Caro benzina, il prezzo schizza sopra 1,9 euro al litro. In arrivo nuovo taglio delle accise? Ecco quanto potrebbe valere l’intervento del governo.
Caro benzina, il prezzo schizza sopra 1,9 euro al litro. In arrivo nuovo taglio delle accise? Ecco cosa sta succedendo. Con la benzina alle stelle e l’avvicinarsi della data di scadenza del taglio delle accise, il tema del caro carburante torna al centro del dibattito politico. E si fa largo l’ipotesi di un nuovo intervento del governo.
A destare preoccupazione, la nuova impennata del prezzo della benzina al distributore, nonostante sia in vigore il taglio delle accise. Le quotazioni - che martedì 31 marzo hanno chiuso in rialzo - hanno fatto lievitare il prezzo del carburante, con la benzina verde che è arrivata a toccare 1,914 euro/litro (per il servito è oltre 2 euro) e il diesel a 1,831.
Secondo l’Unione consumatori, da quando è iniziata la guerra in Ucraina, un litro di benzina costa oltre 3 centesimi in più, il gasolio 9. Come riporta Federconsumatori, l’aumento si traduce in un aggravio di 264 euro a famiglia (calcolando circa due pieni al mese). Ma quale potrebbe essere il prossimo intervento del governo? Entriamo nel dettaglio.
Caro benzina, il prezzo torna a impennarsi
La benzina torna a impennarsi e il governo pensa a un nuovo intervento. A destare preoccupazione, è il rialzo del prezzo della benzina sopra 1,9 euro al litro nonostante il taglio delle accise in vigore. La verde ha toccato quota 1,914 euro/litro (per il servito è oltre 2 euro) e il diesel 1,831.
Secondo Federconsumatori, l’aggravio per una famiglia che fa circa due pieni al mese è di circa 264 euro. Non è tutto. L’attuale taglio delle accise terminerà l’8 luglio e con le vacanze alle porte potrebbe dunque rendersi necessario un ulteriore intervento del governo.
Nuovo taglio delle accise contro il caro benzina?
Al momento l’esecutivo non si è ancora mosso - 5 settimane di anticipo sono tante in una fase così liquida - ma l’ipotesi di nuovo taglio delle accise diventa sempre più concreta. Che non si tratti solo di un’idea lo ha confermato la sottosegretaria all’economia Maria Cecilia Guerra, che ha definito «molto probabile» un nuovo intervento. Anche perché con l’incremento dei prezzi del carburante aumenta anche il gettito dell’Iva. Il governo Draghi non intenderebbe metterlo nelle casse dello Stato, ma utilizzarlo «per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo».
Finora l’esecutivo ha già varato due decreti ministeriali e due decreti legge, per un costo complessivo di 3,36 miliardi. Il meccanismo è quindi già «standardizzato». Se si decidesse dunque per un nuovo taglio, è probabile che lo si farebbe nel solco degli interventi precedenti: con lo stanziamento di circa un miliardo al mese.
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