Buoni fruttiferi postali cointestati, come funziona il rimborso?

Veronica Caliandro

12 Dicembre 2024 - 14:51

Cosa sono i buoni fruttiferi postali cointestati e come funziona il relativo rimborso? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito

Buoni fruttiferi postali cointestati, come funziona il rimborso?

I buoni fruttiferi postali sono degli strumenti di risparmio garantiti dallo Stato italiano e collocati da Poste Italiane, gestiti da Cassa Depositi e Prestiti. Tra i più popolari e apprezzati dai risparmiatori italiani, i buoni postali sono ideali sia per chi vuole risparmiare nel breve che nel lungo periodo.

In grado di offrire rendimenti particolarmente competitivi, è possibile scegliere tra varie tipologie di buoni fruttiferi postali. Ma non solo, è possibile decidere se intestarlo solo a sé stessi oppure insieme ad un’altra persona. A tal proposito interesserà sapere cosa sono i buoni fruttiferi postali cointestati e come funziona il rimborso. Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Cosa sono i buoni fruttiferi postali cointestati

I buoni fruttiferi postali sono uno strumento che offre la possibilità di effettuare un piccolo investimento, avendo la certezza di riavere indietro il capitale iniziale. Se tutto ciò non bastasse, nel corso degli anni maturano degli interessi ed è possibile riavere i soldi dell’investimento anche prima della scadenza.

Tuttavia, è bene sottolineare, gli interessi maturano dopo un determinato periodo di tempo, stabilito in fase di sottoscrizione. Nel caso in cui si decida di ritirare l’investimento prima non sarà possibile beneficiare degli interessi, semplicemente perché quest’ultimi non sono ancora maturati. Considerando il fatto che l’investimento è sicuro di reintegro, inoltre, non sono proposti tassi di interesse particolarmente elevati. Il buono fruttifero postale può essere intestato ad una sola persona oppure, nel caso di buoni cointestati, a più persone.

Limiti buoni fruttiferi cointestati

I buoni fruttiferi cointestati, in quanto tali, sono intestati a più di una persona. Il tutto fermo restando il rispetto di determinati limiti. A tal proposito, come riportato sul sito di Poste Italiane:

«È ammessa la cointestazione dei Buoni a più soggetti in numero non superiore a quattro, con facoltà di rimborso disgiunto per ciascun intestatario, fatta salva la possibilità di escludere detta facoltà all’atto della sottoscrizione. Non sono ammesse cointestazioni tra soggetti maggiorenni e minorenni, né tra soggetti minorenni».

Proprio su quest’ultimo punto, sempre sul sito dell’ente viene ricordato che la cointestazione di un buono ad un minore e ad un maggiore di età oppure tra più soggetti minorenni non è più ammessa a partire dal 5 ottobre 2003.

Quali buoni si possono cointestare e relativo rendimento

Poste Italiane propone diversi buoni da poter sottoscrivere e intestare a più persone. Questi differiscono sia in base al rendimento che alla durata dell’investimento.

Il taglio minimo di un buono fruttifero è pari a 50 euro, mentre quello massimo arriva a un milione di euro.

Entrando nei dettagli, tra le tipologie attualmente disponibili si annoverano le seguenti.

  • Buono Premium. Ideale per chi desidera investire i propri risparmi fino ad 1 un anno, è dedicato ai titolari di Libretto Postale che apportano Nuova Liquidità. Grazie a tale buono è possibile ottenere un rendimento annuo lordo, corrisposto a scadenza, pari al 2,50%. Emesso solamente in forma dematerializzata e acquistabile solo da Libretto di risparmio postale Smart e Ordinario, la sottoscrizioni di tale buoni è permessa esclusivamente a persone fisiche, utilizzando come rapporto di regolamento il Libretto di Risparmio Postale avente la medesima intestazione / cointestazione del buono, fermo restando un importo non superiore al totale della “Nuova Liquidità” apportata sul Libretto.
  • Buono 4 anni Plus. Soluzione perfetta per chi vuole investire nel breve - medio periodo, ottenendo rendimenti certi, tale buono permette di far fruttare i risparmi fino a 4 anni. È possibile chiedere il rimborso del Buono in qualsiasi momento, entro il termine di prescrizione. Si ha diritto alla restituzione dell’importo investito e, al termine dei 4 anni, anche degli interessi maturati. In particolare alla fine del quarto anno è riconosciuto un tasso di rendimento effettivo annuo lordo pari all’1,25%.
  • Buono 3x2. Consente di far fruttare i propri risparmi fino a 6 anni, con gli interessi che sono riconosciuti dopo 3 e 6 anni, a fronte di tassi di rendimento fissi e crescenti. È possibile ottenere il rimborso anche dopo 3 anni con il riconoscimento degli interessi maturati, entro il termine di prescrizione. In particolare il rendimento effettivo annuo lordo è paro all’1% alla fine del 3° anno e all’1,50% alla fine del 6° anno.
  • Buono 3x4. Ideale per chi desidera effettuare investimenti di medio lungo termine, tale buono consente di far fruttare i propri risparmi fino a 12 anni, con gli interessi che sono riconosciuti dopo 3, 6 e 9 anni​, con tassi di rendimento fissi e crescenti. È possibile richiedere il rimborso del capitale in qualsiasi momento, con gli interessi riconosciuti a partire dai primi tre anni. Viene riconosciuto un rendimento effettivo annuo lordo pari all’1% alla fine del terzo anno; dell’1,25% alla fine del sesto anno; dell’1,50% alla fine del nono anno e dell’1,75% alla fine del dodicesimo anno.
  • Buono Ordinario. Pensato per chi vuole investire nel lungo periodo, tale buono consente di far fruttare i propri risparmi fino a 20 anni e beneficiare di tassi di rendimento fissi e crescenti. Nel dettaglio, viene riconosciuto un rendimento effettivo annuo lordo alla fine di ciascun periodo di possesso:
    - 0,50% alla fine del 1°anno;
    - 0,50% nel 2°anno;
    - 0,50% nel 3°anno;
    - 0,56% nel 4° anno;
    - 0,60% nel 5° anno;
    - 0,62% nel 6° anno;
    - 0,68% nel 7° anno;
    - 0,75% nel 8 anno;
    - 0,81% nel 9° anno;
    - 0,95% nel 10° anno;
    - 1,07% nell’11° anno;
    - 1,16% nel 12° anno;
    - 1,32% nel 13° anno;
    - 1,46% nel 14° anno;
    - 1,61% nel 15° anno;
    - 1,74% nel 16° anno;
    - 1,87% nel 17° anno;
    - 1,99% nel 18° anno;
    - 2,12% nel 19° anno;
    - 2,25% nel 20° anno.

Per maggiori informazioni sui tassi di rendimento effettivi dei buoni e conoscere le varie proposte messe in campo da Poste Italiane si consiglia comunque si consultare il sito ufficiale dell’ente o rivolgersi presso uno degli sportelli collocati sul territorio italiano.

Come funziona il rimborso

I buoni fruttiferi postali possono essere rimborsati al 100% in qualsiasi momento. Non è infatti possibile che l’importo del rimborso del buono sia più basso del valore nominale dello stesso, a prescindere dal momento in cui viene richiesto il relativo rimborso. Gli interessi, come già detto, non vengono corrisposti prima che siano trascorsi i termini stabiliti al momento della sottoscrizione. Ma come richiedere il rimborso dei buoni fruttiferi postali?

Ebbene, per compiere tale operazione è sufficiente recarsi di persona presso un ufficio postale, avendo l’accortezza di portare con sé il titolo cartaceo, la carta di identità in corso di validità e il codice fiscale. Il rimborso del buono cartaceo avviene a vista se la richiesta viene effettuata presso l’ufficio postale di emissione. In caso contrario sono necessari quattro giorni lavorativi per permettere all’istituto di effettuare i dovuti controlli. Il rimborso può essere effettuato in contanti oppure tramite vaglia circolare, accredito su Libretto di risparmio o su conto corrente postale.

Anche per quanto concerne i buoni fruttiferi dematerializzati il rimborso può avvenire presso gli uffici postali. Ma non solo, coloro in possesso di determinate tipologie, possono fare apposita richiesta tramite il sito poste.it. Questo è ammissibile solo per i titolari di Libretto Smart e i titolari di conto corrente BancoPosta abilitati ai servizi online dispositivi.

Cosa succede se muore un cointestatario di un Buono fruttifero postale?

In caso di morte di uno dei cointestatari, il buono fruttifero rientra nell’asse ereditario. I soggetti interessati, per richiedere il rimborso, devono recarsi alle Poste presentando il certificato di morte. A tal proposito è bene sapere che i buoni fruttiferi cointestati rientrano nella successione dell’eredità, ma bisogna distinguere quelli emessi prima del 28 dicembre 2000 e quelli emessi in data successiva.

In particolare, in determinati casi, Poste Italiane potrebbe bloccare la riscossione dell’altro sottoscrittore. Andando nel dettaglio, sui buoni emessi a partire dal 28 dicembre 2000 è stata applicata la clausola PFR, ovvero «pari facoltà di rimborso». In tale circostanza è possibile presentare in Poste il modulo per il rimborso con gli interessi maturati fino a quel momento. I buoni emessi in data antecedente al 28 dicembre 2000, invece, non presentano la clausola PFR e pertanto la riscossione include anche gli eredi. Solamente se questi ultimi non si oppongono, il cointestatario può beneficiare del relativo rimborso.

Gli eredi che desiderano riscuotere un buono fruttifero postale devono presentare i seguenti documenti:

  • dichiarazione di successione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate;
  • certificato di morte;
  • dichiarazione di esenzione prevista per Legge nel caso in cui sussistano i requisiti;
  • buoni fruttiferi postali;
  • modulo di richiesta ai fini del rimborso del titolo;
  • atto notorio;
  • copia dei documenti d’identità e codice fiscale.

Iscriviti a Money.it