Busta paga, aumenti di stipendio con le nuove aliquote Irpef: chi pagherà meno tasse e da quando

Stefano Rizzuti

22/03/2023

La riforma fiscale e la revisione delle aliquote Irpef porterà alcuni lavoratori dipendenti a pagare meno tasse: per chi crescerà la busta paga, di quanto e da quando?

Busta paga, aumenti di stipendio con le nuove aliquote Irpef: chi pagherà meno tasse e da quando

Certezze, per ora, ce ne sono poche. L’unica è che gli scaglioni Irpef scenderanno da quattro a tre. La riforma fiscale del governo Meloni ha avuto un primo via libera in Consiglio dei ministri, ma le aliquote per i lavoratori dipendenti devono ancora essere fissate. Sicuramente la busta paga di molti italiani cambierà, ma come?

Di certo c’è anche che gli stipendi per alcuni saliranno, ma bisogna capire in che modo. Non solo servirà definire le aliquote, ma sarà fondamentale anche capire in che modo verranno modificate le detrazioni per lavoro. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto chiaramente che vuole dare un segnale per chi ha stipendi più bassi.

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato che l’obiettivo è ampliare il primo scaglione: oggi arriva a 15mila euro e si paga il 23%, l’intenzione è di estendere il limite di reddito. Non c’è, però, un’idea precisa su quale possa essere questo tetto. Le risorse arriveranno dalla revisione delle tax expenditures, con la certezza che verranno salvate le agevolazioni su famiglia, salute e casa. Ma quanto si risparmierà di tasse, per chi e quanto aumenteranno gli stipendi?

Nuova Irpef, quando aumenteranno gli stipendi

Anche sulle date una certezza non c’è, ma le intenzioni sono chiare. L’idea del governo è quella di far entrare in vigore la riforma fiscale a partire dal primo gennaio del 2024, con effetto sulle dichiarazioni dei redditi del 2025. Anche se va ricordato che una volta approvata la delega ci sarebbero fino a due anni per chiudere tutti i decreti attuativi: non è quindi da escludere una tempistica più lunga.

Le tre aliquote Irpef con la riforma fiscale

Meloni ha detto che una prima modifica essenziale riguarda il secondo scaglione Irpef, che va dai 15mila ai 28mila euro di reddito. Oggi l’aliquota è del 25%, ma il governo vuole abbassare le tasse sul lavoro proprio per questa fascia. Il secondo scaglione potrebbe essere accorpato al primo, con aliquota al 23% (il 2% in meno). Molti più dubbi sugli altri scaglioni (tra i 28mila e i 50mila si parla di 33%, 35% e in alcuni casi persino 27%), mentre sopra i 50mila euro non dovrebbe cambiare nulla, con l’aliquota che resterà al 43%.

Busta paga, come cambiano gli stipendi fino a 28mila euro

Capire quanto si pagherà in meno di tasse e come cambieranno davvero gli stipendi è complicato, senza sapere cosa succederà alle detrazioni per il lavoro dipendente. Il Corriere della Sera prova comunque a effettuare qualche calcolo, partendo da chi guadagna fino a 28mila euro. Stime che vengono fatte considerando che le detrazioni restino come quelle di oggi.

Se l’aliquota dovesse davvero scendere al 23% per i redditi fino a 28mila euro, ci sarebbe un vantaggio di due punti in meno per chi guadagna tra i 15mila e i 28mila euro: con uno stipendio di 20mila euro annui il risparmio sarebbe di circa 100 euro, poco meno del 5%. Per uno stipendio di 24mila euro sarebbe di 180 euro (il 5,3%), per uno di 28mila di 260 euro (il 5,5%).

Ovviamente sotto i 20mila euro il risparmio è minore, solo poche decine di euro. Sopra i 28mila euro di reddito, invece, ci sarebbe un risparmio di 260 euro per la parte relativa al secondo scaglione, mentre per la parte al di sopra di questa cifra bisognerà vedere quale sarà l’aliquota scelta.

Riforma Irpef, gli stipendi tra 28mila e 50mila euro

Come detto, anche chi guadagna oltre 28mila euro avrebbe una ricaduta positiva su una parte del suo reddito. L’ipotesi più probabile è che tra i 28mila e i 50mila euro l’aliquota resti del 35%, quindi su quella parte del reddito non cambierà nulla. Il risparmio totale per un reddito di 30mila euro sarebbe circa del 4,6%, mentre per redditi di 40mila euro scenderebbe al 2,6%.

Se invece l’aliquota del secondo scaglione dovesse scendere dal 35% al 33%, per un reddito di 40mila euro il risparmio sarebbe di ben 500 euro. Per i redditi da 50mila euro, invece, si arriverebbe a un risparmio in tasse di circa 700 euro.

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