Carta del Docente ai precari: perché non spetta e cosa dice la giurisprudenza

Teresa Maddonni

14 Ottobre 2024 - 18:44

Anche nel 2024 la Carta del Docente non spetta agli insegnanti precari: nonostante le sentenze spesso favorevoli i supplenti ancora non hanno diritto al bonus 500 euro.

Carta del Docente ai precari: perché non spetta e cosa dice la giurisprudenza

Carta del docente anche ai precari? La risposta anche per il 2024 è no, la Carta del Docente non spetta ai precari, quindi gli insegnanti con un contratto di supplenza a tempo determinato, anche annuale al 30 giugno o al 31 agosto, non hanno diritto al bonus 500 euro riattivato il 14 ottobre per i docenti di ruolo, gli unici beneficiari del contributo per la formazione del personale della scuola.

Nonostante la Carta del Docente non spetti ai precari, salvo l’eccezione del 2023 per i supplenti annuali, la giurisprudenza si è più volte espressa sulla questione dinanzi ai ricorsi degli interessati che spesso si sono visti riconoscere da un tribunale il bonus 500 euro.

Ovviamente il beneficio in molti casi ha interessato solo i ricorrenti senza determinare una svolta per tutti i precari della scuola. Vediamo allora perché la Carta del Docente non spetta ai precari e cosa dice la giurisprudenza in merito.

Carta del Docente ai precari: perché non spetta

La Carta del Docente viene rinnovata ma ai precari non spetta e questo perché ad averne diritto, a oggi, sono solo gli insegnanti di ruolo. La scuola italiana però si regge anche e soprattutto sui precari, i famosi supplenti, che sono coloro ai quali è richiesto un notevole sforzo formativo in termini economici - basti pensare al costo dei nuovi percorsi abilitanti per accedere ai prossimi concorsi - e che sono quindi quelli che più potrebbero giovare dei benefici della Carta del Docente.

Certo, data l’infinita mole di contratti a tempo determinato dovuti anche alla possibilità dei precari di lavorare da Graduatorie di Istituto per supplenze brevi o saltuarie, sarebbe assai dispersivo e di difficile gestione prevedere la Carta del Docente per tutti i supplenti d’Italia. Si potrebbe tuttavia garantire il bonus 500 euro a coloro che riescono a ottenere un contratto di supplenza al 30 giugno o al 31 agosto eventualità questa prevista nel 2023.

Lo scorso anno infatti era stata prevista la Carta del Docente per gli insegnanti con un contratto di supplenza annuale, poi estesa con difficoltà a chi aveva un contratto al 30 giugno. Per il momento l’eventualità che la Carta del Docente sia estesa ai precari sembra assai remota eppure anche i precari lavorano e il bonus 500 euro serve alla formazione e a dotarsi di tutta la strumentazione necessaria per lavorare. Basti pensare al PC, moltissimi docenti infatti sono costretti a utilizzare anche a scuola i dispositivi personali perché non sempre le aule sono dotate di un computer fisso.

Sappiamo che oggi esiste il registro elettronico per firmare le presenze, inserire i voti e assegnare i compiti e che questo è inutilizzabile senza uno strumento digitale che sia un PC, un tablet o uno smartphone. Inoltre ogni aula, per la didattica che guardi anche alle tecnologie in un’ottica sempre più incentrata sull’inclusione, è dotata di una LIM, una lavagna luminosa, che spesso occorre usare con il supporto di altri strumenti. Il bonus 500 euro può servire anche all’acquisto di materiale hardware e molte università danno la possibilità di pagare i corsi abilitanti con la Carta del Docente riservata tuttavia a chi un’abilitazione, essendo di ruolo, ce l’ha già.

Il mancato riconoscimento del bonus 500 euro viene percepito dai precari come un’ingiustizia e non sono mancati negli anni ricorsi e relative sentenze. La giurisprudenza, infatti, in più di un’occasione si è pronunciata in merito.

Carta del Docente ai precari: cosa dice la giurisprudenza

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 29961 del 27 ottobre del 2023 aveva riconosciuto la Carta del Docente, per il 2023 concessa eccezionalmente ai precari con contratto al 31 agosto, anche a coloro il cui contratto scadeva il 30 giugno.

Con questa sentenza non solo gli insegnanti esclusi dalla Carta del Docente hanno potuto richiederla, ma è stato possibile avviare ricorsi spesso con esito positivo per i precari con contratto al 30 giugno e per i 5 anni precedenti la richiesta. La sentenza integrale della Cassazione è funzionale anche all’eventuale risarcimento dei danni.

Non solo, nella succitata sentenza la Corte richiamandosi alla normativa sulla Carta del Docente e al Ccnl di categoria, si pronuncia affermando che “è indubbio che il diritto-dovere formativo proclamato e ribadito dalle norme citate riguardi non solo il personale di ruolo, ma anche i precari, non essendovi nessuna distinzione in tal senso nella normativa citata.”

La sentenza della Corte di Cassazione è stata recepita spesso favorevolmente anche dai giudici di merito che hanno accolto il ricorso degli insegnanti precari che chiedevano il riconoscimento della Carta del Docente. Restano tuttavia esclusi dalla possibilità di ricorrere per il riconoscimento della Carta del Docente i precari con incarichi di supplenza temporanei e con servizio nell’anno scolastico inferiore ai 180 giorni.

Nell’anno precedente anche il Consiglio di Stato e la Corte di Giustizia europea si erano pronunciati a favore dei precari rilevando l’iniquità nella decisione dell’Amministrazione di riconoscere solo agli insegnanti con contratto a tempo indeterminato la Carta del Docente. La Corte di Giustizia europea a ottobre 2024 è tornata a occuparsi di precari italiani e questa volta non per il bonus 500 euro, ma ha deferito il nostro Paese per l’abuso di contratti a tempo determinato nel mondo della scuola.

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