“Essere curiosi ti stimola ad essere libero, ad avere un pensiero libero e disancorato dai pregiudizi”, Angela Montanari, durante la settima puntata di Caffè con gli Imprenditori.
È la curiosità smisurata legata all’interesse per l’etimologia delle parole a caratterizzare l’ospite alla settima puntata di Caffè con gli Imprenditori, Angela Montanari. Donna dalle mille sfaccettature, oggi è professoressa della Bologna Business School, imprenditrice di successo e socia di DoorWay.
Gli ambiti in cui ha operato negli anni sono vari, dalla chimica alle energie rinnovabili, fino al fashion e l’e-commerce. Però, senza dubbio, a segnare la sua carriera è l’esperienza di otto anni in una multinazionale americana, che ricorda come un periodo durante il quale ha imparato molte cose.
È stata la svolta della mia carriera. Ho imparato a essere orientata agli obiettivi e performante; ho continuato ad aiutare gli altri, ho imparato a essere aiutata e a sbagliare. Mi hanno aiutata a fidarmi degli altri.
Al ritorno in Italia, la manager vuole restituire al suo paese ciò che ha appreso durante le esperienze in giro per il mondo, ma deve purtroppo fare i conti con un ambiente a parole desideroso di ricevere input innovativi, tuttavia nella pratica ancora scettico nei confronti di chi come lei ha tanto da offrire, ma, in quanto donna, deve guadagnarsi con fatica la considerazione in ambito lavorativo.
Come donna venivo percepita inizialmente con una certa diffidenza. Poi, forse complice il fatto di aver imparato un certo modo di rapportarmi con gli altri e di essermi allenata, ho cercato di farmi accettare. Ma ancora oggi non è così semplice. È un paese che ha bisogno dal punto di vista dei pregiudizi, soprattutto quelli di genere, di fare tanta strada.
In questo episodio di Caffè con gli Imprenditori, oltre a soffermarsi sulla figura della donna nel contesto dell’imprenditoria, Angela Montanari condivide la sua posizione riguardo varie tematiche, come la sostenibilità del pensiero, del linguaggio e del comportamento, l’importanza della consapevolezza dei bias cognitivi e del rispetto nei rapporti personali e lavorativi. Inoltre, ci ricorda quali sono le discriminanti per distinguersi in uno stato embrionale come quello delle start-up, con il quale si interfaccia quotidianamente grazie alla consulenza strategica che offre ai più giovani: tra questi, avere un team strutturato e coeso, la curiosità, il gusto per l’innovazione e il senso critico.
Prepara il caffè e non perderti l’intervista integrale a cura di Anna Dealessandri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA