte le città per le quali viene diffuso l’indice e in particolare si consolida l’accelerazione su base tendenziale delle quotazioni delle case di Torino, Roma e Milano. In particolare a Milano i prezzi delle abitazioni aumentano, su base annua, del 6,4%, in accelerazione rispetto al trimestre precedente (era +5,6%); segue Torino dove la crescita si attesta sul 3,9%, in decelerazione dal 6,1% del trimestre precedente; mentre a Roma si registra un rialzo tendenziale del 2,8%, con un forte rallentamento per le abitazioni nuove (da un progresso del 6,4% a uno del 1,1%).
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Il tasso di variazione acquisito, o trascinamento, dell’Ipab per il 2023 risulta essere praticamente nullo (in crescita del 0,9% per le abitazioni nuove e in calo dello 0,2% per le abitazioni esistenti).
Case, boom dei prezzi: quando conviene comprare?
Per capire se sarà conveniente acquistare o meno una casa nel 2023 bisognerà vedere l’andamento dell’inflazione, che si sta sgonfiando, ma lentamente. Se il trend in discesa sarà ancora lento, i prezzi non scenderanno molto. A fine anno, secondo l’Ocse l’indice dei prezzi al consumo dovrebbe passare dall’8,7% del 2022, al 6,7% e poi arrivare al 2,5% nel 2024. Sarà allora proprio tra un anno che ci potrebbero essere prezzi decisamente più convenienti rispetto ad ora per acquistare un immobile.
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