Il governo Meloni vuole incentivare i giovani a lavorare nel weekend con un aumento in busta paga attraverso la decontribuzione: cosa può cambiare per gli stipendi?
Una busta paga più alta, con meno tasse sul lavoro. Ma non per tutti. L’idea è stata lanciata dalla ministra del Turismo, Daniela Santanché, e l’intenzione è quella di aumentare gli stipendi per chi lavora nel weekend e nei giorni festivi. In sostanza chi presta servizio il sabato o la domenica dovrebbe versare meno tasse e ricevere quindi uno stipendio netto più alto rispetto ai giorni lavorativi durante la settimana.
Il governo guidato da Giorgia Meloni sembra intenzionato a mettere in campo questa novità in busta paga che riguarderebbe milioni di lavoratori, soprattutto quelli di alcuni settori. Pensiamo, ovviamente, a quelli legati al turismo o alla ristorazione, cardini del sistema italiano.
Non solo, perché sono molti i lavoratori che prestano la loro attività lavorativa nel fine settimana e anche in occasione dei giorni di festa. Per tutti loro, quindi, la busta paga potrebbe diventare più pesante, almeno sul fronte dello stipendio netto. Vediamo in cosa potrebbe consistere nel dettaglio questa proposta.
Busta paga più alta, meno tasse per chi lavora nei festivi
Il governo è già al lavoro su questa ipotesi, come conferma la stessa Santanchè. La ministra del Turismo spiega di aver avviato un’interlocuzione con la responsabile del Lavoro, Marina Calderone, con la quale il confronto ha riguardato la possibilità di una maggiore decontribuzione per i giorni festivi e per il sabato e la domenica.
Secondo Santanchè l’obiettivo da seguire è quello di dare più soldi in tasca ai lavoratori. Non solo, perché non basta dare solo stipendi più alti, bisogna dare - a questi lavoratori - “anche uno status: faccio un esempio, oggi gli chef sono senza dubbio i nostri maggiori ambasciatori nel mondo, eppure fino a pochi anni fa il lavoro del cuoco non aveva appeal”.
Perché il governo vuole aumentare gli stipendi nel weekend
Negli scorsi giorni la ministra del Turismo aveva lanciato la sua proposta, spiegando che bisogna attirare i giovani in questo settore che spesso richiede un impegno anche durante i giorni festivi e nel fine settimana. Secondo Santanchè oggi più che in passato i giovani “sono più attenti alla qualità della vita e al tempo libero” e per questo anche meno propensi a lavorare nel weekend.
Da qui l’idea di provare ad attrarli offrendo loro condizioni più vantaggiose, almeno da un punto di vista retributivo. Secondo Santanchè chi lavora nel weekend deve guadagnare “nettamente di più” rispetto ai giorni feriali.
Busta paga più alta nel weekend, cosa può cambiare?
L’idea di abbassare le tasse sul lavoro nei giorni festivi sembra riguardare i lavoratori dipendenti. Che, in realtà, in quanto dipendenti quasi sempre hanno già delle tutele aggiuntive previste dai singoli contratti nazionali per il lavoro durante i giorni festivi: solitamente sono previste delle maggiorazioni in busta paga per chi presta attività lavorativa nei giorni di festa.
Ovviamente diverso è il discorso per chi non è un lavoratore dipendente e ha contratti di altro tipo o ha una partita Iva: in questo caso bisognerà capire anche il funzionamento della proposta di Santanchè, non essendo chiaro su quali tasse vuole intervenire e come si possa definire uno sconto che renda lo stipendio netto più alto in caso di lavoro nei weekend.
Infine c’è un altro elemento, riguardante il sabato: molti contratti collettivi non prevedono la maggiorazione per la prestazione lavorativa svolta nella giornata del sabato, ma solamente per la domenica o per i giorni festivi. La proposta del governo potrebbe invece prevedere un importo più alto anche per il sabato. In ogni caso sembra probabile che un taglio delle tasse sul lavoro vada ad aggiungersi alle maggiorazioni già previste dai contratti (magari con meno tasse da pagare sulle maggiorazioni) per chi lavora nei giorni festivi. Il piano, comunque, non è ancora definito.
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