In base al report redatto dal comitato scientifico dell’Onu sul clima, secondo Coldiretti il cambio del clima sarebbe costato all’agricoltura italiana 14 miliardi di euro di danni in 10 anni
Oltre a causare numerose incertezze a coloro che durante le proprie ferie decidono di programmare una vacanza, il cambio del clima sta continuando a causare diversi danni economici all’agricoltura italiana.
Tant’è che Coldiretti, durante la presentazione del rapporto “Cambiamento climatico e territorio" del comitato scientifico dell’Onu sul clima, ha dichiarato che il cambiamento climatico avrebbe causato in 10 anni 14 miliardi di euro di danni all’agricoltura italiana.
Ma non è tutto. Infatti, proprio a causa dei cambiamenti climatici e della mancata valorizzazione dell’attività agricola nelle aree più difficili e del progressivo consumo di suolo, il 20% del territorio nazionale è in pericolo di abbandono.
Inoltre, come avvisa Coldiretti, va anche sottolineato che a causa dell’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, edifici e capannoni, il terreno non riesce ad assorbire l’acqua e ciò aumenta il rischio di inondazioni.
Cambio del clima: siccità, piogge estreme e desertificazione
Come rivela Coldiretti, i 14 miliardi di euro di danni sono stati causati da quei fenomeni che il cambiamento climatico ha notevolmente scatenato: dai periodi di siccità alle violente ondate di maltempo. Esse per esempio hanno devastato non solamente le coltivazioni, ma anche le strutture e le infrastrutture.
Inoltre, secondo quanto analizzato dal report dell’IPCC, ossia il gruppo Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, il riscaldamento globale causato dall’uomo farà aumentare la siccità e le piogge estreme in tutto il mondo, pregiudicando la produzione agricola e la sicurezza delle forniture alimentari. Ma non è tutto: l’area del Mediterraneo diventerà sempre più ad alto rischio di desertificazione e incendi.
È sparito quasi il 30% della terra coltivata
Successivamente Coldiretti ha anche affermato che a causa del cambio del clima negli ultimi 25 anni è scomparso il 28% della terra coltivata e in Italia la superficie agricola si è ridotta a 12,8 milioni di ettari.
Inoltre, negli ultimi 15 è sparita anche una pianta da frutto su tre,tra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti. Tant’è che secondo un’analisi effettuata da Coldiretti su dati Istat, il frutteto italiano è passato da 426 mila ettari a 286 mila.
Un danno non solo produttivo, ma anche ambientale poiché in questo modo viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
Proprio per questo, secondo la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, sarebbe utile anche realizzare un vero e proprio piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgono tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscono quando ce n’è poca.
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