Cosa fare se la propria carta di credito è scaduta o in scadenza? Ecco cosa controllare e tutto quello che c’è da sapere in merito.
Pratica e facile da utilizzare, la carta di credito ha contribuito a rivoluzionare il modo di rapportarsi con i soldi. Rispetto al denaro contante, ad esempio, è più compatta e consente di tenere traccia dei vari pagamenti, rivelandosi così un valido alleato contro l’evasione fiscale.
Si tratta di uno strumento di pagamento elettronico che consente al titolare di fare acquisti o prelevare contante, utilizzando un credito messo a disposizione dall’istituto finanziario emittente. A differenza del denaro contante, però, la carta di credito ha una data di scadenza. Ma cosa succede se la propria carta è scaduta o in scadenza? Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Quando scade una carta di credito? Tempi di funzionamento comuni
La carta di credito è uno strumento di pagamento molto importante. Collegato ad un conto corrente bancario, può essere utilizzata per fare acquisti online, presso negozi fisici e anche per prelevare denaro contante presso gli sportelli ATM. Proprio come le carte prepagate, anche quelle di credito hanno una data di scadenza. Quest’ultima non è fissa e può risultare differente da una carta di credito all’altra. In particolare, tra i fattori che determinano la data di scadenza, si annoverano il circuito utilizzato e la banca di riferimento. In genere la validità di una carta di credito oscilla dai due fino a massimo cinque anni.
Entrando nei dettagli, le carte di credito classiche hanno in genere una validità pari a cinque anni, mentre quelle prepagate hanno solitamente una durata più breve, pari a due anni. Si invita a prendere in considerazione tale aspetto quando si attiva una carta di credito, in modo tale da evitare di incorrere in spiacevoli sorprese. Solo così è possibile sapere quando avrà effettivamente luogo il rinnovo, il quale in genere può avere un costo. Alcune carte di credito, ad esempio, offrono la possibilità di prorogare la data di scadenza o il rinnovo automatico, mentre altre possono richiedere una richiesta esplicita di rinnovo. Meglio non sottovalutare, quindi, la data di scadenza.
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Dove controllare la scadenza delle carte di credito
Conoscere la data di scadenza di una carta di credito è davvero molto semplice. Innanzitutto quest’ultima viene indicata nel momento in cui si sottoscrive il relativo contratto. Proprio su tale documento, quindi, è possibile controllare la data di scadenza. In alternativa, è possibile controllare la data di scadenza della propria carta di credito collegandosi all’applicazione della banca. Qui vi è quasi sempre una sezione inerente le carte attive con le relative informazioni, inclusa la data di scadenza.
È possibile rinvenire a tale informazione anche controllando l’estratto conto, cartaceo oppure online. O, ancora, si può decidere di contattare il servizio clienti del proprio istituto di credito per richiedere la data di scadenza all’operatore. Ma non solo, è possibile leggere tale dato sulla tessera stessa.
Sul fronte della carta di credito, infatti, vi è la dicitura «scad» o «valid thru». Affianco vi è la data di scadenza nel formato MM/YY, ovvero mese e anno fino a quando la tessera sarà valida.
A tal proposito, ricordiamo che la carta scade l’ultimo giorno del mese indicato. Se ad esempio la scadenza è il 09/25, vuol dire che la carta scadrà a mezzanotte del 30 settembre. A partire dal primo ottobre sarà scaduta e pertanto inutilizzabile.
Come rinnovare una carta di credito scaduta o in scadenza
Come fare a provvedere al rinnovo di una carta di credito? Ebbene, come già detto dipende dai termini di servizio indicati nel contratto sottoscritto al momento di emissione. Il rinnovo può essere:
- automatico. In tale circostanza non bisogna fare nulla. È lo stesso istituto di credito a provvedere al rinnovo automatico della carta. A tal fine invia una nuova tessera a casa del soggetto interessato oppure invita quest’ultimo a recarsi in filiale per provvedere al relativo ritiro. In genere, onde evitare possibili disagi, il rinnovo viene effettuato qualche giorno prima della data di scadenza;
- su richiesta. In questo caso deve essere il titolare della carta stessa a chiedere il relativo rinnovo. A tal fine bisogna recarsi in sede oppure, ove possibile, richiedere il rinnovo online.
In genere è la stessa banca a svolgere le varie operazioni di attivazione della carta. Altre volte, invece, fornisce delle istruzioni al cliente, affinché sia quest’ultimo a svolgere determinate operazioni. In ogni caso non bisogna preoccuparsi. La procedura di attivazione è molto semplice e in poco tempo si ha a disposizione una nuova carta, attraverso cui svolgere le varie transazioni proprio come con la vecchia tessera.
Nella maggior parte dei casi è possibile usare lo stesso PIN della carta di credito scaduta. Alcune banche, però, decidono di rinnovarlo. In quest’ultimo caso sarà lo stesso istituto a consegnare il nuovo codice di persona oppure tramite raccomandata. In caso di dubbi, comunque, si consiglia di rivolgersi alla propria banca per ottenere indicazioni mirate.
Una carta di credito scaduta funziona ancora?
Una carta di credito scaduta non funziona più e per questo motivo non può essere utilizzata per fare pagamenti online, né tramite POS e nemmeno presso dei negozi fisici. Se si prova ad inserire la tessera in un lettore oppure a usare per pagare su un sito di e-commerce, infatti, il pagamento viene rifiutato. Proprio per questo motivo si invita a prestare attenzione ad eventuali pagamenti collegati alla carta di credito. Se, ad esempio, avete domiciliato le bollette o sottoscritto un abbonamento, rischiate di non pagare e pertanto dover fare i conti con pesanti more.
Onde evitare queste spiacevoli situazioni è bene contattare il prima possibile la propria banca di riferimento e aggiornare i dati con i numeri della nuova carta di credito. Se avete ancora del denaro sulla vecchia carta, comunque, non preoccupatevi. I vostri soldi sono al sicuro. Sarà lo stesso istituto di credito, infatti, ad associare in automatico i soldi alla nuova carta.
Cosa fare con una carta di credito scaduta
Fare una corretta raccolta differenziata è fondamentale per salvaguardare il nostro Pianeta. Un comportamento, quest’ultimo, che riguarda tutti i tipi di rifiuti, compresa una carta di credito scaduta. Una volta divenuta inutilizzabile, infatti, quest’ultima può essere smaltita. Ma dove buttare una carta di credito?
Ebbene, se tale tessera non ha il microchip, allora deve essere collocata nel bidone dell’indifferenziata. Se, invece, è dotata di microchip, allora è considerata un rifiuto elettronico e deve essere smaltita presso i centri di raccolta.
Alcune banche, inoltre, propongono dei servizi di raccolta e distruzione delle carte scadute. Prima di buttare una carta di credito, in effetti, è opportuno adottare una serie di accorgimenti, come ad esempio tagliare la carta in più pezzi. In generale, si consigliano almeno 16 pezzi. In questo modo è possibile proteggere i dati sensibili contenuti dalla carta stessa. Ma non solo, alcuni esperti invitano a non buttare i pezzi tutti insieme, bensì poco per volta, in modo tale che non possa essere ricomposta.
Perché è fondamentale distruggere una carta di credito scaduta?
Distruggere una carta di credito scaduta è fondamentale per evitare che i propri dati possano essere utilizzati in modo improprio. Tale tessera, d’altronde, contiene dati sensibili come ad esempio il numero della carta e il nome del titolare. Si tratta di informazioni che potrebbero essere utilizzate da alcuni malintenzionati per fare delle frodi o un furto di identità. Anche una carta scaduta, infatti, può essere utilizzata da truffatori per cercare di effettuare delle transazioni fraudolente. Distruggendo la carta si impedisce il relativo utilizzo da parte di soggetti non autorizzati.
Ma non solo, distruggere una carta di credito scaduta aiuta a gestire in modo ordinato le proprie finanze. Avere una gestione ordinata, in effetti, è il primo passo per tutelare i propri risparmi. Conservare una carta scaduta, però, può generare confusione in merito agli strumenti di pagamento effettivamente disponibili per pagare. Quindi meglio sbarazzarsene.
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