Una nuova ondata di caldo africano attanaglierà la nostra penisola, portando con se temperature record. Ecco quali saranno le regioni più colpite: c’è il rischio di eventi climatici estremi?
Una nuova ondata di caldo africano raggiungerà l’Italia, e avvilupperà la nostra penisola, portando con sé temperature record.
Temperature record e fenomeni estremi con le quali la Spagna sta già facendo i conti. Infatti, l’Aemet (ossia l’Agenzia Statale di Meteorologia) ha avvisato che il caldo è già molto intenso.
La massa d’aria, che porterà i gradi a salire giunge direttamente dal Nord Africa, come ha spiegato Edoardo Ferrara, meteorologo di 3bmeteo. Ma quando giungerà questa nuova ondata e quali saranno le regioni più colpite? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande e di capire se dovremo aspettarci nuovi eventi climatici estremi.
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Caldo record in Italia: quando e di quanto saliranno le temperature
Dopo la prima settimana d’agosto con temperature decisamente autunnali, fino a questo lunedì 7 agosto si potranno registrare ancora temperature a tratti sotto le medie, con un clima al quanto “frizzantino” al mattino e con massime che non andranno oltre i 28° - 30° C.
Poi, da mercoledì 9 e giovedì 10 agosto arriverà progressivamente il caldo africano. La nuova ondata giungerà dal Nord Africa, passando dal Mediterraneo occidentale si espanderà anche sull’Italia, ma non dovrebbe comunque portare temperature estreme come quelle registrate questo luglio.
Stando all’agenzia statale di meteorologia spagnola si tratterà di temperature massime che saranno tra 5° e 10ºC sopra il normale nella maggior parte della penisola, e anche tra 10 e 15 ºC nel terzo settentrionale e nelle aree isolate del sud, mentre temperature più normali si dovrebbero registrare sulle rive del mediterraneo.
Se trata de temperaturas máximas que estarán entre 5 y 10 ºC por encima de lo normal en la mayor parte de la Península, e incluso entre 10 y 15 ºC en el tercio norte y zonas aisladas del sur. Temperaturas más normales a orillas del Mediterráneo. pic.twitter.com/9nkTz0uSy2
— AEMET (@AEMET_Esp) August 4, 2023
Caldo record, nuovo allarme: quali saranno le regioni più colpite
Il caldo africano avvolgerà l’intera penisola, portando con sé temperature da record. In alcune zone interne sono previste punte di oltre 36° - 38° C. Se quindi la prima settimana di agosto è stata caratterizzata da temperature autunnali a causa del ciclone Circe, entro il prossimo week end (12 e 13 agosto) il caldo tornerà e con esso anche i possibili pericoli per la salute dovuto alle temperature record, come i rischi di ictus da colpo di calore.
Il caldo estivo, però, potrebbe tornare a smorzarsi subito dopo il 15 agosto. Dopo la notte di Ferragosto, infatti, le temperature e possibili rovesci potrebbero colpire nuovamente il Nord.
Intanto, guardando a questa settimana dal 7 al 13 agosto è importante conoscere quali saranno le zone più colpite dal caldo: versante tirrenico e le isole maggiori. In Sardegna sono attesi picchi di 38° C, in Sicilia 36° - 37° C, mentre sul versante tirrenico il termometro potrà registrare le temperature fino a 34° - 35° C.
Caldo record, nuovo allarme: c’è il rischio di eventi climatici estremi?
Dopo gli ultimi eventi estremi che hanno investito la nostra penisola, come alluvioni, grandinate distruttive, siccità e tornado è naturale preoccuparsi per i giorni avvenire.
Pensando ai recenti tornado che hanno investito la penisola o le grandinate che hanno distrutto il Nord Italia è impossibile non considerare questi eventi climatici estremi sia effetto del cambiamento climatico. In questo caso però, stando ai meteorologi non dovrebbero verificarsi eventi estremi.
Fin verso il Ferragosto condizioni di tempo largamente stabile e soleggiato al più a tratti, con della nuvolosità irregolari di passaggio soprattutto nella seconda parte della settimana. Qualche rovescio o temporale potrebbe colpire giusto occasionalmente il Nord, in particolare il settore delle Alpi, ma si tratterà di fenomeni comunque molto localizzati e decisamente meno diffusi rispetto ai giorni scorsi.
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