Bottiglie con tappi fissi: una catastrofe ambientale mascherata?

Negli ultimi anni, l’introduzione dei tappi fissati permanentemente alle bottiglie è stata promossa come una soluzione per ridurre l’inquinamento da plastica fino a diventare legge nella Comunità Europea. Una legge che ha fatto molto discutere e che entra in vigore proprio in questi giorni per quanto molti produttori, come tutti ci siamo accorti, si siano già adeguati da tempo.

Tuttavia, secondo un recente reportage della testata francese TF1, questa misura potrebbe avere un effetto controproducente: un’esperta ha evidenziato che i tappi fissi, difficili da rimuovere, spingono molti consumatori a buttare via l’intera bottiglia invece di riciclarla.
Questo comportamento può incrementare ulteriormente il volume di rifiuti plastici anziché ridurlo. La complessità del riciclo aumenta e si rischia di compromettere gli sforzi per un’economia più sostenibile​.
Ci siamo già chiesti qui su Money.it quanto questa misura possa essere effettivamente utile, in questo articolo approfondiamo l’argomento anche sulla base delle criticità individuate dall’inchiesta francese.

Un’iniziativa Europea con ambizioni Green

Adottata nel giugno 2019 dal Parlamento europeo, la direttiva sulla plastica mira a ridurre significativamente l’inquinamento da plastica. Uno degli aspetti principali di questa direttiva è l’obbligo, a partire dal 3 luglio 2024, di utilizzare tappi solidali con le bottiglie per tutte le bevande vendute in Europa. Questa misura è stata accolta con entusiasmo iniziale per il suo potenziale di ridurre i rifiuti marini, considerando che i tappi di plastica costituiscono circa il 10% dei rifiuti plastici trovati sulle spiagge europee.

Vantaggi e Svantaggi dei Tappi Solidali

I tappi solidali offrono indubbiamente alcuni vantaggi pratici. Eliminano il rischio di perdere il tappo, un problema comune con i tappi tradizionali, e rendono più facile il processo di riciclaggio, poiché bottiglia e tappo vengono smaltiti insieme. Secondo alcune indagini, come quella condotta da Sidel, i consumatori apprezzano questi tappi per la sicurezza del prodotto e la facilità d’uso​. Risultato che lascia piuttosto perplessi visto che la novità di design è generalmente percepita come fastidiosa dai consumatori che si sono trovati a dover bere o versare dalle nuove bottiglie trovando spesso il tappo come elemento di disturbo.

Tuttavia, non tutti sono convinti dei benefici ambientali dei tappi solidali. Alcuni esperti avvertono che questi tappi possono complicare il processo di riciclaggio e dissuadere i consumatori dal riciclare correttamente. Ad esempio, se il tappo resta attaccato alla bottiglia, potrebbe non essere separato adeguatamente durante il riciclaggio, contaminando il flusso di rifiuti e rendendo il processo meno efficiente​. La plastica del tappo è infatti di tipo diverso (e molto più costoso) rispetto al PET delle bottiglie e le due plastiche non possono essere riciclate insieme.

Le reazioni dei consumatori e i dubbi sull’efficacia

La transizione ai tappi solidali ha richiesto ingenti investimenti da parte dei produttori. Le linee di produzione hanno dovuto essere adattate, comportando un aumento dei costi operativi e rallentamenti nella catena di approvvigionamento. Inoltre, alcuni consumatori hanno espresso frustrazione per la difficoltà di utilizzo dei nuovi tappi, sebbene le campagne di sensibilizzazione stiano gradualmente migliorando l’accettazione​.

La vera efficacia dei tappi solidali nel ridurre l’inquinamento da plastica resta da valutare. Se da un lato essi possono ridurre la dispersione dei tappi nell’ambiente, dall’altro potrebbero complicare il riciclaggio delle bottiglie. La Commissione Europea ha fissato il 3 luglio 2027 come data limite per valutare i risultati di questa iniziativa e apportare eventuali correzioni​.

In definitiva, mentre i tappi solidali rappresentano un passo avanti nelle strategie di gestione dei rifiuti plastici, è essenziale monitorare attentamente il loro impatto ambientale a lungo termine. Potrebbe infatti trattarsi di un modo goffo e in ultima analisi inefficace di risolvere un problema per vie normative e burocratiche anziché sviluppare una corretta cultura del riciclo e un’infrastruttura adeguata nella raccolta dei rifiuti.

L’educazione dei consumatori e l’adeguamento delle infrastrutture di riciclaggio saranno cruciali per garantire che questa innovazione non si trasformi in un ulteriore problema ambientale.