Bonus 500 euro confermato con la Legge di Bilancio 2025 ed esteso agli insegnanti precari anche se non tutti riceveranno il beneficio. L’importo inoltre sarà rimodulato. Ecco a chi spetta.
La Carta del Docente viene confermata con la Legge di Bilancio 2025 e il bonus 500 euro viene esteso anche ai precari della scuola, entro certi limiti, e con un importo ridotto. Il testo della Manovra finanziaria, da approvare in via definitiva entro la fine dell’anno, ha ottenuto il via libera della Camera passando al Senato, con la seconda lettura che partirà lunedì 23 in commissione. La Legge di Bilancio estende ad alcuni precari la Carta del Docente, ma prevede una rimodulazione dell’importo che dipenderà ogni anno dal numero degli aventi diritto.
La Carta del Docente è riconosciuta ogni anno solo agli insegnanti di ruolo - salvo l’eccezione normativa del 2023 che l’ha estesa temporaneamente anche ai precari con contratto annuale - per l’acquisto di beni e servizi legati alla formazione professionale. I precari da tempo chiedono che il bonus 500 euro possa essere esteso in maniera strutturale e sistematica anche a loro e infatti questo dovrebbe accadere dal 2025. Vediamo a chi spetta nel dettaglio la Carta del Docente secondo la Legge di Bilancio 2025.
Carta del Docente estesa ai precari nel 2025 con importo ridotto: a chi spetta
La Carta del Docente spetterà ai precari annuali che occupano un posto vacante e disponibile, quindi sicuramente a coloro che sono titolari di una supplenza al 31 agosto e forse anche a coloro che sono titolari di una supplenza al 30 giugno.
Stando a queste preliminari informazioni che arrivano dal testo della Legge di Bilancio in via di approvazione, il bonus 500 euro non dovrebbe spettare ai docenti con contratto di supplenza breve o saltuaria quindi a coloro che, anche se per tutto l’anno scolastico, sostituiscono un docente in malattia, congedo, aspettativa o maternità per esempio. Dovrebbero pertanto ottenere l’estensione della Carta del Docente coloro che vengono assunti da Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps).
L’importo della Carta del Docente, però, sarà ridotto e non più fissato a 500 euro. Cosa vuol dire? Aumentando il numero dei beneficiari, dal momento che ai docenti di ruolo che hanno diritto alla Carta del Docente si aggiungono anche i precari, l’importo del bonus verrà determinato ogni anno con un decreto ministeriale. Il decreto andrà a fissare pertanto il valore del bonus dividendo le risorse disponibili per il numero dei beneficiari.
Per finanziare la Carta del Docente l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 1, comma 123, della legge n. 107 del 2015 è incrementata di 60 milioni di euro annui a decorrere dal 2025. Per le conferme occorre attendere il testo definitivo della Legge di Bilancio.
Carta del Docente: aumentano i controlli
Con l’estensione della Carta dei Docenti ai precari aumenteranno anche i controlli sull’uso del bonus 500 euro. Per garantire una maggiore trasparenza e controllo sull’utilizzo delle risorse, infatti, il ministero dell’Istruzione e del Merito provvederà a trasmettere annualmente al ministero dell’Economia e delle Finanze una relazione sul monitoraggio dell’utilizzo del bonus 500 euro.
È recente la notizia di un’indagine della dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Cosenza che ha portato ha comminare pesanti sanzioni a circa 300 docenti per uso improprio della Carta del Docente. Gli stessi avrebbero acquistato con il bonus 500 euro elettrodomestici e altri beni non previsti. La Carta del Docente serve per la formazione professionale e la normativa prevede che gli insegnanti possano accedere:
- all’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, effettuati da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione e del Merito;
- all’iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, oppure a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
- a libri, testi anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
- a prodotti hardware e software;
- a titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- a titoli per per poter aver accesso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- ad iniziative coerenti con le attività individuate nel quadro del Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui si trova traccia nella citata legge n. 107 del 2015(Buona Scuola).
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