Le bottiglie di plastica cambiano di nuovo (dopo il tappo non rimovibile)

Luna Luciano

26 Gennaio 2025 - 15:01

Dopo il tappo non rimovibile, le bottiglie di plastica cambieranno di nuovo. Ecco in che modo e qual è il nuovo atto nella guerra alle microplastiche.

 Le bottiglie di plastica cambiano di nuovo (dopo il tappo non rimovibile)

Le bottiglie di plastica subiranno un nuovo cambiamento. Dopo i tappi non rimovibili – e le conseguenti polemiche – le bottiglie di plastica continuano a trasformarsi.

È questo l’ultimo atto nella guerra europea alle microplastiche, un impegno che sta investendo sempre più aspetti della nostra quotidianità. Se l’obbligo di tappi legati alle bottiglie, introdotto nel 2021, ha suscitato numerose ed effimere proteste, oggi l’attenzione si sposta su un altro cambiamento, che riguarda direttamente la composizione delle bottiglie stesse.

Un nuovo passo che, pur nella sua discrezione, rappresenta un impegno concreto nel ridurre l’impatto ambientale della plastica. Un’ulteriore modifica prevista dall’Unione Europea per il 2025 prevede, infatti, che le bottiglie di plastica, principalmente quelle in PET, contengano almeno il 25% di plastica riciclata, un cambio che, seppur meno visibile, ha l’obiettivo di migliorare la circolarità delle risorse e ridurre la produzione di nuova plastica.

Nel 2019, immagini di spiagge da sogno, come quelle di Bali, hanno rivelato una realtà molto più allarmante: le coste erano sommerse dalla plastica, che proveniva non solo dall’isola, ma anche da altre parti del mondo. Le correnti marine, infatti, trasportano rifiuti di plastica fino alle spiagge, creando vere e proprie “cartoline di plastica”. Questo scenario, di cui Bali è solo un esempio emblematico, ha costretto l’Europa a riflettere sull’inquinamento globale e sul pericolo che la plastica rappresenta per l’ambiente e per la vita marina, ma anche per la salute, visto che le microplastiche possono entrare nella catena alimentare.

Ecco quindi che, con la crescente attenzione alle microplastiche, l’Unione Europea ha introdotto e continua a introdurre nuove normative per eliminare prodotti che contengono piccole particelle di plastica, tra cui detersivi, cosmetici e giochi. Pertanto, scopriamo insieme come e perché sono ancora cambiate le bottiglie di plastica e cosa prevedono le nuove norme europee.

Le bottiglie di plastica cambiano ancora: ecco come

Nel 2025, le bottiglie di plastica subiscono un nuovo cambiamento strutturale e chimico, un ulteriore passo in un processo che dura ormai da anni. La novità riguarda la composizione delle bottiglie, in particolare quelle realizzate in PET (polietilene tereftalato), il materiale più utilizzato per il confezionamento delle bevande. A partire da gennaio 2025, le bottiglie di plastica dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata. Questo cambiamento rappresenta un’iniziativa cruciale per ridurre la dipendenza dalla plastica vergine e incentivare l’economia circolare.

Nonostante la modifica riguardi principalmente le aziende produttrici, i consumatori non noteranno la differenza in termini di funzionalità o design delle bottiglie. Tuttavia, questa normativa segna un passo importante per il riciclo della plastica, incoraggiando l’uso di materiali già esistenti e riducendo il bisogno di nuove risorse. In aggiunta, la direttiva impone che i tappi delle bottiglie restino fissati al contenitore durante l’utilizzo. Questa misura, entrata in vigore nel 2021, ha lo scopo di evitare che i tappi di plastica vengano smaltiti in modo improprio e finiscano per inquinare l’ambiente.

Sebbene la modifica sia visibile e sia stata al centro di diverse discussioni, il suo obiettivo è garantire che i tappi non vengano separati dalla bottiglia, migliorando così la gestione dei rifiuti e riducendo il rischio che vengano smaltiti in modo errato. La combinazione di questi cambiamenti – plastica riciclata e tappi attaccati – fa parte di un piano ambizioso per ridurre l’inquinamento da plastica e promuovere pratiche di riciclo più efficienti.

Bottiglie con plastica riciclata: l’impatto in Italia

Anche nel nostro Paese, il cambiamento delle bottiglie di plastica segna un passo avanti nella lotta contro l’inquinamento. Gli italiani, infatti, consumano ogni anno milioni di bottiglie di plastica, e il passaggio a materiali riciclati rappresenta una svolta cruciale per ridurre l’impatto ambientale.

Secondo le stime, l’adozione di plastica riciclata potrebbe ridurre drasticamente la quantità di rifiuti non biodegradabili e contribuire a diminuire la domanda di materie prime fossili.

L’introduzione di plastica riciclata nelle bottiglie è una mossa strategica per ridurre l’uso di risorse vergini, limitando al contempo la produzione di rifiuti e l’emissione di gas serra. Tuttavia, l’adeguamento alla normativa comporta sfide significative per le industrie italiane ed europee, soprattutto per le aziende che non hanno ancora raggiunto percentuali elevate di riciclo. Queste ultime devono investire in nuove tecnologie e processi produttivi, ma i benefici per il pianeta sono indubbi: meno plastica nelle discariche e negli oceani è un passo avanti verso un’economia più circolare e una vita più sostenibile.

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