Dopo anni di intransigenza, il rallentamento dell’economia ha spinto la Banca centrale tedesca a cambiare radicalmente la sua impostazione nei confronti della politica fiscale.
Dopo anni passati a rimarcare l’esigenza di attenersi da una politica di bilancio “sostanzialmente neutra”, i ministri delle finanze della Zona Euro oggi discutono di misure maggiormente orientate alla crescita.
Stretta nella morsa del coronavirus e della guerra commerciale, l’economia di Eurolandia in generale, e tedesca in particolare, dopo averle provate tutte con la politica monetaria si appresta, finalmente, a fare affidamento sulla politica fiscale.
“Se i rischi al ribasso dovessero concretizzarsi, le risposte di bilancio dovranno essere differenziate, puntando a una posizione di maggior sostegno a livello aggregato", riporta un documento dell’UE.
Qui, alle 20, qui sarà possibile seguire la conferenza stampa di chiusura dell’Eurogruppo.
BundesBank: economia tedesca debole anche nel primo trimestre 2020
Oggi nel suo report mensile la BundesBank, la Banca centrale tedesca, ha rimarcato che la prima economia europea si confermerà debole anche nel primo trimestre dell’anno corrente a causa del rallentamento delle esportazioni e degli effetti del Coronavirus.
Invariato nel quarto trimestre 2019, il Pil tedesco nell’intero 2019 ha messo a segno rialzo di appena lo 0,6%.
Per quanto riguarda i primi tre mesi del 2020, rileva l’istituto centrale, non ci sono segnali di cambiamento in vista anche perché, “con l’arrivo del Coronavirus […] è stato aggiunto un nuovo livello di rischio”.
Con il comparto manifatturiero in recessione, “anche se la tendenza al ribasso degli ordini in entrata […] ha registrato un ulteriore calo di intensità”, un sostegno per l’economia teutonica arriva dai consumi, sostenuti da un mercato del lavoro in salute e dall’incremento dei salari.
BundesBank: è ora di utilizzare la politica fiscale
Causa un contesto sempre più complesso, la banca centrale che ha da sempre fatto dell’ortodossia di bilancio una regola fondante oggi deve riconoscere che la Germania “ha chiaramente un margine di manovra nella cornice delle regole di bilancio".
Si tratta di un cambiamento di linguaggio particolarmente importante che, nonostante sia riferito al Paese che ha fatto dei surplus di bilancio un marchio di fabbrica (nel 2019 si è attestato a 13,5 miliardi di euro), finirà per riversarsi sull’intera Eurozona.
Se a novembre 2019 la Bundesbank valutava come “non necessario” un pacchetto di stimoli fiscali, ora evidenzia un aumento delle spese e ne prevede uno più massiccio a sostegno della crescita alla luce del fatto che all’incremento degli introiti si è accompagnata una riduzione della spesa per interessi (fino alla scadenza dei 20 anni, i Bund sul secondario offrono un rendimento negativo).
Stando ai rumor riportati dalla testasta Handelsblatt, il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, avrebbe intenzione di aumentare la spesa in conto capitale per 12,3 miliardi nei prossimi quattro anni.
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