Il governo Meloni ha approvato il disegno di legge delega con cui intende rivoluzionare il fisco italiano nei prossimi due anni: chi ci guadagnerà e chi ci perderà con le nuove regole?
Quanti soldi guadagneremo con la nuova riforma fiscale? Il governo Meloni ha approvato un disegno di legge delega con obiettivi precisi: ridurre le tasse per cittadini e imprese e provare ad aumentare gli stipendi. Più soldi in busta paga ogni mese, insomma. Ma è davvero così?
Dopo l’ok del Parlamento il governo avrà due anni di tempo per definire tutti i dettagli, ma intanto ha stabilito i principi cardine. Soddisfatta la presidente del Consiglio, che ha parlato di una vera e propria “rivoluzione fiscale”.
Riduzione dell’Irpef, prima simulazione: chi ci guadagna?
Il cuore della riforma è la riduzione delle aliquote Irpef, da quattro a tre. Due le ipotesi in campo. La prima è far pagare fino a 15mila euro di reddito il 23% di tasse, poi il 27% fino a 50mila euro e il 43% per chi guadagna oltre 50 mila euro.
Significa: 90 euro in più di tasse per chi guadagna fino a 15 mila euro, 150 euro in più per chi guadagna fino a 20 mila euro, 100 euro in meno per chi guadagna fino a 35 mila euro l’anno e 1.100 euro in meno per chi guadagna 50 mila euro o più.
Riduzione dell’Irpef, seconda simulazione: chi ci guadagna?
Seconda ipotesi: 23% di Irpef per chi guadagna fino a 28mila euro, 33% per chi è tra 28mila e 50mila e 43% per i redditi superiori. Tradotto significherebbe: 60 euro in meno di tasse all’anno per chi guadagna 15 mila euro, 100 euro in meno per chi guadagna fino a 20 mila euro, 400 euro in meno per chi guadagna 35 mila euro e 700 euro in meno per chi ne guadagna 50 mila.
Tutto il risparmio della riforma fiscale
Per il resto la riforma vuole allineare la No tax area di dipendenti e pensionati, con quest’ultimi che risparmierebbero un centinaio di euro l’anno. Ci sarà poi la flat tax incrementale per i dipendenti: cioè chi guadagnerà di più rispetto all’anno precedente su quel surplus pagherà solo il 15% di tasse. L’obiettivo per il 2027, però, per il governo è arrivare alla flat tax al 15% per tutti, su tutti i redditi.
E ancora: si prevede la semplificazione delle norme sui fringe benefit per i dipendenti e per gli autonomi la riduzione delle ritenute sui compensi. Ma anche l’azzeramento dell’Iva per alcuni beni di necessità, la riduzione delle aliquote Ires e il superamento dell’Irap per le imprese.
Riforma fiscale 2023: chi ci guadagna e chi ci perde
Per trovare i soldi, però, il governo ha già detto che rivedrà le detrazioni e le deduzioni fiscali: per alcuni inevitabilmente si ridurranno e quindi bisognerà vedere se i risparmi supereranno gli oneri. Insomma, non è detto che ci saranno vantaggi per tutti, anzi: tutto starà ai decreti attuativi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA