Cartelle fiscali, il MEF lavora sull’invio a scaglioni degli atti: il ministro Gualtieri non ha parlato di proroga della sospensione durante la sua intervista a Telefisco del 28 gennaio 2021. Il direttore delle Entrate Ruffini dal canto suo ha evidenziato l’importanza di un intervento sull’intero sistema della riscossione per un alleggerimento del magazzino.
Cartelle fiscali, il Governo sta lavorando a uno scaglionamento dell’invio ai contribuenti: lo ha confermato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri durante l’intervista a Telefisco, il convengo online organizzato dal Sole 24 Ore.
Non una vera e propria proroga, insomma, ma un invio basato su un calendario che tiene in considerazione anche il calo di fatturato.
Ha parlato della situazione delle cartelle anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini: aumentano i crediti inesigibili con la conseguente dispersione di energie e risorse da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Cartelle fiscali, invio a scaglioni e non proroga: l’intervista del ministro MEF Gualtieri
La scadenza del 1° febbraio è alle porte e il Ministero dell’Economia “ne è consapevole”: queste le parole del ministro Gualtieri intervistato durante Telefisco, il convengo online annuale organizzato dalla squadra del Sole 24 Ore.
Il MEF sta quindi lavorando a uno scaglionamento dell’invio delle cartelle della Riscossione e degli atti dell’Agenzia delle Entrate.
Non si è parlato quindi di proroga, quanto di una diluzione in un periodo di tempo più lungo. Lo scopo è duplice:
- alleggerire la pressione sui contribuenti;
- evitare l’affollamento negli uffici.
Il ministro dell’Economia non è però sceso nei dettagli rispetto alla parte propriamente normativa: questa diluzione delle cartelle sarà oggetto di un provvedimento ad hoc, o come suggerisce Italia Oggi del 28 gennaio troverà spazio come emendamento al decreto Milleproroghe?
Gualtieri però si è espresso su uno dei requisiti: pare che per gli atti dell’Agenzia delle Entrate ci sarà una riduzione degli importi per i contribuenti che hanno subìto un calo del fatturato per gli effetti della pandemia.
Il ministro MEF non ha fatto riferimenti a una nuova pace fiscale con una rottamazione quater delle cartelle.
Cartelle fiscali, serve intervento sul magazzino: l’intervista del direttore delle Entrate Ruffini
Sulla situazione delle cartelle fiscali è intervenuto anche il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. In particolare, Ruffini si è soffermato sulla situazione del magazzino: tra il 2000 e il 2020 si sono accumulati mille miliardi di crediti non riscossi.
Si tratta dei cosiddetti crediti inesigibili, perché relativi a o soggetti falliti, persone decedute, attività fallite o sono riferiti a nullatenenti.
Senza un intervento del legislatore però l’Agenzia delle Entrate si trova costretta a continuare l’attività di riscossione, con evidente spreco di risorse.
Non servirebbe nemmeno una nuova rottamazione delle cartelle per diminuire il volume del magazzino. Numeri alla mano, la prima rottamazione ha “liberato” 12 miliardi, mentre la seconda e la terza hanno contribuito per circa 36/37 miliardi, lo stralcio delle cartelle sotto i 1.000 euro ha annullato 32 miliardi.
Questi numeri, seppur considerevoli, vanno visti a fronte di un magazzino di mille miliardi di crediti inesigibili.
L’intervento sul sistema tributario e la gestione della riscossione è quindi molto più corposo e considerevole di una (seppur non semplice e nemmeno scontata) nuova rottamazione delle cartelle o un altro saldo e stralcio.
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