Carta Dedicata a te spetta a chi prende l’Assegno di inclusione?

Simone Micocci

10 Giugno 2024 - 14:45

Social card 500 euro, spetta a chi prende l’Assegno di inclusione? E il Supporto per la formazione e il lavoro? Facciamo chiarezza.

Carta Dedicata a te spetta a chi prende l’Assegno di inclusione?

Il governo ha confermato la Carta Dedicata a te, conosciuta anche come “social card”, per il 2024, annunciando il pagamento per il prossimo settembre. La buona notizia è che quest’anno l’importo viene aumentato fino a 500 euro, cifra tonda quindi.

A cambiare sono anche i requisiti, in quanto il governo si è dovuto adeguare alla nuova normativa. Se nel 2023 la social card non spettava a coloro che prendevano il Reddito di cittadinanza, adesso bisognerà sciogliere le riserve in merito alla compatibilità con le misure che ne hanno preso il posto, quali l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il reddito.

Al momento il testo del decreto non è ancora stato pubblicato, tuttavia le dichiarazioni fatte dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ci aiutano a sciogliere ogni dubbio riguardo alla possibilità che la Carta Dedicata a te di 500 euro spetti anche a chi prende l’Assegno di inclusione.

Carta Dedicata a te, a chi spetta?

Solamente le famiglie con almeno 3 componenti e un Isee fino a 15 mila euro concorrono all’assegnazione delle 1.330.000 social card a disposizione per il 2024.

Lo scorso anno, inoltre, ai fini della percezione del sostegno era richiesto che nessun componente del nucleo familiare fosse percettore di altri contributi di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Per questo motivo la social card nel 2023 non è stata attribuita ai nuclei familiari che alla data di entrata in vigore del decreto attuativo presentavano almeno un componente percettore di Reddito di cittadinanza, Reddito di inclusione, Naspi, indennità di mobilità, Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, Cassa integrazione guadagni (Cig) e qualsiasi altra forma di integrazione salariale per la disoccupazione involontaria erogata dallo Stato.

La domanda è, adesso che il Reddito di cittadinanza non esiste più, le misure che ne hanno preso il posto - l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro - rappresentano una causa di esclusione dai beneficiari della misura? Per quanto l’ufficialità arriverà solamente con la pubblicazione del decreto, possiamo anticiparvi che sarà così.

Come ha avuto modo di sottolineare il ministro Lollobrigida, infatti, uno dei vantaggi della social card chiamata Carta Dedicata a te è il fatto che è stata capace di intervenire in favore di quelle famiglie che si trovano in una situazione economica non agiata, certificata dall’attestazione Isee inferiore a 15 mila euro, ma nonostante ciò non percepiscono misure di sostegno dallo Stato.

Questo punto di forza verrà mantenuto anche nel 2024, aggiungendo tra le casistiche che precludono l’accesso alla Carta dedicata a te anche l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro (il bonus di 350 euro che spetta agli occupabili che prendono parte alle iniziative formative e di orientamento al lavoro con il supporto dei servizi pubblici e privati per il lavoro).

C’è un’altra social card, ma questa volta spetta a chi prende l’Assegno di inclusione

La Carta Dedicata a te, quindi, non spetta ai percettori dell’Assegno di inclusione. Tuttavia, laddove ne soddisfino i requisiti, questi possono fare domanda per una diversa social card.

Si tratta della Carta acquisti, con importo pari a 40 euro al mese (480 euro l’anno). Pochi euro in meno rispetto alla Carta Dedicata a te e anche l’utilizzo è simile in quanto può essere spesa nei negozi alimentari e nei supermercati, come pure in farmacia o per pagare le bollette delle utenze domestiche.

Tuttavia, i requisiti di accesso alle due misure sono molto diversi. Intanto perché la Carta acquisti spetta solo in presenza nel nucleo familiare di componenti con meno di 3 anni o con più di 65 anni. Anche il limite Isee è differente: 8.052,75 euro. E con il vantaggio appunto che non ci sono preclusioni per coloro che beneficiano di altri sostegni al reddito.

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