Il cashback di Stato non salterà, arriva la conferma da Laura Castelli, viceministra MEF: allo studio ci sono varie modalità di monitoraggio delle transazioni, così da introdurre una stretta ai micropagamenti ed evitare sia i comportamenti scorretti che lo spreco delle risorse stanziate per rimborsi non spettanti.
Cashback, è in arrivo una stretta sui micropagamenti: il MEF sta lavorando per aggiustare il tiro sui rimborsi. Il cashback di Stato insomma cambierà forma, ma non verrà cancellato: la parola è della viceministra MEF Laura Castelli durante un intervento a Radio 24.
Il punto, sottolinea la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra, è capire come monitorare i micropagamenti e capire quali sono quelli derivanti da comportamenti scorretti, così da poterli escludere dalla partecipazione al programma.
C’è poi da considerare il nodo delle risorse. Per il cashback sono stati stanziati 5 miliardi per il biennio 2021/2022, fondi che, che secondo alcuni (come Fratelli d’Italia e Lega) potrebbero essere usati per altri progetti.
Cashback non salterà, il MEF aggiusta il tiro: stretta sui micropagamenti in arrivo
Il cashback di Stato non sarà cancellato, ma sono necessarie delle modifiche atte a restringere i parametri di applicazione e a evitare operazioni scorrette: questa, in sintesi, la posizione del MEF.
Dopo le tantissime segnalazioni di comportamenti impropri -come decine di scontrini, e quindi pagamenti, per fare benzina, scalando così la classifica del super cashback- il Ministero dell’Economia sta ripensando al perimetro normativo della misura.
Lo ha confermato anche Maria Cecilia Guerra durante question time in commissione Finanze:
“È in atto una costante attività di monitoraggio da parte di Pago PA al fine di individuare e verificare le operazioni anomale, che in quanto tali possano essere passibili di esclusione dall’ambito di applicazione del programma. [...] Sono attualmente all’esame diverse soluzioni alla luce del monitoraggio [...], saranno analizzate le risultanze emerse anche al fine di valutare eventuali modifiche da apportare al programma stesso.”
La stretta quindi è sui micro pagamenti, ma ancora non ci sono informazioni dettagliate su come funzionerà questo monitoraggio e quali criteri saranno presi in considerazione.
Cashback non salterà, ma rimane il nodo delle risorse: le ultime dal MEF
Che il cashback dovrà cambiare forma ne è convinta anche la Guardia di Finanza, secondo la quale dovrebbe essere applicato nei settori più propensi all’evasione fiscale e non in quelli in cui in qualche modo (come le utenze o i trasporti) i pagamenti sono già tracciati.
Rimane, nel frattempo, il nodo delle risorse. Ha dichiarato Laura Castelli del MEF:
“le risorse che questa misura impegna sono molte, [...] non è solo una misura di lotta all’evasione ma una misura per cambiare il modo dei cittadini di utilizzare il proprio denaro. Credo che una maggioranza così ampia ci permetterà di fare un ragionamento che non sarà solo usare questi 4 miliardi in modo diverso, ma anche su come procedere verso un processo dal quale non si può tornare indietro, cioè la moneta elettronica.”
Sul punto si sollevano alcune voci di protesta, in particolare di Fratelli d’Italia e Lega, secondo cui la misura andrebbe smantellata e le risorse dirottate su altri progetti.
Proprio della Lega è la proposta di introdurre una soglia minima dei pagamenti.
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