Borsa di Milano oggi 28 novembre: Ftse Mib in netto calo, aumenta lo spread

Borsa di Milano oggi 28 novembre: il Ftse Mib chiude gli scambi in rosso. Lo spread sale oltre i 190 punti. Tutta l’Europa giù dopo il selloff asiatico: preoccupa l’economia cinese dopo le proteste.

Borsa di Milano oggi 28 novembre: Ftse Mib in netto calo, aumenta lo spread

Borsa di Milano oggi 28 novembre: il Ftse Mib chiude in calo, zavorrato da un clima generale molto incerto a causa delle rivolte cinesi contro la politica zero-Covid.

Il listino milanese scambia ben al di sotto dei 24.718 punti di chiusura di venerdì 25 novembre. Crollano i titoli legati al petrolio, con il prezzo del greggio che affonda per timore di una domanda cinese sempre più debole. Eni, Saipem, Snam e Tenaris negoziano a livelli molto inferiori alla parità. Male anche bancari e quasi tutti gli industriali.

In evidenza anche Telecom, che apre la giornata con una perdita di quasi il 4% nelle prime negoziazioni, ma poi risale e migliora nel finale. Il dossier è nelle mani del governo e questi di fine novembre dovrebbero essere giorni decisivi per il futuro della rete unica.

Lo spread Btp-Bund sale attorno ai 194 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento da inizio seduta a 3,9%. La settimana italiana si preannuncia importante, con dati macro in arrivo, dal Pil all’inflazione e la Legge di Bilancio 2023 che continua il suo iter di approvazione.

In giornata l’euro vola fino a 1,0497 dollari, a un soffio da 1,05, segnando i massimi da fine giugno. L’avversione al rischio debole rimane il principale tema di fondo tra le proteste della Cina, aumentando la domanda del dollaro come rifugio. Quasi tutta Europa accentua il selloff: il Dax tedesco e il Cac francese hanno il segno meno. In parità il Ftse 100.

Borsa di Milano oggi 28 novembre aggiornamento delle ore 18.00: Ftse Mib a meno 1%

Il Ftse Mib cede l’1,12% e chiude a 24.440,88 punti. Cresce ancora lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attestandosi attorno ai 193 punti base. In leggera salita anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 3,91%.

Sul listino principale di Piazza Affari in positivo Banca Mediolanum (+0,56%), che si distingue tra i bancari. Con il segno più anche Iveco (+1,47%), Leonardo (+0,84%) e Amplifon (+0,50%).

In coda, invece, i petroliferi. Saipem perde il 3,32%, Eni l’1,96%, Tenaris il 2,72%. Male anche i bancari e quasi tutti gli industriali. Perdono terreno Azimut (-1,29%), Stm (-2,16%), A2a (-2,45%), Intesa Sanpaolo (-1,97%) Unicredit (-0,18%) e Banco Bpm (-1,17%).

Aggiornamento delle ore 13.10: Ftse Mib precipita

Continua la corsa al ribasso del Ftse Mib in perdita dell’1% alle ore 13.10 circa. Precipitano le società legate al petrolio e all’energia, con il tonfo di Eni -1,83%, Saipem -2,74%, Snam -1,01%, Tenaris -3,24%. Male anche Moncler, con un tonfo dell’1,01%.

Il Governo potrebbe aumentare la tassa sugli extraprofitti al 50% secondo l’ultima bozza della manovra.

Tra i bancari guadagna solo UniCredit. Leonardo spicca con un +2,01%.

Aggiornamento delle ore 10.00: Ftse Mib soffre

Il Ftse Mib accentua le perdite dopo un’ora di negoziazioni e si porta a 24.488 punti, con un affondo dello 0,93%.

Sul listino milanese spiccano i cali di: A2a -2,00%, Eni -1,92%, Enel -1,51%, Italgas -1,93%, Saipem -1,92%, Telecom Italia -2,00%, Tenaris -2,51%, Poste -1,23%. Anche Moncler è in perdita, colpito dalle notizie negative della Cina che rischiano di fermare il settore lusso.

Alle ore 10.00 circa i pochi guadagni sono di Iveco, Leonardo, Atlantia, Banco Bpm.

Mercati asiatici crollano con le proteste in Cina

In Asia le piazze finanziarie cadono a picco sotto il peso delle proteste cinesi contro le restrizioni Covid. Le eccezionali rivolte scoppiate nelle principali città del dragone hanno scosso i mercati asiatici e non solo.

Le azioni di Hong Kong hanno guidano le perdite (l’Hang Seng sta per chiudere a -1,40%) in una sessione, negativa dell’Asia-Pacifico, tra i disordini in Cina per la sua continua politica zero-Covid. Tutti in rosso gli indici della regione. Lo Shanghai ha archiviato gli scambia con un -0,75% e lo Shenzhen con un -0,69%.

Pechino aggiunge incertezza a una situazione già precaria. La Banca popolare cinese nel fine settimana ha annunciato di tagliare il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche di 25 punti base al 7,8% e di iniettare circa 500 miliardi di yuan di liquidità a lungo termine. Il National Bureau of Statistics ha dichiarato che i profitti industriali sono diminuiti del 3% per i primi 10 mesi dell’anno su base annua.

Lo yuan offshore si è fortemente indebolito rispetto al dollaro dopo aver chiuso la scorsa settimana intorno a 7,20 per dollaro.

Futures Usa in rosso

I futures sulle azioni Usa sono in perdita, poiché i disordini sociali dovuti alle prolungate restrizioni di Covid in Cina hanno pesato sui mercati, dopo che Wall Street ha registrato guadagni durante la settimana accorciata per le vacanze del Ringraziamento.

I tre i principali indici statunitensi hanno chiuso la scorsa settimana in rialzo, con scambi però ridotti a causa della festa del Ringraziamento. Il Dow è salito dell′1,78% e l’S&P 500 dell′1,53% durante la settimana breve. Il Nasdaq ad alto contenuto tecnologico è in ritardo rispetto agli altri due indici, ma è ancora in rialzo dello 0,72% nello stesso lasso di tempo.

Le azioni sono state sollevate dai commenti dei funzionari della Federal Reserve secondo i quali la banca centrale potrebbe ridurre il suo percorso aggressivo di rialzo dei tassi man mano che l’inflazione si raffredda. I verbali della riunione di novembre della Fed hanno confermato il probabile cambiamento di politica.

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