Apponi e Genevose, auditi dalle commissione finanze del Parlamento, difendono l’attività di vigilanza svolta su Carige, mentre sul decreto si dicono convinti che possa aiutare il risanamento della banca.
Dopo Bankitalia, tocca alla Consob. I vertici della Commissione nazionale per le società e la Borsa sono stati ascoltati dalla commissioni finanze del Parlamento riunite sul decreto legge Carige.
Riguardo al provvedimento che il governo Lega-M5S ha messo in campo per risanare la banca ligure - che sembra vicina all’auspicata fusione - la Consob ha espresso apprezzamento, ribadendo inoltre la correttezza del proprio operato in merito alla vigilanza sull’istituto di Genova.
A rispondere alle domande dei parlamentari, c’erano Anna Genovese e Angelo Apponi, rispettivamente presidente vicario e direttore generale della Consob.
Ok al decreto
Nel corso dell’audizione davanti alle commissioni finanze del Parlamento, Genovese ha espresso apprezzamento per il decreto del governo sul caso Carige, sostenendo che il testo “favorisce il risanamento della banca, in quanto “interviene a fronteggiare i potenziali fattori critici, prevedendo una ’rete di protezione’ che, all’occorrenza, sarà in grado di aprire i canali di approvvigionamento della liquidità di cui la banca possa avere bisogno e di rendere disponibili mezzi patrimoniali necessari a supportare il percorso di ’turn around’ aziendale”.
In particolare, sull’emissione di bond fino a 2 miliardi garantiti dallo Stato, ha sostenuto poi Apponi, non serve “la pubblicazione di un prospetto”.
“Per i titolari di azioni, un eventuale intervento precauzionale sotto forma di sottoscrizione di nuove azioni emesse dalla banca avrebbe, invece e inevitabilmente, un effetto diluitivo sugli attuali azionisti”
ha sostenuto Apponi, il quale si dice convinto che l’eventuale ricapitalizzazione ad opera dello Stato, così come nel decreto su Carige, “in nessuna delle due modalità previste comporterebbe di per sé rischi di perdita alcuna per i titolari di obbligazioni ordinarie Carige, che sono le uniche in mano al retail”.
Consob difende suo operato
Sul caso Carige, i due rappresentanti Consob difendono l’operato svolto.
Anna Genovese ha ricordato che l’attività di vigilanza “sull’informativa relativa agli assetti di governance è stata, in tutti questi anni, ininterrotta e intensa” così come non è mancata “la vigilanza sulle operazioni di rafforzamento patrimoniale rivolte al pubblico e sui servizi di investimento”.
Alle parole del presidente vicario, hanno fatto eco quelle del direttore generale. Anche Apponi, infatti, ha ricordato le audizione dei vertici di Carige ai quali sono giunte anche richieste da parte di Consob di informative e documenti.
In particolare, nei diversi “periodi di turbolenza”, l’Autorità ha messo in campo i propri “poteri di indagine, anche ispettivi, ed interventi afferenti la prestazione di servizi di investimento” con un occhio vigile anche sugli “andamenti del titolo e svolgendo le necessarie analisi”.
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